Per gli studenti universitari, specie quelli che frequentano gli Atenei del Nord e del Centro Italia, pensare di poter pagare gli studi e mantenersi lavorando nel weekend, o svolgendo anche un’attività part time, è oramai un miraggio. I costi per l’affitto di un alloggio o di un appartamento sono infatti oramai arrivati alle stelle; basti pensare, in accordo con le rilevazioni effettuate dal Portale specializzato Immobiliare.it, che a Milano per l’affitto di un monolocale ci vogliono oltre 800 euro al mese; a Roma ce ne vogliono ben 750, a Firenze poco più di 700 euro, ma se ci si sposta nella città di Venezia i prezzi addirittura lievitano fino a toccare gli 850 euro.
E allora gli studenti universitari, rispetto al passato, hanno maturato il bisogno della condivisione dell’appartamento e della coabitazione.
Questa è infatti diventata una necessità che garantisce, grazie alla suddivisione non solo del costo dell’affitto, ma anche delle bollette di luce, gas e telefono, e delle spese, spesso elevate, per il condominio, risparmi medi a studente mensili pari a ben 300 euro.
Ma Immobiliare.it rileva come i bassi stipendi, quasi sempre dell’ordine dei mille euro, specie se si è “freschi” di laurea, comportino una prosecuzione della coabitazione anche dopo che dallo studio si è passati ad un lavoro. La conseguenza è che nelle grandi città, anche a seguito della crisi, le coabitazioni sono diventate una vera e propria regola non scritta, e non è più un fenomeno tipicamente studentesco come avveniva in passato.
Immobiliare.it ha inoltre calcolato il prezzo medio pagato dagli studenti che abitano in condivisione, riscontrando come la città di Milano rimanga la più cara con poco più di 500 euro a persona, mentre per scendere sotto i 400 euro, e quindi verso cifre più abbordabili per uno studente universitario, ci dobbiamo spostare a Cagliari con 365 euro, Napoli con quasi 400 euro ed ancora nelle città di Torino (346 euro) e Bologna (393 euro).
