Calcolo interessi legali e rivalutazione monetaria

 Saper calcolare gli interessi legali è molto utile per comprendere quanti interessi si andranno a pagare sulla propria esposizione. La formula del calcolo è piuttosto semplice, ma occorre comunque compiere qualche piccolo sforzo analitico per comprendere in che modo viene strutturata la modalità di conteggio degli interessi legali e la conseguente rivalutazione monetaria. La formula per il calcolo degli interessi legali è: I = C x S x N / 365.

I simboli della formula sono facilmente individuabili: C è il capitale (eventualmente rivalutato); S è il tasso di interesse legale; N è il numero di giorni di maturazione degli interessi; 365 è invece il numero di giorni dell’anno civile. In proposito, ricordiamo come il calcolo degli interessi sia effettuato sulla base dell’anno civile; l’anno commerciale, composto da un totale di 360 giorni, è invece un periodo convenzionale, formato da dodici mesi di trenta giorni ciascuno (e precedentemente utilizzato per facilitare i calcoli finanziari, per esigenze venute meno nel corso dei decenni).

Nuda proprietà Milano

 Sono estremamente interessanti i dati pubblicati da La Repubblica – Milano in merito all’andamento della nuda proprietà, il contratto di vendita della proprietà della casa, pur con mantenimento del possesso dell’abitazione vita natural durante. Dati che evidenziano la sempre maggior preferenza di questa tipologia contrattuale, tanto che l’età anagrafica media di chi ricorre alla nuda proprietà è in rapida fase calante.

D’altronde, c’è poco da stupirsi. Le vendite di nuda proprietà – cresciute del 10% in pochi mesi – “sono il segno tangibile di come gli anziani siano costretti a sacrificare la propria casa pur di avere una liquidità che consenta loro di mantenersi” – afferma il sindacato pensionati della Cgil. Un introito, quello della nuda proprietà, che dipende dall’età di chi vende (e, pertanto, dal rapporto con l’aspettativa media di vita) e dal valore di mercato dell’immobile stesso.

Acquisti immobili usati Calabria

 Stando a quanto sta emergendo dall’analisi delle ultime rilevazioni statistiche, il mercato degli immobili usati in Calabria starebbe cedendo evidente terreno, con punte di flessione pari anche al 70 – 80%. Una situazione di difficile sostenibilità, che induce pressioni al ribasso nei prezzi delle case usate, e che è lo specchio delle decise criticità rilevatoe dalla Federazione mediatori immobiliari.

“Vi sono stime d’invenduto identiche per ogni categoria” – ha dichiarato al quotidiano Gazzetta del sud il presidente della Federazione Giovanni Gulino, riferendosi al ragusano – “sia direzionale, abitativa e commerciale. Un aspetto del tutto originale rispetto al passato, che registrava stime variabili a seconda delle tipologie di immobili. Occorre ripensare gli spazi e le modalità costruttive”.

Vendite case nuda proprietà inizio 2012

 Secondo quanto riportano i primi dati formulati dall’indagine compiuta da Spi-Cgil sull’andamento del mercato immobiliare italiano, nel corso dei primi mesi del 2012 “si è registrato un vero e proprio boom della vendita di immobili in nuda proprietà, con un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Son ben 80 mila gli anziani che hanno scelto questa particolare formula, soprattutto nelle grandi città”.

“Il fenomeno della nuda proprietà rappresenta il segno tangibili di una crisi che avanza sempre di più e che porta gli over 65 anni a dover sacrificare la propria casa pur di avere una liquidità che gli possa garantire il proprio mantenimento a fronte di un potere d’acquisto delle pensioni drasticamente in calo e del costante aumento del costo della vita” – prosegue l’analisi puntuale dello studio Spi – Cgil.

Cresce il ricorso alla domotica

 La domotica italiana è un settore in forte crescita. Nonostante le ristrettezze monetarie degli italiani, e un generale rallentamento delle spese nel settore abitativo, i cittadini della Penisola sembrano essere sempre più attratti dalla domotica, tanto che – stando a quanto emerge dallo studio effettuato sul territorio – negli ultimi due anni la presenza delle nuove tecnologie nelle case tricolori sarebbe cresciuta del 16%.

Quasi il 60% degli immobili di nuova costruzione avrebbe inoltre almeno un elemento di automazione, in grado di risparmiare fatica e soldi al suo inquilino. Cresce, pertanto, la quota di italiani che preferisce spendere qualcosa in più in sede di compravendita (di norma, tra i 10 e i 15 mila euro a seconda degli automatismi installati), pur di concedersi il lusso di qualche agevolazione nella conduzione dell’appartamento e, soprattutto, ottenendo un risparmio in bolletta che può arrivare anche al 20%.

Casa come garanzia per spese sanitarie

 Utilizzare la casa come garanzia reale per sostenere le spese sanitarie? È ovviamente possibile, anche se in Italia il mercato non è così sviluppato come altrove. Al di là della manica, invece, a Londra e dintorni, una recente ricerca ha dimostrato come la percentuale di cittadini nella seconda e nella terza età (tra i 45 e gli 85 anni) che ha dichiarato che in caso di necessità utilizzerebbe l’investimento nel mattone per finanziare le LTC, è pari addirittura al 41%.

In altri termini, oltre quattro cittadini britannici su dieci hanno affermato che per mantenere finanziariamente le spese rese necessarie dalla perdita di auto sufficienza (di cui la LTC, long term care), sarebbero disposti anche a vendere o a dare in locazione la propria casa. L’abitazione di proprietà si piazza così al terzo posto tra le fonti di sostegno delle cure sanitarie, dopo l’assistenza statale e la propria pensione previdenziale. Solamente il 4% dei cittadini britannici ha invece affermato che ricorrerebbe ad una polizza ad hoc.

Certificazione energetica maggio 2012

 A distanza di qualche settimana dal nostro ultimo articolo in materia, torniamo a discutere sull’annosa questione della certificazione energetica degli immobili, introdotta all’interno del mercato immobiliare italiano al fine di rendere più trasparenti le valutazioni del reale valore di mercato delle case (e non solo), mediante una chiara e obbligatoria indicazione dell’indice dei consumi energetici, con una sorta di “rating” per singola unità abitativa.

Ebbene, secondo quanto affermano i dati predisposti dal Cti (Comitato termotecnico italiano energia e ambiente), sarebbero oltre 1,3 milioni gli attestati di certificazione energetica rilasciati al 31 dicembre 2011, con una prevalenza in Lombardia (710 mila unità), seguita dall’Emilia Romagna (260 mila unità) e dal Piemonte (233 mila unità). Ignoti, nel Rapporto, i dati relativi a Basilicata, Marche e Molise. Nel Meridione, invece, la percentuale di Ace rilasciati risulta essere molto bassa.

A spiegare le diversità italiane è stato l’architetto Giovanni Murano, un funzionario del Cti, secondo cui “le regioni e le province autonome hanno ingranato marce diverse nel recepimento della direttiva europea e nazionale sul rendimento energetico nell’edilizia, e solo quattro regioni possiedono un catasto energetico regionale”.

Differenza tra prezzo casa nuova e vecchia

 Acquistare una casa nuova è il sogno di tanti (tutti?) i cittadini italiani. Eppure la compravendita di una nuova proprietà immobiliare abitativa è spesso una vera e propria impresa proibitiva: i prezzi al metro quadro sono significativamente maggiori rispetto alle case che hanno qualche anno di età alle spalle, e nei grandi centri abitati le valutazioni di un’abitazione ubicava in un immobile nuovo, e in uno con più di 10 o 20 anni, possono variare in maniera davvero molto rilevante, facendo spostare l’ago della bilancia decisionale verso le case usate.

Le differenze risultano essere inferiori man mano che dal centro ci si sposta in periferia, con differenze di prezzo che oscillano tra il 10% e il 30%, a seconda dello stato della casa usata. Al di là della differenza qualitativa tra un immobile di nuova realizzazione e uno che invece mostra i segni del tempo, ci sono anche altre determinanti che sarebbe bene tenere in considerazioni per poter valutare al meglio la divergenza tra case nuove e usate.

Immobiliare Valle d’Aosta 2012

 I primi tre mesi del 2012 segnalano un andamento fortemente negativo per il mercato immobiliare della Valle d’Aosta, con un vero e proprio crollo delle compravendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Stando a quanto emerge dai dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare della Valle d’Aosta, realizzato dalla Federazione degli agenti immobiliari – Fiaip – infatti, la diminuzione nelle compravendite di case sarebbe stato addirittura del 40%.

Ma non solo: se infatti da una parte il numero delle compravendite sta subendo forti flessioni, anche l’andamento dei prezzi sta iniziando a mostrare ben più di qualche incertezza, con l’osservatorio degli agenti immobiliari valdostani che parla di prezzi in diminuzione anche di 20 punti percentuali rispetto alle punte di mercato che furono denotate dall’osservazione dei valori commerciali abitativi nel 2007.

Percentuale acquisto da agenzia immobiliare

 Per acquistare un immobile abitativo o commerciale, il ricorso all’agenzia immobiliare costituisce un utile strumento per velocizzare l’iter e ampliare la gamma delle disponibilità. Fruito ancora oggi da un significativo numero di acquirenti / venditori (nonostante la “concorrenza esterna” garantita da portali specializzati e da siti di annunci di vendita), il costo del servizio di intermediazione delle agenzie immobiliari non è ad ogni modo trascurabile.

Ma a quanto ammonta la percentuale di acquisto di un’agenzia immobiliare? Innanzitutto, ricordiamo come non esista un “tariffario” comune per le agenzie immobiliari. Di conseguenza, può ben capitare che due agenzie immobiliari producano due percentuali commissionali differenti, con divergenze anche molto sensibili da territorio a territorio, e da istituto immobiliare a istituto immobiliare.

Riforma del catasto 2012

 Con il recente provvedimento sulla delega fiscale, il governo Monti ha posto le basi per la realizzazione di una riforma del catasto che possa rendere più attendibili i valori di mercato con quelli relativi alla base tributaria. Cerchiamo pertanto di comprendere in che modo prenderà corpo questa parziale rivoluzione del sistema catastale, e su quali determinanti si poggerà la sua revisione.

Il primo elemento di variazione sarà relativo alla base sulla quale calcolare l’imposta: la tassa sulla casa si pagherà infatti sulla base dei metri quadri occupati dall’abitazione, e non più seguendo il calcolo dei vani catastali, elemento certamente meno attendibile rispetto a quello futuro. In questo modo, infatti, il governo intende abolire l’indeterminatezza del concetto di vano (considerato che un vano può essere ampio un numero imprecisato di metri quadri) in sostituzione del più idoneo prossimo elemento.

Gabetti prevede un anno di ripresa

 Secondo quanto recentemente affermato da uno studio condotto dalla Gabetti, il 2012 sarà un anno di leggera ripresa per il mercato immobiliare italiano. Un’analisi che stride, pertanto, con la prevalenza delle osservazioni compiute nel corso degli scorsi mesi da altri operatori nazionali e internazionali, secondo cui anche il 2012 sarebbe stato un periodo di estrema difficoltà, con flessione dei prezzi immobiliari prolungato fino ad almeno il 2013.

Stando all’analisi fornita da Gabetti (e riportata sulle pagine di Milano Finanza), il 2012 potrebbe invece essere un esercizio solare di leggera ripresa nelle quotazioni degli immobili italiani, per una inversione di tendenza (molto) graduale che avrà il suo culmine di stabilizzazione nel successivo 2013. In altri termini, nonostante le criticità della seconda parte del 2011, il 2012 non sarà così negativo come qualche scenario previsionale ha stimato.

Immobili dei ministri: la lista completa

 In ottica di una migliore trasparenza comunicativa nei confronti degli italiani, l’esecutivo ha deciso di pubblicare le dichiarazioni dei redditi dei ministri. In merito, quali sono i ministri con maggiori proprietà immobiliari? Abbiamo dato un’occhiata alle dichiarazioni dei membri dell’esecutivo Monti, e abbiamo scoperto che il record immobiliare spetta ad Annamaria Cancellieri, ministro degli Interni, titolare di 24 immobili.

Annamaria Cancellieri avrebbe infatti la titolarità di 24 unità immobiliari suddivise tra appartamenti, magazzini, box, cantine, negozi, terreni agricoli, sparsi tra Milano, Roma e la provincia di Siracusa. Non se la passa male nemmeno Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, che oltre a vantare il possesso di strumenti finanziari molto vasti, detiene un immobile a Parigi di 141 metri quadri e un terreno di oltre 3 mila metri quadri a Casale Marittimo.

Certificati energetici, solo il 12% degli immobili ne ha uno

 Secondo quanto afferma una recente ricerca compiuta dal portale Immobiliare.it, solamente il 12,7% degli immobili presenti sul suolo italiano avrebbe un certificato energetico. Una media, quella nazionale, che nasconde la scarsa performance del Sud Italia, dove solamente il 3,8% degli immobili ne possiederebbe uno, contro il 18,9% dell’area più virtuosa della Penisola, il Nord Est.

Certamente, a giocare un ruolo decisivo nella scarsa sensibilità dei proprietari italiani nei confronti della titolarità di un certificato energetico è la mancanza di sanzioni per l’assenza di tale documento: tra tutte le Regioni italiane, fino ad oggi solamente la Lombardia ha predisposto una norma esplicita con la presenza di una “multa” per il mancato adempimento.