Negli Stati Uniti cala ancora il volume di finanziamenti erogati, trascinato al ribasso dalla forte contrazione delle richieste di rifinanziamento.
Il numero di finanziamenti immobiliari erogati negli Stati Uniti nel corso dell’ultima settimana cui è possibile riferire un monitoraggio è calato ancora, e per la quinta settimana consecutiva, trascinato al ribasso da una prestazione deludente delle richieste di rifinanziamenti, nonostante il buon livello dei tassi di interessi.
Stando a quanto diffonde la Mortgage Bankers Association, l’indice di riferimento per la misurazione è diminuito di 0,2 punti percentuali durante la settimana terminata il 1 ottobre, con un volume di richieste di rifinanziamento che ha oramai toccato il minimo storico delle ultime settimane.
Confortante, invece, l’andamento delle richieste dei mutui per acquisto, che giungono a una soglia mai riscontrata dal mese di aprile, quando il termine per la richiesta del beneficio fiscale di 8 mila dollari previsto per gli acquirenti di una prima casa era pressochè prossimo all’esaurimento.
Sulle determinanti che hanno condizionato i dati di cui sopra gli osservatori non sembrano avere grandi dubbi. Da una parte è infatti riscontrabile una positiva flessione dei tassi di interesse di riferimento per le operazioni finanziarie immobiliari, che rendono sempre più conveniente l’indebitamento a tal fine.
Dall’altra parte, tuttavia, occorre notare che il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è oramai prossimo ai massimi da 26 anni a questa parte, e non dovrebbe calare sotto quota 9% entro breve termine, condizionando così negativamente le prospettive di ripresa del mercato.