Il numero dei pignoramenti nel Regno Unito sono fortemente in calo su base annua e su base trimestrale.
I pignoramenti di proprietà immobiliari ad uso abitativo nel Regno Unito sono calati di 7,5 punti percentuali durante il primo trimestre di quest’anno rispetto a quanto conseguito nello stesso periodo dell’ultima parte del 2009. Il merito andrebbe principalmente ricondotto ai bassi tassi di interesse applicati a finanziamenti immobiliari, che stanno consentendo a un numero crescente di mutuatari di poter onorare senza morosità le proprie rate periodiche.
I dati e le considerazioni di cui sopra si riferiscono a una recentissima ricerca condotta dal Council of Mortgage Lenders, secondo cui gli istituti di credito avrebbero avviato richieste di pignoramento immobiliare su 9.800 appartamenti. Nel corso del quarto trimestre dello scorso anno, invece, le richieste di pignoramenti immobiliari furono pari a 10.600 unità, come confermato dallo stesso gruppo di ricerca londinese in un comunicato stampa recentemente diffuso sui media.
Il confronto è ancor più significativo se effettuato con quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente: nei primi tre mesi del 2009, ricorda il Council of Mortgage Lenders, I pignoramenti furono pari a 13.200 unità. Nonostante questi ribassi, il Consiglio è tuttavia fermo sulle proprie stime pari a 53 mila pignoramenti immobiliari entro la fine dell’anno, credendo pertanto che tale trend si inasprirà nella seconda parte del 2010.
La Bank of England, massima istituzione monetaria dell’area, intanto, ha mantenuto i tassi di interesse di riferimento a un minimo storico pari allo 0,5% durante l’ultima seduta, sperando di poter così far la propria parte nell’accelerazione di una attesa ripresa economica.
Le attenzioni sono tuttavia concentrate soprattutto sul fronte politico, dove la coalizione di governo “allargata” sembra finalmente poter prendere piede con maggior certezza. I dubbi alimentati nel periodo precedente alla tornata elettorale, e nella settimana immediatamente successiva, sembrano tuttavia continuare a condizionare i sentimenti degli operatori del mercato immobiliare, rilanciando di mese in mese la pubblicazione di stime intrise di maggior ragionevolezza.