Ottime notizie per chi ha comprato casa negli ultimi dieci/quindici anni: è in corso, infatti, un buon processo di rivalutazione del prezzo degli immobili, soprattutto nelle grandi città. L’indagine è stata effettuata da Scenari Immobiliari in collaborazione con l’ UNPI – Unione Nazionale Proprietari d’Immobili – che ha effettuato una ricerca sulle abitazioni di 70 mq.
Intere aree in corso di riqualificazione come i Navigli a Milano o la Garbatella a Roma hanno visto schizzare vertiginosamente il prezzo del mattone. L’affare migliore l’ha fatto dunque chi ha comprato casa a Roma nel 1996: si trovava alle prese con una rivalutazione del 62,7%. Segue chi ha comprato casa a Milano nel 1997, che può contare su un incremento del valore del suo immobile del 60,7%. Al terzo posto Venezia: comprando nel 1998, si è ottenuto il 57,8%. Sono percentuali importanti che premiano chi ha creduto in un investimento a lungo termine.
La ricerca di Scenari Immobiliari si è concentrata sui capoluoghi di regione nel periodo che va dal 1998 fino al settembre 2009, prendendo in esame appartamenti di 70 mq in condominio in zone semicentrali e in cui sono in corso progetti di riqualificazione urbana. Lo studio è calcolato naturalmente al netto dell’inflazione.
Dopo Roma e Milano, vi sono Aosta, Torino, Trento, Venezia e Genova nella classifica delle città più virtuose sul mercato immobiliare. Gli esperti individuano nel 1992 l’anno di picco, in cui si sono visti prezzi più alti. Poi il valore degli immobili ha cominciato a scendere e si cominciavano a fare affari. Il trend di ribasso del ciclo è durato fino al 2001, quindi la rivalutazione, che in qualche modo è ancora in corso, si è notevolmente ridotta.
Dalla ricerca emerge che comincia ad essere conveniente rivendere casa dopo otto anni dall’aquisto. Bisogna anche ricordare che per i proprietari di seconda casa esiste una penalizzazione fiscale in caso di vendita entro cinque anni dall’acquisto.
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