Singapore offre, così come altri mercati orientali, straordinarie possibilità di guadagno nel fronte immobiliare.
In mesi in cui non si fa altro che parlare di difficoltà (europee e americane) dei rispettivi mercati immobiliari e di straordinarie (e parzialmente preoccupanti) performance dei prezzi delle case nei mercati orientali, troppo poco ci si sofferma sulle possibilità di impiego che la città-Stato di Singapore riserva agli investitori locali e stranieri, sempre più attenti a cercare nuove fonti di guadagno per i propri averi.
Singapore, secondo un recente studio, potrebbe superare la Cina nella speciale – e riservatissima – classifica delle economie con il più elevato tasso di crescita. Uno sviluppo rapidissimo, che nel corso del 2010 dovrebbe essere pari a circa 10,8 punti percentuali (contro i “soli” 10,1 punti percentuali della vicina Cina), e che sembra essere trainato anche dalle prestazioni del mercato immobiliare locale.
Singapore sembra infatti stia godendo di uno sviluppo maggiormente diversificato rispetto al passato, quando la principale fonte attrattiva era rappresentato dagli investimenti nel segmento dell’elettronica, di cui Singapore era tradizionalmente un ottimo esportatore. Pur mantenendo tale ruolo, il Paese sta tuttavia migliorando la contribuzione al Pil di altri settori, quale quello immobiliare, ma non solo.
Il problema sembra tuttavia essere la limitata disponibilità di terreno da utilizzare per la costruzione di nuove proprietà immobiliari. L’ampiezza della città-Stato asiatica è infatti fortemente limitata, e questo alla lunga potrebbe nuocere a un sostenibile sviluppo del real estate locale.
Intanto, però, il buono stato di salute del mercato immobiliare di Singapore ne fa un polo attrattivo d’eccellenza per gli investimenti continentali, fungendo da importante leva per lo sviluppo dell’intera produzione interna lorda.