Stati Uniti, nel mese di giugno nuovo calo delle costruzioni di case, ora ai minimi storici da ottobre 2009.
Gli avvii di nuovi lavori di costruzione di proprietà immobiliari ad uso abitativo nei cantieri degli Stati Uniti, durante il mese di giugno, sono calati ai minimi livelli dal mese di ottobre. Le cause principali, sostengono le principali osservazioni, sono da riferirsi a un brusco rallentamento nel trend delle vendite, e alla scadenza del beneficio fiscale predisposto dall’amministrazione governativa per gli acquirenti di una prima casa.
Su un volume annualizzato, infatti, nel mese di giugno sarebbero stati avviati cantieri per la realizzazione di circa 549 mila nuovi appartamenti, con una flessione che rispetto al precedente mese di maggio sarebbe stata contenuta in 5 punti percentuali. A sostenerlo, in un report pubblicato pochi giorni fa sui principali media americani, è stato il Dipartimento del Commercio di Washington.
Come già ricordato, il calo nelle attività dei cantieri statunitensi è stato avviato con la scadenza del supporto governativo. Un fatto che dimostra come il mercato immobiliare nordamericano sia particolarmente debole, e come non riesca a riprendere una strada di un coraggioso sviluppo senza la presenza di un sostegno da parte delle amministrazioni federali o statali, essenziale in questa fase post-recessiva.
Inoltre, un crescente volume di pignoramenti potrebbe comprimere ulteriormente la fornitura di nuove case. A ciò occorre anche aggiungere il mantenimento, su soglie troppo elevate, del tasso di disoccupazione. Una serie di circostanze che, in altri termini, dovrebbe porre delle pressioni al ribasso non solamente dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, ma anche dei lavori per la progettazione di nuove unità.
Quanto conseguito dal mercato immobiliare statunitense è inoltre peggiore delle principali stime diffuse nelle giornate precedenti. Quella di Bloomberg, solitamente piuttosto attendibile, stimava costruzioni di case per un volume annualizzato di 577 mila unità. Previsioni ancora più ottimistiche davano invece il dato intorno alle 600 mila unità.