Stati Uniti, la situazione dei preliminari di vendita – feb 2010

di Redazione Commenta

Secondo l'americana NAR, i preliminari di vendita sarebbero cresciuti di oltre 8 punti percentuali nel mese di febbraio.

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Rispetto a quanto precedentemente atteso, un numero sorprendentemente elevato di cittadini americani hanno siglato degli accordi preliminari di compravendita durante il mese di febbraio, dimostrando così di volersi impegnare in un prossimo acquisto di una proprietà immobiliare ad uso abitativo.

A evidenziare tale aspetto in maniera piuttosto chiara è stata, nel corso delle scorse giornate, la National Association of Realtors con sede a Washington, che ha dichiarato come l’indice che misura i preliminari di vendita sia salito di 8,2 punti percentuali durante il secondo mese dell’anno, realizzando quello che, di fatto, è il secondo miglior incremento storico nelle rilevazioni periodiche dell’ente, tenuto conto del record registrato ad ottobre del 2001.

Secondo gli analisti della stessa National Association of Realtors, il dato sarebbe in grado di cancellare il brusco passo indietro rilevato a gennaio, quando l’indice retrocesse di 7,8 punti percentuali, e dimostrerebbe soprattutto l’effetto degli incentivi governativi sui comportamenti dei cittadini americani.

Ricordiamo infatti che secondo quanto in precedenza stabilito dall’amministrazione governativa statunitense, per usufruire dei noti benefici fiscali di cui più volte abbiamo parlato qui su Io Compro Casa, è necessario concludere un preliminare di vendita entro la fine del mese di aprile. Mancando oramai poche settimane alla scadenza del termine, è probabile che numerosi potenziali acquirenti si possano affrettare per dar seguito alle proprie intenzioni di acquisto di una proprietà immobiliare.

Per quanto riguarda invece il medio e il lungo periodo, è probabile che il trend possa essere influenzato soprattutto dall’andamento del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione ancora troppo elevato per poter garantire un supporto duraturo al real estate locale. Se, come dimostrano alcune previsioni particolarmente ottimistiche, la situazione occupazionale degli Stati Uniti d’America dovesse migliorare già nel corso delle prossime settimane, è possibile che l’assenza dei benefici fiscali possa essere gradualmente bilanciata da un miglioramento dei dati fondamentali.

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