Freddie Mac rileva che negli Stati Uniti, per la prima volta nelle ultime cinque setimane i tassi sui finanziamenti immobiliari trentennali sono cresciuti.
Negli Stati Uniti lo scenario dei tassi sui finanziamenti immobiliari continua ad evolversi, e spesso lo fa attraverso delle variazioni inaspettate. Ad esempio, nel corso della prima settimana del mese di dicembre 2009 (l’ultima alla quale sono riferibili dei dati ufficiali), i tassi sui mutui trentennali hanno compiuto un piccolo ma significativo balzo in avanti, sorprendendo la maggioranza degli analisti, che attendevano invece un prolungamento del trend al ribasso.
Stando ai dati forniti negli scorsi giorni dalla società Freddie Mac, che compie delle periodiche rilevazioni sulla situazione dei tassi su tale tipologia di operazioni finanziarie, il tasso medio su un mutuo con scadenza trentennale ha toccato quota 5,14% nella settimana conclusasi il 3 dicembre 2009: si tratta, come detto, di un piccolo incremento (nel periodo di confronto precedente il livello medio era al 5,09%), ma quanto basta per far registrare la prima variazione positiva dopo ben cinque settimane di decremento consecutivo.
Come accade quasi sempre, inoltre, il calo dei tassi sui finanziamenti a scadenza 30 anni ha trascinato al ribasso anche i tassi sui finanziamenti con scadenza inferiore: è sempre Freddie Mac, a tal proposito, a informarci che l’onere percentuale medio su un mutuo di periodicità pari a 15 anni ha toccato il 4,50%.
Stando alle principali considerazioni effettuate dagli analisti locali, questo rialzo – se supportato dall’avvio di un trend in tal senso – dovrebbe consentire al mercato immobiliare nazionale di divenire meno caro per i consumatori. I cittadini statunitensi potrebbero, in altri termini, indebitarsi a tassi inferiori rispetto al livello preventivato, e diverrebbero titolari di finanziamenti meno cari contro quanto stimato.
Sempre secondo gli osservatori, è improbabile che il decremento dei tassi possa proseguire nel medio o nel lungo termine. È invece ragionevolmente stimabile che la situazione attuale possa prolungarsi almeno fino a febbraio o marzo, rendendo pertanto piuttosto conveniente un’operazione di indebitamento nel primo trimestre 2010.