Negli Stati Uniti i prezzi delle case sono cresciuti su base annua in 15 delle 20 città di maggiori dimensioni.
I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle venti città più grandi degli Stati Uniti sono cresciuti, durante il mese di giugno, con un trend superiore alle attese (su base annua). La determinante di questo imponente incremento è da ricercarsi negli ultimi effetti positivi della previsione dei benefici fiscali predisposti dal governo.
Ne consegue che, con tutte le probabilità, l’esaurimento degli stessi potrà provocare una battuta d’arresto significativa nel corso dei successivi mesi di luglio e di agosto, come peraltro già ampiamente previsto dai principali analisti di settore, che scommettono su forti rallentamento su base annua dell’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari statunitensi.
L’indice Standard & Poor / Case – Shiller è di fatto cresciuto di 4,2 punti percentuali rispetto al mese di giugno 2009, contro una media degli analisti contattati da Bloomberg News pari a 3,5 punti percentuali. Su base mensile la crescita del dato è stata di 0,3 punti percentuali.
A livello complessivo, i prezzi delle case statunitensi sarebbero cresciuti di 3,6 punti percentuali nel corso del secondo trimestre 2010 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e di 2,3 punti percentuali rispetto alla prima parte dell’anno.
Sul fronte territoriale, le città nelle quali sono stati riscontrati gli incrementi più sostanziosi sono state San Francisco e San Diego, con un aumento rispettivamente di 14 e di 11 punti percentuali. Complessivamente, quindici delle venti città oggetto di monitoraggio hanno conseguito un incremento su base annua, mentre diciassette su venti avrebbero ottenuto una crescita su base mensile.