Stati Uniti, nel mese di gennaio forte calo nel volume dei compromessi d'acquisto.
Durante il primo mese del nuovo anno un numero fortemente in calo di cittadini statunitensi avrebbe concluso un contratto preliminare di compravendita di una proprietà immobiliare ad uso abitativo non nuova, segnalando pertanto l’esaurimento dei benefici effetti della precedente estensione del periodo di sfruttamento del beneficio fiscale previsto a favore degli acquirenti di una prima casa.
Stando ai dati comunicati da Washington ad opera della National Association of Realtors, infatti, l’indice che misura il volume di preliminari di vendita siglati nel mese considerato è calato del 7,6% su base annua, dopo una crescita dello 0,8% riscontrata dalla stessa Associazione durante il mese di dicembre del 2009, e confermata dalla successiva pubblicazione dei dati consolidati per l’ultimo periodo dello scorso anno.
Secondo opinione diffusa tra gli analisti, questa nuova contrazione sta evidenziando le difficoltà del mercato immobiliare degli Stati Uniti a uscire definitivamente dal centro della peggior recessione attraversata fin dalla crisi degli anni ’30, mostrando – di fianco a questo calo nelle firme dei preliminari di vendita di inizio anno – anche una flessione inattesa nel numero di acquisti di nuove e esistenti proprietà ad uso abitativo.
Rimane ora da valutare quale sarà l’effetto dell’esaurimento dei sostegni predisposti da Federal Reserve e amministrazione governativa in merito al mercato immobiliare locale. Secondo gli osservatori americani, quanto riscontrato nel mese di gennaio potrebbe dare il via a un trend di sgonfiamento del lieve entusiasmo attraversato sul finire dello scorso anno, quando sembrava che la parte più dura della crisi immobiliare fosse oramai alle spalle.
Ad appesantire ulteriormente la possibile ripresa delle attività, dichiara anche l’Associazione, è inoltre stato il clima poco favorevole, con un inverno straordinariamente prolungato, che ha afflitto il business immobiliare in diverse regioni degli Stati Uniti. La ripresa nella vendita di case non nuove potrebbe pertanto slittare a maggio, o addirittura a giugno.