Dopo appena due giorni dalla messa a punto del “Piano Famiglie” da parte dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, a favore delle famiglie in difficoltà con il pagamento della rata del mutuo, ci sono già degli istituti di credito che hanno aderito ufficialmente ad un progetto che permetterà ai nuclei familiari in condizioni di disagio di poter affrontare con più fiducia nel presente e nel futuro la vita di tutti i giorni aspettando che la crisi e le difficoltà possano essere lasciate alle spalle.
Nella giornata di ieri la Banca Popolare di Vicenza ha dato il buon esempio annunciando in via ufficiale d’aver aderito all’iniziativa dell’ABI, e sottolineando come i clienti privati dell’istituto di credito, che sono in difficoltà in quanto colpiti dalle ripercussioni negative della crisi economica, potranno richiedere la sospensione dell’intera rata del mutuo per un periodo pari a ben diciotto mesi.
Trattasi di una durata che, tra l’altro, è superiore a quella annunciata due giorni fa dall’ABI, che nello specifico, aveva predisposto la sospensione per una durata pari a dodici mesi. Quella pari a diciotto mesi, inoltre, è la durata che hanno in questi giorni le Associazioni di Consumatori, tra cui l’Adusbef, il Codacons e la Federconsumatori, hanno chiesto all’ABI ed alle banche di applicare. La Banca Popolare di Vicenza, oltre alla moratoria “estesa” sulla rata dei mutui delle famiglie, ha contestualmente annunciato anche la messa a punto di misure agevolative per il finanziamento della cassa integrazione.
L’adesione della Banca Popolare di Vicenza al “Piano Famiglie” dell’ABI prevede la sospensione della rata del mutuo per un periodo pari a diciotto mesi sia per la quota capitale, sia per gli interessi; i beneficiari, come già annunciato dall’Associazione Bancaria Italiana, sono tutti i privati che versano in condizioni di difficoltà tra cui, chi ha perso il posto di lavoro, chi è in cassa integrazione, ma anche i casi di malattia grave o di decesso da parte di un componente percettore di reddito del nucleo familiare.
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