Vivere la casa: tendenze e abitudini

 Rispetto al passato i ritmi frenetici, sia quelli della vita, sia quelli strettamente lavorativi, hanno fatto sì che negli anni le case degli italiani siano diventate sempre più piccole e funzionali sia per ottimizzare gli spazi, sia perché il potere d’acquisto delle famiglie si è via via ridotto.

E così, visto che molto spesso per il pranzo si rimane sul posto di lavoro, si va al ristorante, o al bar per un panino al volo, le cucine degli italiani sono sempre più piccole rispetto alla media dei volumi del passato. Questo, in sintesi è quanto messo in risalto dall’Amministratore Delegato di Gruppo Immobiliare.it, Carlo Giordano, in concomitanza con il rilascio di un Rapporto che, elaborato in base alle risposte fornite dai propri utenti, ha tracciato con precisione la tendenza e le abitudini degli italiani nel vivere la casa.

Scende il prezzo del mattone nel 2010, secondo Tecnocasa

 Il 2009 è appena terminato e si prova a fare un bilancio. Da una parte il mercato immobiliare è stato dominato dall’incertezza, dall’altra si è comunque assistito a numerosi segnali di ripresi che si sono manifestati con un aumento della richiesta di abitazioni, sia per uso domestico, sia come investimento. La crisi finanziaria ha infatti indotto molti risparmiatori a tornare a rivolgersi al mattone quale unico investimento relativamente sicuro.

Ma adesso che il 2010 è iniziato molti analisti cominciano a parlare delle tendenze del nuovo anno. Secondo il gruppo Tecnocasa, leader nel franchising immobiliaare, non ci saranno grossi cambiamenti rispetto al 2009. Si assisterà ancora a un calo dei prezzi, che ‘frenano’ in qualche modo la caduta in picchiata. L’oscillazione entro cui diminuiranno i prezzi delle case dovrebbe essere conenuta tra -3% e -1%. La previsione totale delle compravendite in Italia è di circa 600.000 abitazioni.

Mutui PMI: sospensione con Avviso comune funziona

 Sono buone le risultanze relative alla sospensione delle rate dei mutui a favore delle piccole e medie imprese italiane che, aventi i requisiti, hanno presentato la domanda per l’adesione alla moratoria così come previsto dall’Avviso comune dell’ABI cui poi ha aderito il 98% del sistema bancario. In particolare, a differenza della moratoria sui mutui alle famiglie, la cui partenza è prevista per il mese prossimo, quella a favore delle imprese prevede la sospensione del pagamento della rata ma solo per quel che concerne la quota capitale. Ebbene, in accordo con quanto reso noto nella giornata di ieri dall’Associazione Bancaria Italiana, alla fine dello scorso mese di novembre le domande pervenute si sono attestate a quota 84.298.

Case Milano, Roma e Torino: giù prezzi immobili sopravvalutati

 L’anno appena trascorso sarà con ogni probabilità ricordato come uno dei più difficili e negativi dal fronte immobiliare, ma il mercato tutto sommato ha retto bene alla crisi se si confronta il mercato immobiliare italiano con “piazze” estere come quelle di America, Spagna e Regno Unito. Se da un lato infatti, gli immobili in Italia, specie quelli sopravvalutati o situati nei quartieri periferici, hanno fatto registrare dei ridimensionamenti sensibili delle quotazioni, gli immobili di pregio e buona parte di case situate nei grandi centri cittadini hanno mostrato una buona tenuta dei prezzi ed in molti casi l’investimento nel mattone è rimasto in tutto e per tutto un buon affare.

Casa e immigrati: come evolve il mercato dell’affitto

 Qual è in Italia il “rapporto” tra la casa ed i cittadini immigrati? Ebbene, per capire quale sia in merito la tendenza nel nostro Paese ci torna utile analizzare e commentare un Rapporto elaborato lo scorso anno dal Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, da cui è emerso come siano ben 4 milioni gli immigrati che, corrispondenti a 1,3 milioni di nuclei familiari, in materia abitativa si rivolgono quasi esclusivamente al mercato dell’affitto ma a condizioni che molto spesso risultano essere sfavorevoli rispetto a quelle che di norma vengono proposte ai cittadini italiani.

Mercato immobiliare 2010: le previsioni Fiaip

 Il 2009 per le economie mature di tutto il mondo è stato un anno molto difficile sia dal punto di vista finanziario, a causa della crisi del credito, sia da quello della crescita economica anche a causa dello scoppio della bolla dei mutui subprime in America che ha lasciato il segno sul mercato immobiliare a stelle e strisce prima, e poi anche in Europa con l’innesco di una spirale negativa in Paesi come il Regno Unito.

Anche l’Italia non è rimasta immune l’anno scorso a questo scenario “depressivo” per il mercato immobiliare, con la conseguenza che c’è stata una forte dilatazione dei tempi di compravendita ed un calo, sensibile in alcune aree d’Italia e per alcune tipologie di immobili, dei prezzi alimentato anche dalle difficoltà di accesso al credito.

Edilizia e infrastrutture: Patto di stabilità interno frena rilancio investimenti

 Nell’arco dei prossimi sei mesi le Province italiane potrebbero complessivamente avviare delle opere di natura infrastrutturale e di recupero edilizio per complessivi 3,6 miliardi di euro. A rilevarlo nelle scorse settimane è stata l’UPI, Unione delle Province italiane, la quale, pur tuttavia, ha nello stesso tempo sottolineato come il Patto di stabilità interno freni il rilancio degli investimenti con la conseguenza che ci sono ben 1,6 miliardi di euro di importi da pagare alle imprese del settore delle costruzioni nonostante i lavori siano stati già regolarmente eseguiti.

Canone di locazione: 50% famiglie in difficoltà con i pagamenti

 In Italia non c’è solo difficoltà ad onorare ogni mese la rata del mutuo, ma anche a pagare il canone di affitto. Anzi, in percentuale, sono più in difficoltà le famiglie che non vivono in una casa di proprietà rispetto a quelle che invece hanno acquistato l’abitazione con un finanziamento immobiliare. I nuclei familiari in affitto che sono infatti in difficoltà ogni mese a causa del canone, spesso elevatissimo, sono circa il 50%, e sono ben cinquantamila quelli che, solo nel 2010, rischiano di essere sfrattati perché non riescono a saldare il canone di locazione.

Unità immobiliari: Rapporto Istat sulle compravendite

 L’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, ha annunciato la diffusione di un nuovo ed interessante Rapporto, che avrà una cadenza trimestrale, e che riguarderà in particolare il mercato italiano dei mutui e delle compravendite immobiliari che, come la crisi finanziaria ed economica ci insegna e ci ha insegnato, generano oramai una forte, fortissima influenza sull’andamento del ciclo economico ma anche sul comportamento degli operatori del settore e sulle propensioni di spesa, di consumo e di risparmio delle famiglie italiane.

Nel nuovo Rapporto Istat, tra l’altro, viene fotografato il mercato del real estate dal fronte delle compravendite suddivise tra immobili oggetto di compravendita con la finalità di esercizio di un’attività economica, ed immobili con finalità di compravendita per uso abitativo.

Mutui immobiliari e rischiosità del credito

 I primi sei mesi del 2009 non sono stati di certo brillanti in Italia non solo per il credito al consumo, ma anche per le erogazioni legate ai mutui immobiliari; a rilevarlo è stato il Rapporto dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, giunto dalla sua 27-esima edizione, e realizzato a cura del CRIF, Prometeia e Assofin.

Nel dettaglio, nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, le erogazioni hanno fatto registrare una netta battuta d’arresto con un -12,5% che diventa oltre il doppio (-28,2%) se si prendono in considerazione i soli mutui con finalità di acquisto degli immobili; questo significa, invece, che un’altra componente dei mutui immobiliari, ovverosia quelli per costruzione, ristrutturazione e, in generale, altre finalità come la sostituzione e la surrogazione, nel periodo hanno fatto registrare un incremento che, in termini di flussi finanziari, il Rapporto Crif-Prometeia-Assofin ha fotografato a +19,6%.

Canone di locazione: boom di morosi

 I Sindacati degli Inquilini in Italia sono in allarme riguardo alla situazione economica delle famiglie che, con una frequenza ancor più elevata dei mesi scorsi, fanno fatica a fine mese a pagare l’affitto.

Il disagio legato alla casa nel nostro Paese, infatti, non è solo circoscritto alle famiglie che non possono più pagare la rata del mutuo, magari perché a causa dei licenziamenti è stato perso l’unico reddito; ci sono infatti, sparse su tutto il territorio nazionale, decine di migliaia di famiglie che non riescono più a pagare l’affitto, e che quindi rischiano in tempi brevi di subire lo sfratto.

Affitti grandi città: si spendono in media 8.220 euro l’anno

 Quanto costa in media affittare una casa in una grande città italiana? Ebbene, in base al quarto Rapporto “Famiglia Reddito Casa” a cura del Servizio Politiche Territoriali della UIL, prendendo a riferimento i dati relativi ai primi sei mesi di quest’anno, una casa in affitto in una grande città italiana costa in media 685 euro al mese, il che significa che l’esborso annuo è pari in media a ben 8.220 euro.

Il Rapporto del Sindacato, in particolare, ha messo a confronto i dati del mercato immobiliare dei primi sei mesi di quest’anno con quelli del secondo semestre del 2007, ovverosia un periodo in cui ancora la crisi finanziaria ed economica non era iniziata.

Immobili: in Italia ci sono cinque milioni di alloggi vuoti

 Nel nostro Paese, anche a causa, negli anni scorsi, di uno sviluppo edilizio superiore alla domanda di nuove abitazioni, ci sono al giorno d’oggi ben cinque milioni di alloggi vuoti. A mettere in risalto questo dato è il Sicet, Sindacato Inquilini Casa e Territorio, sottolineando come in questi anni si siano costruite case che, a chi ne ha di bisogno, ovverosia ai poveri ed alle famiglie in difficoltà, sono inutili in quanto fuori dalla portata delle loro tasche.

E mentre questi cinque milioni di alloggi rimangono tristemente sfitti, nel nostro Paese, sparse su tutto il territorio nazionale, ci sono decine di migliaia di famiglie che non riescono più a fa fronte al pagamento dell’affitto sul mercato privato, sempre più insostenibile, con la conseguenza del rischio sfratto che spesso, purtroppo, diventa reale.

Patrimonio immobiliare: Roma, una città scelta per “viverci”

 A Roma il patrimonio immobiliare è costituito da complessi relativamente nuovi, visto che sono stati realizzati dopo il 1990 nel rapporto di uno su cinque. Questo, in particolare, è uno dei dati ricavati dall’Istituto Indipendente di Studi e di Ricerche Scenari Immobiliari nell’ambito di “Global City Report“, un rapporto che, giunto alla sua seconda edizione, traccia il futuro delle città nei nuovi scenari economici.

E se quindi lo stock di immobili nella Capitale è relativamente nuovo, la media dello spazio abitativo è relativamente bassa e pari a 34 metri quadrati a persona in un contesto edilizio caratterizzato per la quasi totalità da appartamenti, di cui quasi il 65% in regime di proprietà.