Negli Stati Uniti il ritmo di crescita dei prezzi delle case continua a procedere su buoni ritmi, ma si è ancora lontanissimi dai livelli degli scorsi 3 anni.
L’indice S&P / Case – Shiller, riferimento per la misurazione dell’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, ha subito un incremento dello 0,2% durante il mese di novembre, per il sesto aumento consecutivo. La notizia è stata confermata dalla stessa Standard & Poor’s, secondo cui questo nuovo sviluppo sarebbe un chiaro segnale di uscita dalla fase più grigia della recessione.
Dal mese di maggio 2009 al 30 novembre 2009, i prezzi delle caste statunitensi hanno recuperato circa un decimo del loro valore massimo; la parziale rimonta non basta tuttavia ad assicurarsi un completo assorbimento della flessione ottenuta negli ultimi tre anni. Dall’avvio della fase calante ad oggi, infatti, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono più bassi di quasi il 30% rispetto ai picchi storici.
Stando agli analisti che hanno curato il report, la ripresa sarà inoltre resa molto più tortuosa a causa delle condizioni problematiche del mercato del lavoro locale. Gli Stati Uniti possono infatti vantare un tasso di disoccupazione ancora in doppia cifra, che renderà ben più ardua la ripresa delle transazioni e dei prezzi del mercato immobiliare americano.
L’incremento riscontrato a novembre 2009, su base mensile, è tuttavia ancora significativamente inferiore al confronto su base annua: rispetto allo stesso mese di novembre del 2008, infatti, l’indice di riferimento assume valori inferiori del 5,3%, al di là delle aspettative degli economisti statunitensi in materia.
Scomponendo il dato di Standard & Poor’s, inoltre, scopriamo che delle 20 macro aree interessate dall’analisi, ben 14 hanno riscontrato un incremento dei prezzi, contro un declino su base mensile conseguito da sei zone. L’incremento più significativo è stato ottenuto dall’area di Phoenix, nella quale lo sviluppo dei prezzi delle case è stato pari all’1,6%. Il decremento più grave ha invece coinvolto l’area metropolitana di New York, con prezzi delle proprietà immobiliari abitative in flessione dello 0,9%.