In Italia i prezzi medi delle case sono sopravvalutati del 10,5%. Questa è la stima fornita dal prestigioso “The Economist” nell’ambito della consueta rilevazione che il magazine effettua ogni tre mesi sui prezzi degli immobili nei principali Paesi del mondo.
Dal “Bollettino” trimestrale pubblicato dall’Economist, in particolare, emerge come un po’ ovunque la bolla immobiliare, scoppiata con la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti, non si sia ancora sgonfiata. In ogni caso l’Italia può consolarsi rispetto ad altri Paesi dove secondo la rivista di economia i prezzi sono ancora gonfiati con livelli di prezzo decisamente più elevati, ed a fronte di rivalutazioni che dal 1997 al 2010, in molti casi, sono state esplosive ed a tre cifre.
In Italia, con un +94% nel periodo dal 1997 al 2010, le case secondo l’Economist, in accordo con quanto riportato dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, si sono rivalutate, di conseguenza, con tassi di incremento ben oltre il costo della vita e decisamente sopra l’aumento di salari e stipendi. Ma nello stesso periodo rivalutazioni comprese tra il 140% ed il 180% ci sono state in Paesi come la Francia, la Svezia, ed anche la Spagna ed il Regno Unito, con questi ultimi due Paesi che, al pari degli Stati Uniti, stanno ancora pagando a caro prezzo gli eccessi del passato e comunque le quotazioni stellari registrate nel periodo precrisi.
A conti fatti, quindi, negli ultimi 13 anni i prezzi delle case sono aumentati quasi ovunque, ma nello stesso tempo la bolla immobiliare formatasi a partire dall’anno 2000 e fino al 2007 ancora in molte zone del mondo c’è ed in teoria dovrebbe ancora sgonfiarsi. Oppure il mercato dovrebbe assumere da qui in poi una dinamica tale da “legittimare” quotazioni di mercato attuali che non risultano essere in linea con i valori reali direttamente connessi al mutato scenario e quadro macroeconomico e congiunturale.