Cedolare secca affitti 2011: rischio fumata nera

 Cosa cambierà l’anno prossimo, ovverosia nel 2011, con la cosiddetta cedolare secca sugli affitti? Ebbene, potrebbe clamorosamente non cambiare nulla per i canoni di locazione visto che il nuovo regime cedolare/agevolato potrebbe anche non debuttare a partire dall’1 gennaio del prossimo anno.

L’obiettivo originario era in particolare proprio quello di far partire il nuovo regime opzionale dell’imposta sostitutiva al 20% subito, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre del 2010, ma gli obiettivi dell’attuale Governo in carica, che è impegnato tra l’altro a “schivare i colpi” di chi vorrebbe mandare Silvio Berlusconi a casa, rischiano molto probabilmente di saltare.

Affitto e aiuti alle famiglie, delusione maxi-emendamento Finanziaria

 I soldi del Fondo sociale a favore degli inquilini più deboli che vivono in affitto, non vengono restituiti dal Governo neanche attraverso il maxi-emendamento alla “Finanziaria“, ovverosia con quella che oramai si chiama Legge di Stabilità. Ad affermarlo venerdì scorso è stato il Segretario Generale del Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, Franco Chiriaco, il quale senza mezzi termini ha dichiarato al riguardo come “questo Governo si dovrebbe vergognare“.

Questo perché da un lato l’Esecutivo ha trovato risorse per due miliardi di euro al fine di introdurre nel nostro Paese, su tutto il territorio nazionale, la cosiddetta cedolare secca sugli affitti che va ad avvantaggiare con risparmi fiscali, spesso rilevanti al crescere della ricchezza, i proprietari degli immobili, mentre dall’altro il Fondo nazionale per il sostegno al pagamento degli affitti da parte degli inquilini e delle famiglie in difficoltà è stato ulteriormente ridotto in termini di risorse stanziate nonostante fosse già insufficiente.

Casa in affitto: 400 mila famiglie a rischio sfratto

 Nel nostro Paese ci sono cinque milioni di immigrati, di cui quasi tutti, il 95% per l’esattezza, si trovano a dover far fronte al problema relativo ai prezzi degli affitti troppo alti. Questo è quanto ha messo in evidenza il Sicet, in base all’ultimissimo dossier sull’immigrazione a cura della Caritas, dopo che nei giorni scorsi il Governo, nella “Finanziaria”, quella che oramai si chiama Legge di Stabilità, ha tagliato le risorse del Fondo per il sostegno ai canoni di locazione con il rischio reale che nel nostro Paese ben 400 mila famiglie sono potenzialmente in uno stato morosità che, nei casi più gravi, sfocia poi nello sfratto.

In particolare, in accordo con un articolo che è stato pubblicato sul Quotidiano “Avvenire“, il Sicet è contrario alla decisione del Governo italiano di andare a ridurre ulteriormente gli stanziamenti statali per il sostegno agli affitti visto che permane ancora nel nostro Paese un quadro sociale ed economico drammatico in quanto la disoccupazione è cresciuta, a partire da quella giovanile, e centinaia di migliaia di lavoratori sono ancora in cassa integrazione.

Prezzi case: anche gli affitti segnano il passo

 Non solo i prezzi delle case ai fini delle compravendita, ma anche quelli per l’affitto hanno segnato il passo. Nei primi sei mesi del corrente anno, infatti, in accordo con un Rapporto per SoloAffitti a cura di Nomisma, i prezzi medi dei canoni di locazione in Italia hanno fatto registrare una discesa del 2% con punte attorno al 3% per le pertinenze ed in particolar modo per i garage.

Trattasi chiaramente di una buona notizia per le famiglie, ed in particolare per quelle che vivono del reddito fisso; ma in ogni caso occorre ben tener presente il fatto che negli ultimi anni i canoni di locazione, specie nelle grandi città, hanno spesso raggiunto valori stellari ed altrettanto spesso insostenibili per molte famiglie che sono cadute nello sfratto morosità.

Casa Toscana: servono aiuti a giovani e famiglie di nuova formazione

 Anche in Toscana, così come in molte altre parti d’Italia, la crisi finanziaria ed economica ha accentuato ancor di più, se ce ne fosse bisogno, l’emergenza abitativa. Questo accade in concomitanza con il taglio dei trasferimenti dello Stato alle Regioni, ed in un contesto caratterizzato, tra l’altro, da migliaia di cittadini in graduatoria che sono ancora in attesa di vedersi assegnata una casa popolare.

Per questo Salvatore Allocca, assessore al welfare e politiche per la casa della Regione Toscana, ha dichiarato che nonostante i tagli al fondo nazionale affitti la Regione farà ogni sforzo per andare ad incrementare le risorse e dare sostegno alla domanda abitativa di chi non può permettersi una casa in locazione sul mercato libero a partire dai giovani e passando per le famiglie di nuova formazione.

Bulgaria, diminuiscono gli affitti nei centri commerciali

Secondo quanto rivela uno studio della compagnia di consulenza Fortron, i canoni di locazione degli spazi di vendita nei centri commerciali della Bulgaria sono calati del 25% in un solo anno, dando pertanto prosecuzione a un trend molto negativo intrapreso all’interno della crisi del settore.

Ad ogni modo, non tutti i dati delineati dalla società Fortron sembrano esser negativi. La compagnia precisa infatti che nel corso del terzo trimestre del 2010 sarebbero stati riscontrati i primi segnali di recupero nel mercato degli affitti dei negozi presenti nei centri commerciali, per un’evoluzione che dovrebbe farsi più positiva nel corso dei prossimi trimestri.

Complessivamente, il volume totale di aree commerciali presenti nel Paese è pari a circa 507 mila metri quadrati; al termine della costruzione dei tre grandi progetti di realizzazione di altrettanti centri commerciali, gli spazi ad uso negozio dovrebbero subire un incremento di circa 77 mila metri quadrati.

Fondo nazionale affitti: nuovo taglio delle risorse

 Le risorse statali a sostegno del Fondo nazionale affitti subiranno un altro taglio, l’ennesimo, al punto che per il 2014, in base alla Legge di Stabilità 2011, gli stanziamenti saranno pari ad appena 14,3 milioni di euro.

Questo è quanto con preoccupazione ha messo in risalto Angela Barbanente, Assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, nel sottolineare come da un lato per il Fondo nazionale affitti si vada verso un taglio sia insostenibile, sia di proporzioni drammatiche, mentre dall’altro la cedolare secca al 20% andrà ad avvantaggiare i ricchi proprietari di case senza alcun vantaggio nell’incentivazione agli affitti calmierati rispetto a quelli, spesso stellari, sul mercato libero.

Immobili riqualificati in affitto in Lombardia

 In Lombardia le Aler, Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale, potranno destinare una quota massima del 5% dei proventi ottenuti con la vendita degli alloggi Erp, di Edilizia residenziale pubblica, alla riqualificazione degli immobili in modo da destinarli in affitto alle fasce più deboli della popolazione, ed in particolare alle famiglie monoparentali ed agli studenti universitari fuori sede.

A darne notizia è stato Domenico Zambetti, Assessore alla Casa della Regione Lombardia, dopo che la Giunta regionale, su proposta formulata proprio dall’Assessore, ha approvato una apposita delibera con la quale si fissano le linee di indirizzo per la valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà o in gestione da parte delle Aler, le Aziende Lombarde per l’Edilizia Residenziale.

Housing sociale: a Milano abitazioni ed ospitalità sono low cost

 L’housing sociale nel nostro Paese è diventato un vero e proprio “metodo Milano“. A dichiararlo è stato il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo complesso “San Vittore“, costruito con criteri tale di restituire alla città sia servizi, sia spazi che sinora sul territorio milanese erano rimasti sottoutilizzati.

Nel capoluogo lombardo l’housing sociale permette di accedere alle abitazioni ed all’ospitalità con una formula “low cost” e con la possibilità, comunque, di garantire un mix abitativo che apre non solo alle famiglie meno abbienti, ma anche ai giovani ed a quelle famiglie del ceto medio che, anche a causa della crisi finanziaria ed economica, fanno fatica ad accedere all’offerta abitativa sul mercato libero.

Stati Uniti, affitti in crescita per le case vacanze

Il numero delle case vacanze per le quali è stato possibile riscontrare la presenza di un contratto di locazione è aumentato nel corso del terzo trimestre del 2010, per la prima volta da tre anni a questa parte, e confermando pertanto le previsioni di crescita – pur fragili – di questo segmento del mercato real estate USA.

Il tasso di case vacanze prive di un locatario è infatti calato dai precedenti 7,9 punti percentuali (relativi al terzo trimestre del 2009) agli attuali 7,2 punti percentuali. L’attuale porporzione è inoltre significativamente inferiore rispetto ai 7,8 punti percentuali del secondo trimestre dello stesso anno.

Il tasso più basso è stato comunque riscontrato alla fine del 2008, quando le case vacanze prive di un’occupante in affitto erano pari al 6,7% del totale. Ad ogni modo, quanto conseguito nella terza parte dell’anno rappresenta il primo calo su base annua dal quarto trimestre del 2008 ad oggi.

Fondo sostegno affitti: contributi Regione Puglia

 In materia di Fondo Nazionale per il sostegno agli affitti, nella Regione Puglia, la Giunta Vendola ha dato il via libera ad una importante delibera che va ad integrare il fondo con una dotazione di risorse regionali pari a 15 milioni di euro.

Ma qual è la situazione in Puglia per quel che riguarda la locazione? Ebbene, secondo quanto dichiarato da Angela Barbanente, Assessore regionale alla Qualità del Territorio, la situazione sul territorio pugliese è drammatica, ovverosia allo stesso modo di come è drammatica in tutto il resto del Paese.

Alloggi ad affitti sostenibili e nuova legge sulle locazioni

 Alloggi ad affitti sostenibili, una nuova legge sulle locazioni, nonché risorse certe per poter costruire in Italia le case popolari; ma anche un fisco giusto che vada a penalizzare la speculazione. Sono queste, in estrema sintesi, le proposte del Sicet in vista della manifestazione nazionale che, indetta il prossimo 9 ottobre 2010 dalla Uil e dalla Cisl, vuole portare all’attenzione le problematiche inerenti lo sviluppo economico del nostro Paese. In accordo con un documento redatto dal Comitato esecutivo nazionale del Sindacato degli inquilini, occorre che la questione abitativa entri nell’agenda delle politiche redistributive affinché sia dato il giusto sostegno alle famiglie ed agli anziani che vivono in affitto; ma serve anche una politica dei redditi unitamente ad una politica per i diritti di cittadinanza e per la coesione sociale mentre invece il disagio abitativo crea esclusione sociale.

Il disagio abitativo, non lo si scopre di certo oggi, frena ogni progetto per il futuro, a partire dai giovani che a livello lavorativo vivono in condizioni di precariato; ma le difficoltà sussistono anche a carico dei pensionati e di quelle famiglie che vivono a reddito fisso.

Cedolare secca affitti: Unione Inquilini, lettera al Ministro Fitto

 L’imposta sostitutiva sui redditi da locazione, la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, preoccupa l’Unione Inquilini, la quale ritiene che la misura, così come è stata messa a punto, rischia di causare a livello sociale delle conseguenze molto gravi con ripercussioni negative sulla condizione abitativa nel nostro Paese.

Di conseguenza Walter de Cesaris, Segretario Nazionale dell’Unione Inquilini, ha scritto una lettera al Ministro per i rapporti con le Regioni, On. Raffaele Fitto, con la quale è stato chiesta un’audizione o un incontro in merito alla cedolare secca sugli affitti.

Casa affitto e proprietà: aumentano i costi per mantenerla

 Dal 2001 ad oggi i costi a carico di chi possiede una casa di proprietà sono aumentati del 24%, mentre la percentuale di incremento dei costi balza nello stesso periodo al 77% per chi invece nella casa ci vive in affitto. Questo è quanto, in sintesi, ha rilevato la Federconsumatori, ed in particolare il proprio Osservatorio Nazionale, prendendo a riferimento una casa avente una superficie pari a 90 metri quadrati che si trova in un’area semicentrale di una grande città italiana.

In virtù di tale aumento dei costi, l’Associazione dei Consumatori ha di conseguenza sottolineato come la situazione sia critica per le famiglie, specie per quelle a reddito fisso che più di tutte sono state colpite dalla crisi a causa della disoccupazione e della cassa integrazione.