Negli Stati Uniti le erogazioni di rifinanziamenti sono crollate durante l'ultima settimana.
Il numero delle erogazioni di finanziamenti immobiliari effettuati dagli istituti di credito degli Stati Uniti d’America nel corso dell’ultima settimana ha subito una flessione molto significativa, trascinata al ribasso soprattutto dal crollo dei rifinanziamenti.
Secondo i dati della Mortgage Bankers’ Association, infatti, le erogazioni avrebbero subito una diminuzione di ben 16,5 punti percentuali nell’ultima settimana di novembre, con una proporzione dei rifinanziamenti (cioè dei mutui in sostituzione di precedenti finanziamenti) in calo di 21,6 punti percentuali, e acquisti in crescita di 1,1 punti percentuali.
Alla base del crollo dei rifinanziamenti vi è ovviamente l’inasprimento dell’onerosità delle operazioni di mutuo immobiliare: i tassi di interesse fissi a 30 anni sono infatti cresciuti su livelli record da agosto 2010 ad oggi, e il peggio in materia potrebbe non essere ancora arrivato.
Di conseguenza, è calata rapidamente la convenienza a sostituire un finanziamento già erogato e in corso di ammortamento, mentre si mantiene pressoché in lieve crescita il desiderio, da parte dei cittadini statunitensi, di acquistare un’abitazione, anche ai livelli attuali dei tassi.
Sul fronte degli acquisti, la determinante che induce maggiore preoccupazione negli operatori è rappresentata dalla disoccupazione troppo elevata, che dovrebbe trattenere su ritmi molto lievi la domanda di compravendita di proprietà immobiliari nuove e usate.