Negli Stati Uniti i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciuti del 2,3% a marzo 2010.
I prezzi delle proprietà immobiliari nelle principali 20 città degli Stati Uniti sono cresciuti a marzo meno di quanto previsto dagli analisti privati internazionali. Un elemento che da più parti è stato interpretato come un raffreddamento della ripresa del mercato immobiliare locale, con uno sviluppo che nei prossimi mesi sarà molto probabilmente più difficile di quanto inizialmente previsto dai report di inizio 2010.
L’indice Standard & Poor/Case-Shiller sull’andamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è infatti cresciuto di 2,3 punti percentuali durante il mese di marzo 2009, come confermato da un comunicato stamnpa del gruppo. Tale incremento risulta essere, stando a ciò che riporta Bloomberg News, inferiore alla media delle osservazioni degli analisti consultati, che prevedevano uno sviluppo pari a 2,5 punti percentuali
A livello nazionale, gli stessi analisti ricordamo con la variazione dei prezzi sia stata negativa, pari a una flessione di 3,2 punti percentuali rispetto ai precedenti tre mesi. Nel corso dei periodi di riferimento passati, il beneficio fiscale sugli acquisti delle prime case aveva prodotto un sensibile rialzo nel volume delle transazioni e nel livello dei prezzi ai quali venivano concluse le negoziazioni di compravendita.
L’impressione che ne deriva è quella di una fragilità del mercato immobiliare, con grandi incertezze sul breve termine parzialmente derivanti dalla presenza di un grande “magazzino” di case, raramente rimasto su livelli così elevati.
Bisognerà in altri termini valutare in che modo il mercato immobiliare riuscirà ad ammortizzare la scomparsa del beneficio fiscale di 8 mila dollari predisposto dall’amministrazione Obama, che aveva garantito un discreto recupero delle transazioni nella parte finale del 2009 e nei primissimi mesi di questo nuovo anno.
Ricordiamo infine che secondo i dati della National Association of Realtors le vendite di case non nuove sarebbero cresciute del 7,6%, per un volume annualizzato pari a 5,77 milioni di unità.