Stati Uniti, National Association of Realtors riscontra diminuzione nelle vendite delle case più significativa del previsto.
National Association of Realtors ha pubblicato uno studio dal quale si desume che le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuove ubicate nel territorio degli Stati Uniti sono diminuite in maniera più significativa di quanto atteso dagli osservatori del mercato real estate durante il mese di dicembre. La notizia sembra essere ricollegabile all’allora ipotesi di sospensione dei benefici fiscali che il governo locale riconosce agli acquirenti di una prima casa.
Le compravendite di proprietà immobiliari abitative sono infatti diminuite del 17%, per un declino che rappresenta la flessione record dal 1968 ad oggi: il volume annualizzato dovrebbe essere pari a 5,45 milioni di unità, contro le 6,54 milioni di unità riscontrate dalla stessa National Association of Realtors durante lo scorso mese di novembre. Il prezzo medio al quale vengono concluse le compravendite è invece aumentato per la prima volta nel corso degli ultimi due anni.
La maggioranza degli economisti americani sembra propensa nell’ammettere che il livello delle vendite di case già esistenti salirà entro i prossimi due o tre mesi, grazie al beneficio derivante dall’estensione dei benefici fiscali predisposti dall’amministrazione statunitense. Tuttavia a regnare è ancora la cautela, e c’è chi sostiene che – nonostante il peggio sia passato – in realtà la ripresa sarà lunga e graduale.
Gli economisti interessati da Bloomberg avevano in precedenza stimato una flessione delle vendite delle case a una cifra annualizzata vicina ai 5,9 milioni, in un ampio range che va dalle 5,4 milioni di unità ai 6,75 milioni. Su base annua, le vendite di proprietà immobiliari esistenti sono invece cresciute del 4,9% a 5,16 milioni di unità, per il primo incremento negli ultimi quattro anni, e rispetto ai 4,91 milioni del 2008.
Il numero di case invendute e presenti sul mercato è inoltre ora sceso al 6,6% a 3,29 milioni di unità, per il livello più basso dal marzo del 2006.