Negli Stati Uniti, le erogazioni di mutui sono in aumento del 3,9% grazie alla spinta dei rifinanziamenti.
Il numero di concessioni di finanziamenti immobiliari negli Stati Uniti è cresciuto, nell’ultima settimana, grazie a una buona contribuzione da parte delle operazioni di rifinanziamento di mutui già in corso di ammortamento: la ragione di questa recente tendenza è ascrivibile, naturalmente, al ribasso nei costi per le operazioni finanziarie a lungo termine, che è calato al di sotto della soglia del 5% per la prima volta negli ultimi due mesi.
L’indice rilevatore della Mortgage Bankers’ Association è infatti cresciuto del 3,9% nella settimana terminata il 7 maggio 2010, l’ultima per la quale possiamo esprimere una rilevazione ufficiale. All’interno di questo dato, merita un cenno particolare la contribuzione delle operazioni di rifinanziamento, cresciute del 15%, contro una flessione del 9,5% delle operazioni di acquisto di una proprietà abitativa.
Gli analisti non sembrano granchè sorpresi dell’andamento del trend assunto dalle richieste di finanziamento: stando a quanto è opinione maggioritaria tra gli osservatori americani, la flessione dei mutui per acquisto casa dovrebbe essere il primo segno dello sgonfiamento dell’effetto benefico prodotto dal beneficio fiscale introdotto dall’amministrazione Obama, che riservava uno sconto tributario di 8 mila euro per gli acquirenti di prime abitazioni.
Per quanto riguarda il futuro, sembra potersi affermare con relativa certezza che molto dipenderà dall’andamento del mercato occupazionale negli Stati Uniti: un miglioramento immediato dello scenario potrebbe porre un freno ai pignoramenti immobiliari, che nel 2010 dovrebbero comunque raggiungere delle cifre record, per lo meno in assenza di nuove forme assistenziali da parte del governo centrale.
Per ciò che concerne infine l’onerosità dei finanziamenti immobiliari, il tasso medio applicato sui mutui con scadenza pari a 30 anni (tasso fisso) è pari al 4,96%, che rappresenta il livello più basso dalla seconda settimana di marzo, e inferiore al 5,02% della settimana precedente. Nel marzo del 2009 il tasso toccò il minimo record del 4,61%.