Casa: Consumatori dicono no a nuove tasse

Attualmente nelle Aule del Parlamento si sta discutendo sul cosiddetto federalismo fiscale municipale che sposterà la fiscalità ed il prelievo non più dai cittadini al Governo centrale, e poi, attraverso i trasferimenti, agli Enti locali, ma direttamente dal cittadino ai Comuni italiani. Trattasi del progetto di riforma del fisco in senso federalista fortemente voluto dalla Lega Nord e sulla quale poggia in sostanza l’alleanza politica di lungo corso con il Pdl, il partito del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ebbene, nell’ambito del federalismo fiscale municipale uno dei capitoli all’esame è quello relativo alla casa ed al prelievo fiscale su di essa.

Al riguardo il Presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti, in un’intervista dall’Agenzia di Stampa Adnkronos, ha fatto presente come si debba evitare di introdurre tasse sulla casa, e come invece, ai fini della riduzione del debito pubblico, e del reperimento di nuove risorse, sarebbe necessario andare a vendere le riserve di oro e combattere gli sprechi.

Contratti affitto liberi e agevolati con la cedolare secca

Cedolare secca al 23% per i contratti di affitto liberi, ed al 20% per quelli agevolati, ovverosia quelli che in gergo vengono definiti come i contratti di affitto a canone concordato. E’ questo l’impianto, probabilmente definitivo, dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione che, rispetto alla tassazione attraverso l’Irpef presenta comunque dei vantaggi e dei svantaggi proprio in funzione del reddito dichiarato.

In accordo con una tabella pubblicata sul proprio sito Internet dalla Confedilizia, infatti, la cedolare secca al 23% per i contratti di affitto liberi conviene al posto della dichiarazione ai fini Irpef solo sopra redditi dichiarati sopra i 28 mila euro, e lo stesso dicasi anche per i contratti a canone agevolato. Il contratto di affitto sul mercato libero, lo ricordiamo, è quello con la formula “quattro anni più quattro“, mentre quello a canone cosiddetto concordato è un “tre anni più due“.

Cedolare secca affitti: tutte le info in una tabella

 Il Governo ci sta ancora lavorando, ma a breve, salvo clamorose sorprese, dovrebbe partire la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, ovverosia l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione molto attesa dai proprietari di immobili. Ma come funziona tutto il meccanismo? Ebbene, al riguardo l’Ufficio Studi della Confedilizia ha pubblicato online una utile tabella che permette sia di fare chiarezza, sia di acquisire tutte le informazioni necessarie per applicare quello che sarà il nuovo regime fiscale opzionale sui redditi da locazione. Innanzitutto c’è da dire che al regime possono accedere solo le persone fisiche a fronte di locazioni per uso residenziale, ragion per cui sono esclusi dal regime i proprietari di immobili che affittano a soggetti che esercitano attività d’impresa, arti e professioni includendo anche gli enti non commerciali.

La cedolare secca, così come riporta la Confedilizia, va a sostituire tutte le seguenti imposte: l’Irpef e le relative addizionali regionali e comunali; l‘imposta di registro; l’imposta di bollo. Rispetto a quanto definito nei mesi scorsi, bisogna fare attenzione alle aliquote visto che sono due e non più una sola per tutti i contratti di locazione.

Affitti e cedolare secca: i vantaggi per i proprietari

 Con l’applicazione della cedolare secca, quando questa potrà essere applicata su tutto il territorio nazionale sugli immobili in affitto, i proprietari delle case potranno conseguire dei risparmi fiscali significativi solamente quando il loro reddito annuo da dichiarare al Fisco è pari ad almeno 28 mila euro. Questo è quanto emerge da un Rapporto a cura dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre che, infatti, ha sottolineato come sotto la soglia di reddito sopra indicata i vantaggi fiscali per il proprietario di immobili non siano più così significativi.

Anzi, l’Associazione degli artigiani mestrina pone all’attenzione il fatto che per bassi redditi, sotto i livello di 15 mila euro, il proprietario di immobili che affitta con l’eventuale applicazione della cedolare secca andrebbe addirittura a pagare più tasse.

Leasing immobiliare: come versare l’imposta sostitutiva

 Le modalità e le specifiche tecniche, per quel che riguarda il versamento dell’imposta sostitutiva dovuta sui contratti di leasing immobiliare, aventi il corso di esecuzione alla data dell’1 gennaio del 2011, sono state approvate con un apposito Provvedimento da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata venerdì scorso, 14 gennaio 2011, proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato che, inoltre, ha fatto presente come nell’ambito dello stesso provvedimento siano state approvate le specifiche tecniche utili per trasmettere in via telematica il modello di comunicazione dei dati catastali degli immobili che risultano essere oggetto dell’operazione di cessione, di risoluzione e di proroga dei contratti di locazione o di quelli di affitto, che sono già registrati alla data dell’1 luglio dell’anno scorso.

Agevolazioni fiscali per i lavori in casa

 Anche per il 2011 il Governo, nonostante i timori degli addetti ai lavori, ed in particolare delle imprese che operano nei comparti delle costruzioni e dell’edilizia, ha prorogato i bonus fiscali al 36% ed al 55% sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione energetica degli edifici. Trattasi di rinnovi importanti se si considera che da oltre due anni le imprese del settore non se la passano tanto bene a causa dell’andamento cedente registrato nel biennio 2008-2009 dal comparto immobiliare anche nel nostro Paese.

Le agevolazioni fiscali, tra l’altro, sono fruibili anche nell’ambito del cosiddetto “Piano Casa“. A chiarirlo con una risoluzione, la numero 4/E del 2011, è stata infatti l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come anche il “Piano Casa” diventi “agevolato”, ai fini della fruizione dei bonus fiscali, per quel che riguarda i lavori per l’ampliamento delle volumetrie.

Immobiliare Abruzzo: Agenzia Entrate smaschera una maxi-frode

 In Abruzzo, nel settore immobiliare, l’Agenzia delle Entrate, attraverso il cosiddetto gioco delle “cartiere”, ha scoperto una maxi-frode. A darne notizia in data odierna, giovedì 30 dicembre 2010, è stata proprio la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Abruzzo nel sottolineare al riguardo come la maxi evasione, su quasi 70 milioni di euro di imponibile accertato, ammonti a ben 13 milioni di euro di sola imposta sul valore aggiunto (Iva) non versata; a questi si aggiungono oltre cinquanta milioni di euro di imponibile sia ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), sia sull’imposta sul reddito delle società (Ires).

La maxi-frode smascherata in Abruzzo dal Fisco, in accordo con una nota ufficiale emessa proprio dall’Agenzia delle Entrate, rientra nell’ambito di una vasta operazione di controlli che va ad interessare gli ultimi cinque anni, e che prevede nello specifico una attività di contrasto alle frodi fiscali particolarmente complessa.

Case fantasma: c’è più tempo per la regolarizzazione

 C’è più tempo per la regolarizzazione delle cosiddette “casa fantasma“, ovverosia quegli immobili che, seppur esistenti e rilevati dall’Agenzia del Territorio con “indagini” aeree, risultano ancora essere sconosciuti al Catasto. Questo grazie al Decreto Milleproroghe, di fresca approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, che fa slittare la scadenza per la regolarizzazione dal 31 dicembre del 2010 al 28 febbraio del 2011.

Il provvedimento di proroga è stato accolto con soddisfazione dalla Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, dopo che in molte occasioni gli agenti immobiliari operanti nel nostro Paese hanno messo in risalto la necessità di poter garantire più trasparenza al mercato immobiliare attraverso proprio l’emersione, in tutto il nostro Paese, di quelle che sono state definite come le “case fantasma“. Tutti coloro che non hanno ancora provveduto avranno quindi più tempo per ravvedersi grazie proprio al nuovo termine fissato nel Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri.

Tasse immobili: ultima chiamata per l’Ici

 Per l’imposta comunale sugli immobili (Ici), ed in particolare per il saldo dell’imposta 2010, siamo arrivati all’ultima chiamata. Il termine ultimo per il pagamento, quello per cui si evitano poi le sanzioni, è infatti fissato per giovedì prossimo, 16 dicembre 2010, fermo restando che molte prime case in Italia sono esenti dal pagamento dell’imposta. L’Ici sulla prima casa, infatti, non si paga per tutte quelle prime case adibite ad abitazione ad uso residenziale con incluse anche le pertinenze, ovverosia i garage, le cantine ed i box nel rispetto delle regole, dei criteri e dei limiti imposti dal regolamento comunale dove si trova l‘immobile.

Quindi, prima di pagare l’imposta è bene informarsi sul relativo regolamento comunale e, in caso del persistere di dubbi, è bene rivolgersi al proprio commercialista di fiducia; in caso infatti di pagamento parziale rispetto all’imposta realmente dovuta, poi si rischia, magari dopo qualche anno, di ritrovarsi con un debito fiscale da pagare sul quale nel frattempo sono maturati interessi ed ai quali occorre poi aggiungere anche le sanzioni.

Casa e Finanziaria: le novità per il 2011

 La “Finanziaria”, ovverosia il DDL Stabilità, è diventata Legge dello Stato dopo il via libera definitivo da parte del Senato. L’approvazione della manovra economica è avvenuta senza modifiche dell’ultimo minuto ed in linea con le richieste formulate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di approvare il DDL prima della data del prossimo 14 dicembre 2010, quando si conosceranno con il voto sulla mozione di sfiducia i destini dell’attuale Governo in carica.

Ma quali novità contiene la Finanziaria sulla casa? Ebbene, innanzitutto il cosiddetto “ecobonus”, ovverosia la detrazione fiscale al 55% sui costi sostenuti per gli interventi di riqualificazione energetica, è stato prorogato dopo che nelle scorse settimane, invece, la misura ha rischiato di non essere rinnovata; pur tuttavia, l’ecobonus, e quindi il risparmio fiscale, dovrà essere spalmato su un periodo pari a dieci anni e non più cinque.

Cedolare secca affitti 2011: sprint di fine anno

 Dopo una fase di calma piatta dal fronte della cedolare secca sugli affitti, l’imposta sostitutiva sui redditi da locazione sta facendo registrare un vero e proprio sprint di fine anno che potrebbe anche comportare l’entrata in vigore del nuovo regime opzionale a partire dall’1 gennaio del 2011. La novità, lo ricordiamo, potrà permettere ai proprietari di immobili di risparmiare sulle tasse in proporzione, per semplificare, al numero di unità immobiliari affittate; questo dovrebbe permettere, con un’imposta unica al 20%, l’emersione degli affitti in nero sebbene i Sindacati degli inquilini al riguardo nutrano grossi dubbi specie se si considera che i contratti di locazione standard, ai fini dell’applicazione dell’imposta al 20%, sono equiparati a quelli con il canone concordato.

I Sindacati degli inquilini, in particolare, hanno chiesto un’aliquota più bassa per i contratti a canone concordato in modo tale da permettere su tutto il territorio nazionale un abbassamento medio dei prezzi dei canoni di locazione che, specie nelle grandi città, hanno raggiunto livelli a dir poco stellari.

Mutui e agevolazioni per ristrutturare casa

Per le ristrutturazioni edilizie gli italiani possono sia finanziare i lavori con un mutuo, a patto che chiaramente la banca ce lo conceda, sia sfruttare anche dei benefici fiscali offerti dalla normativa vigente. Trattasi, nello specifico, di un bonus, uno sconto fiscale fruibile attraverso il meccanismo delle detrazioni dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef); nel dettaglio lo sconto è pari al 19% con un massimale annuo pari a 2.582,28 euro complessivi a patto che in ogni caso il finanziamento ipotecario si riferisca alla prima casa.

Ai fini della validità di fruizione dello sconto Irpef occorre comunque andare a rispettare opportuni requisiti, a partire dall’unità immobiliare che, entro sei mesi dalla conclusione dei lavori, deve essere resa abitabile e quindi destinata come accennato a prima casa ad uso residenziale.

Fisco e immobili: saldo Ici, attenzione alle scadenze

 Entro il prossimo 16 dicembre 2010 i proprietari di immobili devono versare al fisco il saldo dell’imposta comunale sugli immobili (ICI). A ricordarlo è la Confedilizia nel far presente come l’importo da pagare rappresenti il conguaglio rispetto a quanto già versato con il primo acconto dopo aver applicato le aliquote e le detrazioni 2010.

L’importo pagato nel primo acconto, così come prevede la normativa fiscale vigente, è stato pari al 50% di quanto pagato complessivamente ai fini dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) lo scorso anno; per il calcolo dell’imposta, tra l’altro, è possibile utilizzare online un apposito applicativo Web messo a disposizione dalla Confedilizia

Cedolare secca affitti 2011: rischio fumata nera

 Cosa cambierà l’anno prossimo, ovverosia nel 2011, con la cosiddetta cedolare secca sugli affitti? Ebbene, potrebbe clamorosamente non cambiare nulla per i canoni di locazione visto che il nuovo regime cedolare/agevolato potrebbe anche non debuttare a partire dall’1 gennaio del prossimo anno.

L’obiettivo originario era in particolare proprio quello di far partire il nuovo regime opzionale dell’imposta sostitutiva al 20% subito, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre del 2010, ma gli obiettivi dell’attuale Governo in carica, che è impegnato tra l’altro a “schivare i colpi” di chi vorrebbe mandare Silvio Berlusconi a casa, rischiano molto probabilmente di saltare.