Si profilano tempi duri, durissimi, per gli agenti immobiliari, una figura sulla quale incombe non un ridimensionamento, ma addirittura il rischio di soppressione del ruolo. Il Decreto legislativo, in corrispondenza dell’articolo 73, che recepisce la cosiddetta Direttiva Servizi, rischia infatti di deregolamentare il comparto che a regime rischia di essere gestito, a scapito dei consumatori, ed in particolare di chi è interessato alle compravendite immobiliari, da figure abusive e da un regime non sottoposto ad alcun controllo con tutto quel che ne consegue su un mercato chiave e delicato come quello che riguarda la casa. Per questo, congiuntamente, la Fiaip Confedilizia – Confindustria e la Fimaa Confcommercio, per voce dei rispettivi Presidenti, hanno espresso sia forti perplessità, sia forte preoccupazione sulla nuove norme per gli agenti immobiliari.
I Presidenti Paolo Righi e Valerio Angeletti, infatti, hanno messo in evidenza come l’articolo numero 73, sulla base della prima lettura, non faccia alcun riferimento alle leggi professionali che gli agenti immobiliari fanno proprie, con la conseguenza che l’Esecutivo ha a conti fatti in animo di abbassare palesemente i requisiti necessari per poter accedere alla professione. Fiaip e Fimaa, quindi, ribadiscono come la categoria sia disposta anche a sottostare alle regole, anche se queste sono onerose, ma a tutela dei consumatori è da evitare che l’introduzione della nuova normativa comporti un vero e proprio far west.
Contrariamente a quanto inoltre veniva imposto agli Agenti Immobiliari, con la nuova normativa sembra tra l’altro decadere l’obbligo in materia di antiriciclaggio sebbene la categoria con difficoltà nel passato l’abbia fatto proprio a tutela sia del bene comune, sia dell’ordine pubblico. E così, i Presidenti Paolo Righi e Valerio Angeletti, per voce delle Federazioni che rappresentano, hanno dichiarato che, presso le competenti commissioni del Senato e della Camera, dove il Decreto Legislativo è stato trasmesso, si impegneranno al massimo per spiegare le perplessità che Fiaip e Fimaa nutrono sulla nuova normativa.
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