Freddie Mac rileva che i tassi sui mutui a 30 anni negli Stati Uniti continuano a calare...
I tassi sui finanziamenti immobiliari concessi dagli istituti di credito degli Stati Uniti sono calati ancora, per la terza settimana consecutiva. Stando a quanto sostiene la rilevazione condotta da Freddie Mac, infatti, i tassi per i finanziamenti a 30 anni hanno subito una flessione al 4,93% nel corso della scorsa settimana – l’ultima alla quale è possibile riferire uno studio ufficiale da parte dell’istituto finanziario americano.
I tassi ritornano così prontamente al di sotto della soglia psicologica del 5% conseguita nella settimana precedente, come confermato da Freddie Mac in un recente comunicato stampa. Oltre alle scadenze più lunghe, anche quelle inferiori sono caratterizzate per tassi portati in deciso ribasso: la scadenza a 15 anni è infatti ora pari al 4,3%.
Secondo quanto riferito dalle principali osservazioni, i bassi tassi applicati sui finanziamenti immobiliari potrebbero accelerare la ripresa del settore immobiliare americano, controbilanciando per il momento l’esaurimento del termine per godere del beneficio fiscale concesso agli acquirenti di una prima casa (8 mila dollari).
La Banca Centrale sembra infatti intenzionata a mantenere tali soglie di convenienza fino a quando l’economia non intraprenderà una strada di ripresa ancora più convinta, e questo potrebbe allungare il trend di stabilità dei tassi applicati sulle operazioni finali.
Nel corso del primo trimestre dell’anno, intanto, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti sono cresciuti in 91 aree metropolitane, con uno sviluppo molto importante rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno. Nel solo mese di marzo, le vendite sono cresciute del 27% su base annua, per l’incremento più forte dal 1963, anno in cui il Dipartimento del Commercio avviò le rilevazioni.
Sempre sul fronte statistico, rileviamo infine che l’indice del Mortgage Bankers Association sulle concessioni di finanziamento è cresciuto del 3,9% nella prima settimana di maggio.