Immobiliare Calabria 2011

 L’Agenzia del Territorio ha pubblicato un nuovo report nel quale mostra i dati consuntivi del mercato immobiliare calabrese per quanto concerne il secondo semestre del 2011. Dati particolarmente attesi dagli operatori di mercato (e non solo) che confermano l’impressione di un divergente andamento delle compravendite e delle quotazioni all’interno del territorio regionale, dove a fronte di una discreta tenuta nei centri minori – dove è evidentemente più facile compiere “buoni affari” – si registra un calo all’interno delle aree urbane dei capoluoghi, rispecchiando un trend complessivo che non è sempre ben riscontrabile all’interno delle altre regioni italiane, dove invece il mercato immobiliare delle aree di maggiori dimensioni vanta mediamente delle performance più positive.

A conferma di quanto sopra, il dato secondo cui il mercato immobiliare dei capoluoghi di provincia calabresi avrebbe fatto segnare un calo del 4,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Nei Comuni minori, invece, l’andamento è nettamente positivo, con uno sviluppo pari a 6,6 punti percentuali rispetto al precedente 2010.

IMU case popolari Napoli

 Secondo quanto riporta il quotidiano campano Il Mattino, nel bilancio di previsione 2012 – approvato in Consiglio comunale – sarebbe stata prevista l’aliquota massima di applicazione dell’imposta municipale unica per lo Iacp, l’istituto autonomo che a Napoli gestisce più di 17 mila alloggi.

Per l’istituto, si profila pertanto l’applicazione di un’aliquota massima pari al 10,6 per mille, che renderà particolarmente salato il pagamento dell’imposta municipale unica del 2012. In molti casi (si stima, intorno al 25% delle fattispecie) si preannuncia il pagamento di un’imposta addirittura superiore al valore del canone recepito. Una scelta, quella del Consiglio, che ha provocato non poche fratture all’interno della stessa municipalità.

Immobiliare Liguria in stabilità

 Continuano le difficoltà del mercato immobiliare ligure, frenato da una crisi che ha di fatto congelato la vendita di case, locali e terreni, e creato qualche instabilità sul fronte delle quotazioni. A confermarlo è l’ultimo report pubblicato sul sito internet dell’Agenzia del Territorio, secondo cui vi sarebbe stato una sostanziosa stabilità dei volumi di compravendita nel settore residenziale della regione.

I dati della Nota territoriale dell’Agenzia dimostrerebbero infatti che il numero delle compravendite in Liguria, nel corso del secondo semestre del 2011, si sarebbe portato a quota 10.256 unità, in controtendenza rispetto alla media nazionale, visto e considerato che – in rapporto al periodo di confronto precedente – le compravendite sono cresciute di 2,2 punti percentuali per quanto concerne l’indagine limitata ai soli capoluoghi, e di 0,9 punti percentuali se invece l’analisi viene estesa a tutto il contesto provinciale.

Comprare casa a Roma conviene?

 Conviene comprare casa a Roma? Nonostante prezzi rigidi al rialzo, e pericoli di clamorosi crolli, l’impiego nel mattone della Capitale è ancora consigliabile. A dircelo sono alcune recenti analisi, che dimostrano come nonostante il settore immobiliare risenta in maniera molto evidente dell’attuale ondata di crisi, Roma sia la meta preferita per gli investimenti sulle abitazioni e sugli alberghi, divenendo seconda a Milano per quanto concerne i soli uffici.

“Nonostante tutte le indagini confermino che anche il mattone risente della situazione di crisi ormai generale e in particolare della riduzione degli scambi, la città di Roma si dimostra una meta ideale per gli investimenti’” – ha affermato Valter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, società che – insieme al Dipartimento di Economica dell’Università degli Studi di Parma e Federimmobiliare ha realizzato l’analisi. “Come operatori specializzati in fondi immobiliari” – prosegue il manager – “registriamo ancora forte interesse per il mattone”.

Terremoto Emilia: cresce la richiesta di case in affitto

 Come avevamo preannunciato poche settimane fa, il terremoto in Emilia Romagna ha spinto immediatamente il mercato immobiliare locale verso un’evoluzione prevedibile, che ha nella richiesta incrementante di case in affitto il suo aspetto esteriore più visibile. Il terremoto ha infatti spinto un cresce numero di persone a domandare in locazione un immobile, con un’imennata nelle zone montane, dove evidentemente si teme che vi siano meno pericoli conseguenti al sisma.

Ma quale è il profilo dei richiedenti case in affitto  in questo triste scenario? “Sono generalmente famiglie con bambini e anziani a ricercare una sistemazione” – afferma Anama – Confesercenti Modena, il sindacato degli agenti immobiliari, come riportato dal quotidiano Modena Online – “Faremo il possibile per andare incontro alle richieste, come del resto vigileremo affinchè non si consumi alcun tipo di speculazione ai danni di persone già gravemente provate dagli eventi sismici dei giorni scorsi”.

Mercato immobiliare Venezia 2012

 Secondo quanto affermato dai dati dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip, la federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, nel corso del 2011 il numero dei contratti di locazione di Venezia e dintorni avrebbe toccato un livello record, pari a un incremento di 11,6 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel corso del precedente 2010, contro una media regionale che attesta l’apprezzamento sui 3 punti percentuali.

A crescere, oltre l’interesse verso gli affitti di case e appartamenti, è anche il numero degli alloggi messi in vendita dai proprietari, che ha consolidato un trend di crescita già rilevato nel 2010, e soggetto a una corposa accelerazione nel corso del successivo 2011 (+ 9,5 punti percentuali). A fronte dell’allargamento dell’offerta commerciale di settore, si è rapidamente venuto a generare un calo dei prezzi di mercato, con una flessione media di 3,3 punti percentuali.

Immobiliare Trentino: la situazione di inizio anno

 Compravendite di case pressochè ferme, prezzi commerciali stabili. È questa, in estrema sintesi, la situazione del mercato immobiliare del Trentino a cavallo tra il 2011 e il 2012: a dirlo, gli ultimi dati dell’Agenzia del territorio, relativi alle quotazioni immobiliari del semestre 2011. Rispetto a un anno e mezzo fa, le variazioni dei due valori statistici di cui sopra sono sostanzialmente invariate, con l’unica eccezione degna di nota rappresentata dalle quotazioni degli immobili del centro storico di Trento e delle zone limitrofe (principalmente, Port’Aquila e Cervara), che hanno invece fatto riscontrare incrementi al rialzo.

Rispetto al primo semestre del 2010, precisano i dati dell’Agenzia del Territorio, i prezzi al metro quadro delle abitazioni a Trento sono passati da 4-5 mila euro per quanto concerne i valori massimi (riferibili agli immobili nuovi o in ottimo stato di conservazione) e da 3,7-4 mila euro per i valori minimi. Per quanto concerne le altre aree di principale riferimento, i prezzi delle case nella collina del capoluogo e a Trento Nord sono rimasti stabili a 3,3 mila euro al metro quadro, mentre a nord di Trento si arriva a 2,8 mila euro. Uscendo dalla macro area trentina, invece, si inizia a risparmiare: a Lavis i prezzi oscillano tra i 2,2 e i 2,5 mila euro al metro quadro, e così a Pergine.

Case fantasma: in Sicilia il record di abitazioni irregolari

 La Sicilia è la maglia nera d’Italia per quanto concerne il fenomeno delle abitazioni fantasma. Stando a un’indagine condotta dall’Agenzia del Territorio, infatti, non sarebbero mai state dichiarate al Catasto circa 151 mila particelle, con una rendita evasa di 71 milioni di euro, e con una regolarizzazione che ha riguardato 78 mila unità: troppo poche permettere alla Sicilia di poter migliorare sensibilmente la propria posizione su scala nazionale.

Sempre secondo quanto affermato dall’agenzia regionale del Territorio, dal 3 maggio al 31 dicembre dello scorso anno il personale degli uffici della stessa ha effettuato quasi 109 mila sopralluoghi, evidenziando l’esistenza di 151.155 immobili mai dichiarato al Catasto, o che hanno subito variazioni non dichiarate dalle parti interessate. Un fenomeno, quello degli immobili fantasma, che nel 44% dei casi riguarda abitazioni, per il 38% magazzini, per il 10% autorimesse, per l’8% immobili industriali.

Acquistare casa nell’hinterland: attenzione alla qualità

 Secondo quanto emerge da una analisi riportata dal Corriere della Sera, il mercato immobiliare dell’hinterland milanese ha registrato negli ultimi anni un calo delle operazioni di compravendita ben superiore a quello registrato nel capoluogo che – come prevedibile – è riuscito a mantenere un appeal sensibilmente superiore a quello delle aree circostanti, potendo in tal modo garantirsi una domanda più che soddisfacente, anche in tempi di difficoltà congiunturali.

Le ragioni della crisi generalizzata, ad ogni modo, sembrano essere ben note. Ben più arduo è invece comprendere come mai il mercato immobiliare dell’hinterland si stia lentamente sbriciolando, con volumi di transazioni che continuano a diminuire con ritmi ben lontanamente paragonabili a quanto sta accadendo in altre aree della provincia o della Regione.

Immobiliare Liguria, chiusura negativa per il 2011

 Anche in Liguria la crisi del mercato immobiliare è stata piuttosto incisiva, conducendo la Regione a chiudere un 2011 di sostanziale negatività. Ad accertarlo in maniera attendibile è il coordinamento regionale dell’Osservatorio immobiliare della Fiaip, secondo cui dopo un accenno di ripresa nel corso degli ultimi tre mesi del 2011, il successivo 2011 sarebbe stato contraddistinto da una situazione economica pregiudizievole, e da una perdita diffusa della fiducia nel settore.

In particolare, Fiaip segnala come le difficoltà maggiori siano state concentrate nell’entroterra, a fronte di una migliore tenuta in zone centrali come il Levante, Castelletto e Carignano, dove invece è stato registrato un lieve aumento delle quotazioni dei valori commerciali delle proprietà abitative in offerta, e del volume della domanda disponibile.

Immobiliare Milano, deludente andamento delle compravendite

 La crisi del mercato immobiliare italiano non risparmia neppure le aree metropolitane. Stando a quanto emerge da una recente ricerca realizzata dalla Camera di Commercio di Milano attraverso l’azienda speciale Osmi Borsa Immobiliare, infatti, la crisi economica avrebbe generato un crollo del 26,4% delle compravendite immobiliari a Milano, portate in deprezzamento del 36,7% nelle rimanenti località della stessa provincia del capoluogo lombardo.

La riduzione delle compravendite milanesi sarebbe comunque più lieve rispetto a quanto riscontrato nella media nazionale (pari al 32,9%), e mostrerebbe i suoi riflessi negativi anche sul fronte dei prezzi, con valori commerciali degli immobili residenziali nuovi (o con classe energetica A, B, o C) in città, in sviluppo di 1,4 punti percentuali su base annua, ben al di sotto della crescita del tasso dell’inflazione (+ 3,3 punti percentuali).

Case Milano, 84 mila immobili invenduti a fine 2011

 Secondo quanto emerge da alcune rilevazioni analitiche, il mercato immobiliare lombardo starebbe vivendo un momento di evidente stallo, con una crescita degli immobili invenduti nelle principali aree urbane della Regione. “Abbiamo ben 84 mila vani invenduti soltanto a Milano” – ha affermato Daniele Belotti, amministratore della Lega Nord a Milano – “58 mila a Bergamo e 56 mila a Brescia”. Uno scenario non certo positivo, che non fa ben sperare per un 2012 all’insegna della tiepida ripresa.

I dati sopra riportati da Belotti provengono da una osservazione prodotta dal Politecnico, all’interno della quale si evidenzia altresì come la scarsità delle transazioni del mercato immobiliare possa alimentare una pericolosa spirale crescente, che nel corso dei prossimi cinque – sei anni potrebbe toccare i suoi massimi storici.

Mutui Lombardia in calo del 15%

 Secondo quanto affermato dall’Ufficio Studi di Tecnocasa, i mutui erogati per l’acquisto di una casa in Lombardia nel terzo trimestre del 2011 avrebbero toccato quota 2.431,32 milioni di euro, un ammontare equivalente a quasi il 15% (14,98%) in meno rispetto allo stesso periodo del precedente 2010, con un passo indietro pari a 428,38 milioni di euro.

La performance della Lombardia sembra inoltre in linea con il trend assunto dall’intera macro area italiana nord – occidentale, che ha fatto riscontrare una variazione su base annua pari al – 15,54%. Più in particolare, sul fronte del controvalore delle erogazioni nei dodici mesi terminati a settembre 2011, si riscontra una flessione del 5,63% su base annua, per un volume di erogazione pari a – 744,2 milioni di euro. Il totale delle erogazioni dell’ultimo anno in Lombardia è stato dunque pari a 12.465,34 milioni di euro, per un valore che colloca la Regione al primo posto d’Italia, con una incidenza sul volume complessivo dei mutui pari al 23,52%.

Immobiliare Parma, prezzi in flessione

 Secondo quanto afferma una recente indagine condotta da Tecnocasa, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative di Parma, nel corso del primo semestre del 2011, sarebbero mediamente diminuiti di 3,5 punti percentuali. Ad ogni modo, come vedremo tra breve, la flessione non sembra aver riguardato tutte le proprietà allo stesso modo, con una frammentazione territoriale dell’andamento del mercato.

Stando a quanto riporta l’analisi dell’operatore immobiliare italiano, infatti, il centro storico starebbe mostrando un trend nettamente più positivo del resto della città, con il mantenimento delle posizioni commerciali acquisite nel corso degli anni, e prezzi medi di ben 5.700 euro al metro quadro. La domanda, in questa zona della città, sembra non conoscere i gravi effetti della crisi che sta invece producendo effetti più significativi altrove: famiglie e investitori professionali alimentano una richiesta immobiliare piuttosto vivace, in grado di sollecitare la formazione dei prezzi.