Negli Stati Uniti il costo della vita è in lieve calo. I pignoramenti invece continuano a crescere verso livelli record.
La lenta, lentissima, ripresa economica statunitense sta conducendo a un decremento del costo della vita per i proprietari di casa del più grande Paese nordamericano. Secondo quanto rivelano alcuni report pubblicati nel corso degli ultimi giorni, infatti, il costo della vita è calato a giugno per il terzo mese consecutivo, come principale conseguenza di un tasso di inflazione da tempo pressochè stabile o in lieve contrazione.
L’indice che misura la variazione dei prezzi al consumo è infatti diminuito di 0,1 punti percentuali a giugno, dopo un calo di 0,2 punti percentuali riscontrato nel precedente mese di maggio. I venditori stanno offrendo dei forti sconti per mantenere un quantitativo di vendite in valore assoluto soddisfacente, e liberare nel contempo il magazzino dalle giacenze accumulate nel corso degli ultimi mesi.
Il mercato del lavoro fatica a riprendersi, e gli effetti sono molteplici anche sul fronte immobiliare. Su uno di questi abbiamo avuto modo di soffermarci più volte nell’ultimo anno (e continueremo a farlo): i pignoramenti immobiliari stanno infatti crescendo a ritmi record, e nel 2010 verrà probabilmente battuto il precedente record dell’anno precedente, quando gli espropri di case giunsero a livelli drammatici.
Tornando al costo della vita, su base annua i prezzi sono oramai in crescita di poco più di un punto percentuale, con uno sviluppo molto lento e, soprattutto, in fase calante rispetto a quanto realizzato nel corso del recedente trimestre. Esclusi gli alimenti e l’energia, l’indice è cresciuto di 0,1 punti percentuali, andando pertanto a stabilire un andamento pressochè stabile nei confronti del periodo di riferimento precedente.
Ancora sul fronte immobiliare, i canoni di locazione – che pesano per circa il 40% del paniere dei prezzi al consumo, escludendo appunto gli alimentari e l’energia – stanno facendo i conti con la già ricordata ondata di pignoramenti, che sta immettendo nel mercato immobiliare statunitense un volume di case sempre più pressante.