Prezzi case più alti se c’è una buona scuola nei dintorni

 La ricerca svolta dalla PrimeLocation, e inerente il mercato immobiliare britannico, può ben essere estesa anche al resto del mondo. Stando infatti alle risultanze delle analisi della società di consulenza e di informazione appena ricordata, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito mostrerebbero un inasprimento in grado di giungere anche al 35% di sovrapprezzo, in quelle aree contraddistinte dalla presenza di una buona scuola o altro istituto per l’educazione e la formazione.

In altri termini, abitare vicino a una delle migliori scuole della nazione porterà la vostra casa a valere fino a 77 mila sterline in più della media del costo delle abitazioni. Un surplus che è giustificato dal pregio e dalla comodità di poter disporre, a pochi passi dalla porta della propria casa, di uno degli istituti di formazione di maggiore notorietà del Paese.

Anci, un’iniziativa per valorizzare il patrimonio immobiliare dei comuni

 L’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, sulla casa non intende restare con le mani in mano. Così ha dato vita a un’iniziativa dal nome significativo. Il progetto, infatti, si chiama ‘Patrimonio Comune‘ ed è dedicato a tutte quelle Amministrazioni comunali che non vogliono restare a guardare inermi il proprio patrimonio immobiliare e sono, anzi, decise a valorizzarlo. Il progetto – che non mancherà di far ricadere conseguenze importanti nei territori – è stato realizzato avvalendosi del contributo qualificato di IFEL, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, Fondazione dell’Anci che potrà dare un supporto utile per facilitare l’azione amministrativa, rendere più semplici le procedure velocizzando così anche il sempre difficile rapporto tra i soggetti pubblici e privati nei territori.

Immobiliare Italia, mercato più debole ad inizio anno

 Il mercato immobiliare italiano si è dimostrato più debole del passato nel corso del primo trimestre del 2011. A dircelo è un recentissimo report della Banca d’Italia, che ha svolto un sondaggio congiunturale sullo stato di salute dell’immobiliare nostrano nella prima parte del nuovo anno, tracciando dei dati non troppo positivi sulla forza del real estate tricolore.

I dati ad ogni modo meritano una lettura più approfondita della sintesi di cui sopra, perché ci forniscono degli elementi a volte contrastanti, e comunque in grado di permetterci di prevedere quella che dovrebbe essere l’evoluzione a breve termine delle caratteristiche del mercato immobiliare della Penisola.

Investimenti immobiliari, migliora la situazione nell’Est

 Non crediamo che il mercato immobiliare internazionale stia riprendendo a navigare in acque troppo sicure, ma certamente i dati che ci sono arrivati nel corso delle ultime settimane sembrano poter confortare le opinioni di chi ritiene che il futuro del segmento degli impieghi nel mattone al di fuori dei confini nazionali possa essere più roseo del presente.

Stando alle più recenti analisi, infatti, gli investimenti immobiliari nei principali Paesi dell’Est Europa starebbero migliorando, con segnali di recupero non certo fortissimi ed evidentissimi come vorrebbero analisti, operatori di settore e governanti locali, ma comunque incoraggianti rispetto alle grigie nubi del passato.

Vendite case usate, calo dello 0,8% negli USA

 Puntuale come ogni settimana, negli States è arrivato il dato relativo all’andamento delle vendite di case non nuove. Un segmento fondamentale per il futuro del mercato immobiliare statunitense, che costituisce una vera e propria locomotiva per interpretare la crescita potenziale dell’intero real estate a stelle e strisce.

Stando a quanto sostiene la National Association of Realtors, le vendite di case già esistenti sul mercato immobiliare statunitense (e pertanto, le compravendite avvenute sul c.d. mercato secondario) sarebbero diminuite ulteriormente nel corso del mese di aprile, con un segno e un’entità che hanno sorpreso la maggioranza degli analisti.

Richieste mutui, in rete prevale ancora il tasso variabile

 Spaventati dall’incremento dei tassi di interesse di riferimento per i mutui a tasso variabile? Ebbene, le vostre preoccupazioni non sembrano essere condivise dalla maggior parte dei navigatori italiani, ancora attratti dal mito del tasso di interesse variabile quale strumento tecnico per “risparmiare” all’interno di un’operazione di mutuo immobiliare ipotecario.

L’Italia che naviga e richiede preventivi per un mutuo online, infatti, non sembra portare eccessive preoccupazioni della crescita dei tassi variabili, visto e considerato che secondo una recentissima ricerca è il tasso indicizzato quello ad essere maggiormente richiesto dai conteggi e dalle simulazioni dei finanziamenti online.

Immobiliare Roma, ottimo andamento nel 2010

 Il mercato immobiliare romano, pur tra mille difficoltà, può definitivamente archiviare il 2010 con soddisfazione. A dircelo è l’ultimo Rapporto sul mercato immobiliare, condotto dall’Agenzia del Territorio, con riferimento alle compravendite riscontrate nell’anno precedente.

Stando a quanto sostiene il Rapporto, l’andamento delle transazioni nel mercato immobiliare romano è stato più che positivo, con uno sviluppo molto deciso sia per quanto concerne il controvalore delle compravendite, che per quanto concerne il numero delle operazioni.

Il controvalore delle compravendite si è infatti apprezzato di cinque punti percentuali rispetto al 2009, mentre il numero di proprietà immobiliari abitative oggetto di transazioni è cresciuto addirittura del 12,7% a quota 33.168 unità.

Immobiliare, previsioni pessimistiche per il futuro (Cresme)

 Il mercato immobiliare, per quanto concerne il settore delle proprietà ad uso residenziale, non vedrà alcun segnale di forte ripresa nel corso del 2011, che – anzi – rischia di passare alla storia come un esercizio ancor più negativo rispetto al 2010.

A pronunciare le nefaste previsioni è stato negli scorsi giorni il Cresme, che durante la presentazione del Rapporto immobiliare dell’Agenzia del Territorio ha colto l’occasione per annunciare delle stime poco incoraggianti per quanto concerne l’anno in corso.

Secondo il Cresme, infatti, il numero delle transazioni di compravendita da realizzare durante il 2011 sarà inferiore rispetto al 2010 di una proporzione compresa tra un minimo di 0,8 punti percentuali e un massimo pari al punto percentuale.

Acquisto di case, dati positivi dal Rapporto Immobiliare 2011

 Sono stati pubblicati gli ultimi dati relativi al Rapporto Immobiliare, un report periodicamente stilato dall’Agenzia del Territorio, che cerca di fare il punto sull’andamento del mercato immobiliare della penisola, con particolare riferimento al volume delle compravendite.

Stando all’analisi compiuta dall’Agenzia del Territorio, durante il 2010 sarebbe riscontrabile una lieve crescita delle transazioni di acquisto delle proprietà immobiliari abitative, sviluppatesi di una proporzione pari a mezzo punto percentuale rispetto ai livelli del 2009.

Ancora, il Rapporto ricorda come durante il 2010 siano state 617.286 le operazioni di compravendita immobiliare riscontrate nel  territorio italiano, con un andamento non troppo omogeneo nelle varie aree urbane italiane.

Acquistare gli uffici, fortissime richieste nel Regno Unito

 Un nuovo report pubblicato pochi giorni fa cerca di fare il punto sulla situazione del segmento immobiliare degli uffici a Londra e nelle principali aree metropolitane del Regno Unito, dove si sta registrando un’altra accellerata nella crescita delle compravendite.

La domanda degli uffici britannici sta infatti continuando a crescere, facendo siglare – nel corso del primo trimestre del 2011 – delle performance che hanno sorpreso la maggioranza delle stime compiute dagli osservatori locali e internazionali.

Alla base di questa impennata per le richieste degli uffici britannici vi sarebbero i compratori stranieri, attratti da quello che sembra essere un segmento particolarmente forte all’interno del mercato immobiliare d’oltre manica.

Vendite case, flessione record degli ultimi due anni ad Hong Kong

 Le vendite di case avvenute nell’area di Hong Kong sono calate al minimo livello degli ultimi due anni nel corso del mese di aprile. Alla base di questa evoluzione, alcune restrizioni governative, e l’incremento dei tassi di interesse sui mutui immobiliari ipotecari.

Il numero di case oggetto di compravendita nel corso del mese di aprile è così calato del 37,6% a quota 7.635 rispetto a un anno fa, stando a quanto affermato dai dati ufficiali statistici messi a disposizione pochi giorni fa.

Il livello conseguito nel corso del quarto mese del 2011 è il minimo dal mese di marzo del 2009, con un valore delle transazioni che è calato del 26,8% su base annua, per un controvalore che si avvicina ai 5 miliardi di dollari (è la flessione più grave dal giugno del 2010).

Prezzi case, andamento oltre le stime negli Stati Uniti

 RE/MAX, uno dei leader internazionali nel mercato immobiliare, ha pubblicato una nuova stima sull’andamento delle compravendite, e sul trend assunto dai prezzi delle case oggetto di acquisto all’interno di uno dei principali mercati immobiliari internazionali, quello statunitense.

Stando a quanto sostenuto dalla società di consulenza e di intermediazione immobiliare, negli Stati Uniti le vendite di proprietà immobiliari sarebbero cresciuti di un ritmo superiore al 10% in ben 53 delle 54 macroaree, con l’unica eccezione rappresentata da New York.

Nella metropoli, le vendite di case sono comunque cresciute con un ritmo piuttosto sostenuto, ma pur sempre inferiore alla doppia cifra che ha invece caratterizzato l’andamento delle compravendite nel resto del Paese (+ 8%).

Immobiliare, tutto pronto per il crollo inglese?

 Uno studio condotto e recentemente pubblicato dal National Institute of Economic and Social Research, predice un futuro nero per il mercato immobiliare inglese e dell’intero Regno Unito, che sarebbe praticamente pronto al più grave crollo degli ultimi cinquant’anni.

Gli economisti consultati dall’Istituto sostengono infatti che entro i prossimi cinque anni il mercato immobiliare dell’area entrerà nella fase più difficile dell’ultimo mezzo secolo, con prezzi in fortissima flessione.

Ad esser più precisi, gli economisti consultati dall’Istituto Nazionale di ricerche sociali ed economiche sostengono che nel corso del 2011 i prezzi subiranno una flessione pari al 4,5%, per spingersi al ribasso al 10,5% entro la fine del 2015.

Prezzi case, nuovo picco toccato in Nuova Zelanda

 Secondo quanto sostenuto da un recente report pubblicato dal Real Estate New Zealand, i prezzi medi richiesti per acquistare delle proprietà immobiliari residenziali in Nuova Zelanda avrebbero raggiunto un nuovo picco storico, passando dai 421.940 dollari di merzo ai 429.249 di aprile.

Su base stagionale, l’incremento dei prezzi richiesti per l’acquisto di una casa è così cresciuto di 2 punti percentuali nel corso del quarto mese dell’anno, indicando pertanto un miglioramento delle condizioni di base del mercato immobiliare della nazione in questione.

L’incremento dei prezzi richiesti per l’acquisto casa è cresciuto omogeneamente in tutto il Paese. Tuttavia, a distinguersi per performance particolarmente positive è stata l’area di Otago, con un apprezzamento del 12,5%, e un prezzo medio pari a 298.817 dollari.