Stati Uniti, il volume dei preliminari di compravendita delle case è in crescita dell'1% a dicembre 2009.
Stando a quanto ha rilevato un recentissimo report curato dalla National Association of Realtors, durante il mese di dicembre il tasso delle case non nuove poste come oggetto di contratti di compravendita sul territorio statunitense è tornato a crescere, dopo un forte decremento riscontrato nel mese di novembre, provocato per lo più dall’allora prevista interruzione dei benefici fiscali per gli acquirenti di una prima casa.
Il numero di contratti preliminari di compravendita di case già esistenti sul mercato è cresciuto così dell’1% rispetto al mese di novembre 2009, quando la flessione di proprietà immobiliari abitative non nuove crollò del 16%: all’epoca, tuttavia, si paventava la cessazione dei benefici fiscali entro il mese di novembre, con la conseguenza di aver indotto i soggetti interessati ad accelerare la conclusione delle transazioni, gonfiando presumibilmente i numeri di settembre e soprattutto di ottobre.
Al di là della trascorsa volatilità a causa degli incentivi fiscali, il futuro a breve termine del dato è posto in seria difficoltà dalle variabili determinate dall’andamento del mercato del lavoro e dalle politiche monetarie: la maggioranza degli analisti prevede tuttavia l’avvio di un trend crescente sul medio termine, con un saldo sostanzialmente positivo per quanto riguarda il bilancio dell’anno in corso.
Per quanto riguarda le singole aree degli Stati Uniti, l’analisi di National Association of Realtors ha suddiviso il Paese in quattro macro-aree: di queste, tre su quattro hanno ottenuto un incremento del numero dei contratti di compravendita (con il record stabilito del Midwest, dove l’aumento è stato pari al 5,2%), mentre la zona occidentale ha subito l’unica flessione, pari a un decremento del 3,8% rispetto al periodo di confronto precedente.
Complessivamente, il calo delle vendite delle case già possedute è stato del 17% nel corso dell’ultimo mese dell’anno di recente conclusosi.