I pignoramenti negli Stati Uniti continuano a crescere, con un incremento del 44% su base annua a maggio.
I pignoramenti di case negli Stati Uniti hanno raggiunto un livello record per il secondo mese consecutivo durante maggio 2010, con incrementi che hanno coinvolto tutti gli Stati monitorati dalla ricerca. A dichiararlo è stata, negli scorsi giorni, la società di consulenza Realty Trac, secondo cui i pignoramenti sarebbero cresciuti di 44 punti percentuali rispetto al mese di maggio 2009, per un volume complessivo di 93.777 unità.
Stando a quanto dichiarato dalla stessa compagnia, inoltre, il secondo trimestre del 2010 si appresta oramai a divenire il trimestre “nero” per eccellenza in materia di pignoramenti immobiliari. Il mese di aprile e il mese di maggio sono infatti stati due periodi fortemente negativi per questa variabile, e se anche il livello di giugno dovesse ripercorrere il trend tracciato dal quarto e dal quinto mese dell’anno, non ci sarebbero spazi per i dubbi.
A preoccupare è tuttavia lo sviluppo nel medio termine. Il dato non accenna infatti ad allentare la propria gravità, e sembra anzi sempre più probabile che il record che verrà battuto dal secondo trimestre del 2010 possa essere superato già nel corso del terzo trimestre dell’anno, o dell’ultimissima parte di questo esercizio, che verrà ricordato come il più negativo per ciò che concerne l’attività pignoratizia.
Il bacino dal quale il dato può attingere è d’altronde piuttosto vasto. Secondo quanto riporta ancora Realty Trac, sarebbero circa 5 milioni di mutuatari che nel corso dei prossimi trimestri potrebbero vedere la propria casa rientrare nell’orbita di competenza degli istituti di credito originariamente finanziatori di quelle operazioni di natura immobiliare che hanno permesso l’acquisto dell’ambita abitazione.
A titolo statistico ci limitiamo qui a ricordare che durante il mese di aprile il livello di pignoramenti fu pari a 92.432 unità, e che il mese di maggio è stato l’unico periodo nel quale ogni Stato monitorato da Realty Trac ha comunicato un incremento su base annua dei volumi di pignoramenti. Il futuro sembra legato sempre di più all’andamento dello scenario occupazionale, sul quale tuttavia non vi sono grandi rassicurazioni.