Dopo dieci anni, dal 1997 al 2007, di compravendite immobiliari a ritmi molto elevati nel nostro Paese, la crisi finanziaria ed economica ha fatto scendere anche in Italia le transazioni che nel 2009 sono state poco più di 600 mila; pur tuttavia, la fiducia nel mattone delle famiglie italiane rimane elevata, al punto che c’è un 23,6% di famiglie che ritiene che i prezzi sul mercato immobiliare domestico siano aumentati.
A rilevarlo è stato con un’indagine il Censis che, di conseguenza, ha sottolineato come in materia di corsa al mattone i cittadini italiani siano sostanzialmente pronti a ripartire; non a caso, il Censis stima che quest’anno, rispetto al precedente, le compravendite immobiliari residenziali possano attestarsi in rialzo del 3% circa a quota 630 mila rispetto alle 609 mila del 2009.
E se quasi il 40% degli italiani afferma in questo momento di non avere risparmi da investire, il 22,7% ritiene che il denaro vada investito nella “solidità” del mattone rispetto ad una quota del 21,8% che, invece, più prudentemente sostiene che i soldi vadano per il momento mantenuti liquidi lasciandoli sul conto corrente; una quota minoritaria, pari all’8,5%, ritiene invece che quello attuale sia il momento per investire i propri risparmi, o quantomeno una quota, in fondi comuni di investimento ed in azioni.
La percentuale di famiglie che punterebbe in questo momento sul mattone sale addirittura al 30,1% per quei nuclei dove il capofamiglia, la persona di riferimento, ha un’età compresa tra i 45 ed i 54 anni; questo anche perché rispetto ai mesi scorsi è diffusa la percezione che i prezzi mediamente non stanno più scendendo, ma tendono, seppur in maniera lenta, progressiva ma anche selettiva, ad aumentare. Insomma, chi punta ad investire sul mattone si sta accorgendo che forse le prossime potrebbero essere le ultime settimane per fare buoni affari prima che le quotazioni possano tornare a crescere in maniera sensibile seppur non con i ritmi del decennio 1997 – 2007.