Una recente sentenza della Cassazione, la numero 18477 dello scorso 9 agosto 2010, introduce un nuovo ed importante principio per quel che riguarda l’approvazione e la revisione delle tabelle millesimali. A darne notizia è il CTCU – Centro Tutela Consumatori Utenti che, in particolare, sottolinea come a seguito della sentenza non sia più necessario il consenso di tutti i condomini per la revisione delle tabelle, ma solo la maggioranza dei presenti che sono intervenuti nel corso dell’Assemblea condominiale.
I millesimi, lo ricordiamo, vanno a stabilire la quota di proprietà di ciascun condomino rispetto all’intero condominio, e servono altresì per la determinazione delle spese condominiali, che riguardano le parti comuni dell’edificio, e che poi dovranno essere pagate da ognuno.
Di conseguenza, se prima senza il 100% del parere favorevole da parte dei condomini l’unica via per modificare le tabelle millesimali era quella di rivolgersi all’autorità giudiziaria, adesso con la sentenza della Cassazione basta l’acquisizione della delibera da parte dell’Assemblea di condominio che in merito avrà votato a maggioranza.
Revisionando le tabelle millesimali sorge quindi un problema, ad esempio, nel momento in cui un condomino decide di ampliare il proprio immobile. Cosa succede quando un terrazzo viene trasformato in veranda? E, sottolinea il CTCU – Centro Tutela Consumatori Utenti, cosa accade se un condomino all’ultimo piano effettua una sopra elevazione?
E’ chiaro, di conseguenza, come la sentenza della Cassazione non possa essere di certo vista di buon occhio da chi di recente ha effettuato sul proprio immobile delle “revisioni”. Anzi, proprio queste “revisioni” rappresentano spesso motivi di litigio tra i condomini sia in sede di Assemblea, sia nella vita di tutti i giorni, magari quando ci si incontra salendo o scendendo le scale! E’ chiaro che sei prima i costi della giustizia ponevano un freno alle liti, adesso in forza della sentenza della Cassazione le cose cambieranno radicalmente.