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Immobiliare Australia, presto serviranno 640 mila abitazioni

 Secondo quanto affermato dal National Housing Supply Council, presto l’Australia affronterà un problema di carenza di abitazioni disponibili: il Paese, infatti, entro i prossimi 20 anni dovrà assumere l’impegno di coprire il gap di 640 mila case di cui ha bisogno per poter soddisfare la propria domanda immobiliare, che si prevede in forte crescita nel corso dei prossimi anni, aprendo nuove prospettive ai costruttori locali.

Il gap tra la domanda immobiliare e l’offerta è cresciuto di 28.200 unità abitative nel corso dell’ultimo anno, portando a un totale di 186.800 unità il volume complessivo dal 2001 ad oggi. Secondo i dati previsionali pubblicati poche ore fa, il volume dovrebbe crescere a quota 328.800 unità entro la fine del 2015, per poi incrementare ulteriormente, in maniera graduale, fino a toccare la già ricordata soglia delle 640 mila abitazioni entro la fine del 2030.

Immobiliare Australia, prezzi delle case ancora in calo

 Torniamo oggi ad occuparci di quanto accade all’interno del mercato immobiliare australiano, dove i prezzi delle proprietà residenziali continuano a diminuire. Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, i valori commerciali delle abitazioni delle principali città del Paese sarebbero diminuiti di 1,2 punti percentuali durante il terzo trimestre dell’anno, rispetto a quanto riscontrato dallo stesso Istituto nella precedente rilevazione relativa al secondo trimestre dell’anno, e dimostrando in tal modo il prolungamento del trend negativo.

I prezzi delle principali otto città australiane evidenziano come la peggiore performance sia stata riscontrata da Brisbane, con una contrazione di 2,5 punti percentuali. Sicuramente migliore è la prestazione di Sydney, dove i prezzi sono rimasti pressochè stabili rispetto al periodo precedente, con una lieve flessione concretizzata in un -0,2 punti percentuali. Più significativi i declini dei prezzi a Perth (-1,3 punti percentuali), Adelaide (– 0,9 punti percentuali), Canberra (– 2 punti percentuali), Hobard (-1 punto percentuale) e Darwin (-0,4 punti percentuali).

Mutui casa, crescita del 4,4% in Australia

 Continuiamo il nostro viaggio nei mercati immobiliari di mezzo mondo. Oggi è la volta del mercato australiano, sul quale torniamo almeno una volta al mese, e che nel corso del mese di maggio ha consolidato una ripresa del segmento finanziario (cioè, delle richieste di mutui per acquisto casa), già avviata nel corso del precedente mese di aprile, dimostrandosi così in dinamica ripresa dalle note difficoltà passate.

Stando a quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Statistica di Sydney, infatti, il numero dei finanziamenti immobiliari ipotecari erogati per supportare l’acquisto o la costruzione di case è cresciuto di 4,4 punti percentuali rispetto a quanto riscontrato nel corso del mese di aprile, quando – a loro volta – le richieste di mutui ipotecari crebbero su base mensile di una proporzione pari a 4,6 punti percentuali.

Erogazione mutui, in Australia crescita record negli ultimi tre anni

 Secondo quanto afferma la Banca Centrale Australiana, le erogazioni di finanziamenti immobiliari per favorire le operazioni di acquisto della prima o della seconda casa, sarebbero cresciuti – durante il mese di aprile – di un ritmo record mai riscontrato dal mese di marzo 2009, e per il primo incremento su base storia rilevato nel corso di quest’anno, fornendo all’istituzione monetaria locale la convinzione dell’adeguatezza di una nuova pausa dell’incremento dei tassi di interesse.

Stando a quanto comunicato dall’istituzione monetaria, il numero di finanziamenti immobiliari concessi per l’acquisto o la realizzazione di proprietà immobiliari abitative (unifamiliari o appartamenti) è cresciuto di 4,8 punti percentuali ad aprile rispetto al mese di marzo, quando a sua volta il dato subì un calo di 1,1 punti percentuali (dati confermati anche dall’Istituto Nazionale di Statistica).

Mutui, calo delle concessioni in Australia

 Cala ancora, durante il mese di febbraio, il numero dei mutui erogati in terra australiana. Alla base di questa nuova contrazione – la seconda consecutiva – vi sarebbero gli effetti derivati dalle alluvioni che hanno danneggiato seriamente i mercati immobiliari locali.

Di conseguenza, il numero di finanziamenti immobiliari richiesti per costruire o acquistare una proprietà ad uso abitativo sono calati del 5,6% durante il secondo mese dell’anno rispetto al mese di gennaio, quando a loro volta subirono una flessione del 6,3%.

I dati, pubblicati pochi giorni fa dall’Istituto Nazionale di Statistica, stridono fortemente con la flessione di due punti percentuali attesa dagli analisti, denotando una realtà ben peggiore delle principali osservazioni compiute all’interno dei confini nazionali.

Australia, calo delle richieste di mutui

L’Istituto Nazionale di Statistica di Sydney sostiene che i finanziamenti immobiliari richiesti in Australia durante il mese di gennaio a supporto di operazioni di acquisto della prima o della seconda casa, avrebbero conseguito una decisa flessione a causa delle deteriorate condizioni meteo.

Il numero dei finanziamenti per la costruzione o l‘acquisto di appartamenti e unifamiliari è calato di 4,5 punti percentuali rispetto al mese di dicembre, per la prima contrazione riscontrata nel corso degli ultimi sette mesi, e con un picco nello Stato del Queensland, con un – 16,4%.

Altra determinante relativa alla flessione delle richieste di mutui è riconducibile inoltre al calo della fiducia dei consumatori, che nel corso del mese di marzo è ad esempio scesa di 2,4 punti percentuali a quota 104,1 punti.

Australia, calano le concessioni edilizie

Il numero delle concessioni edilizie concesse per la realizzazione di proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia è calato ancora durante lo scorso mese di novembre, come confermato da un recente report pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica del Paese.

Si tratta del terzo calo riscontrato nei quattro mesi che hanno condotto all’ultima tranche dell’anno, e sarebbe pertanto il sintomo di un rallentamento piuttosto evidente delle attività delle società di costruzione della nazione in questione.

Il numero dei permessi rilasciati per autorizzare la costruzione di appartamenti o proprietà unifamiliari è infatti calato del 4,2% a novembre rispetto al mese di ottobre, quando invece crebbero dell’8,3% interrompendo una breve parentesi negativa.

Australia, probabile rallentamento del boom immobiliare di Sydney

Secondo quanto sostiene la società di ricerche immobiliari RP Data, i prezzi delle proprietà ad uso abitativo di Sydney potrebbero subire un sensibile rallentamento, dopo esser cresciute al di sopra del picco toccato nel 2004, grazie a un balzo in avanti di ben 13 punti percentuali.

Stando alla compagnia, infatti, i prezzi delle case della più grande città australiana si sarebbero sviluppati con un ritmo vicino a 9,1 punti percentuali durante i 12 mesi terminati il 31 agosto 2010, per un valore medio pari a 580 mila dollari australiani (al cambio attuale, circa 582 mila dollari statunitensi=).

Dopo il boom del 2010, pertanto, i prezzi dovrebbero subire un corposo freno durante il prossimo anno, tanto che una buona parte delle stime compiute localmente prevede un 2011 a crescita zero nei prezzi delle case.

Australia, erogazione mutui in lieve aumento

I mutui erogati in Australia durante il corso del mese di agosto hanno subito un lieve aumento, per il secondo mese consecutivo. Stando a quanto sostiene l’Istituto Nazionale di Statistica, infatti, l’incremento dei mutui sarebbe stato pari all’1%, per 47.540 operazioni, contro una stima precedente pari all’1,8%.

Il trend delle concessioni di finanziamenti immobiliari inizia così ad assumere un trend particolarmente positivo, dopo che per sette mesi consecutivi (fino ad aprile 2010) il volume si era caratterizzato per uno scenario calante, complice una politica molto aggressiva negli incrementi dei tassi di interesse di riferimento della locale Banca Centrale.

Dopo un rally al rialzo nei tassi ufficiali di sconto, la Banca Centrale ha concesso una pausa, permettendo così alle attività di subire un rimbalzo piuttosto consolidato nel corso delle ultime settimane.

Australia, mutui in calo del 3,9% a giugno

I finanziamenti immobiliari approvati dagli istituti di credito dell’Australia durante il mese di giugno hanno subito una netta diminuzione, dopo aver ottenuto un incremento nel corso del precedente mese di maggio. Il quinto mese dell’anno, con il suo saldo positivo, aveva dato qualche speranza di crescita duratura agli analisti del settore, permettendo di poter riscontrare il primo rialzo del dato negli ultimi otto mesi.

Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica in un comunicato odierno, infatti, il numero di finanziamenti immobiliari concessi dalle banche australiane al fine di supportare operazioni di costruzione o di acquisto di una proprietà ad uso abitativo (unifamiliare o appartamento), sarebbe calato di 3,9 punti percentuali a quota 46.420 unità rispetto al mese di maggio, quando subirono un incremento di 3 punti percentuali.

A parte qualche breve fase positiva, la domanda di finanziamenti immobiliari per acquisto o costruzione casa ha iniziato a calare dal mese di ottobre 2009. In quel frangente, infatti, la massima istituzione monetaria dell’area diede il via a una serie di aumenti dei tassi di interesse di riferimento sulle operazioni di rifinanziamento, con l’intenzione di evitare che – come accaduto in altri Paesi – la ripresa immobiliare potesse coincidere con la formazione di una bolla di settore.

Australia, concessioni edilizie in calo del 6,6%

Le concessioni edilizie approvate in territorio australiano durante il mese di maggio sono calate per il secondo mese consecutivo: il numero delle approvazioni nel segmento, utili per dar seguito a operazioni di costruzione o di ristrutturazione di proprietà immobiliari ad uso abitativo, è infatti calato di 6,6 punti percentuali rispetto al mese di aprile, quando a loro volta subirono una flessione di 11,4 punti percentuali, come confermato da un report diffuso dall’Istituto Nazionale di Statistica di Sydney.

Quanto conseguito nel Paese oceanico è ben peggiore rispetto a quanto previsto dagli analisti di settore, che stimavano un andamento pressoché stabile delle concessioni edilizie.

Lo scenario che si sta delineando in Australia sta alimentando con vigore le opinioni di chi ritiene che la Banca Centrale locale non debba portare in rialzo i tassi di interesse di riferimento, mantenendo pertanto su livelli di relativa convenienza le operazioni di finanziamento immobiliare.

Australia, investimenti immobiliari stranieri in buona crescita

Gli investitori stranieri stanno concentrando crescenti attenzioni sul mercato immobiliare australiano, specialmente per ciò che concerne il segmento commerciale. CB Richard Ellis sostiene infatti che, guidati da uomini d’affari asiatici, ingenti capitali starebbero giungendo all’interno dei confini australiani, con destinazione il mercato real estate locale, definito come un mercato sicuro e dal grande potenziale.

CB Richard Ellis, a sostegno delle proprie tesi, dichiara che circa il 70% delle operazioni di compravendita che hanno riguardato immobili commerciali e, in particolar modo gli uffici, sono state effettuate per ordine di investitori esteri. In totale, si tratterebbe di un impiego complessivo di circa 50 milioni di dollari australiani (41 milioni di dollari statunitensi) per intervento, per un valore globale di 2,4 miliardi di dollari locali nei 12 mesi terminati l’8 giugno 2010.

La compagnia definisce in un recente comunicato stampa il mercato immobiliare australiano come un “mercato sicuro con grande potenziale di crescita, trasparente”, osservando l’arrivo di “un numero crescente di delegazioni asiatiche nel Paese”, evidentemente interessate ad allocare liquidità in destinazioni maggiormente sicure come quelle relative al real estate del Paese oceanico.

Affitti in Australia in crescita del 10%

I canoni di locazione delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia potrebbero crescere di oltre il 10% nel 2010 a causa di un complessivo aumento dei prezzi dei beni e dei servizi legati al settore immobiliare. Lo dice, in una sua ricerca pubblicata pochi giorni fa, l’APM (Australian Property Monitors), che cura un periodico monitoraggio giudicato come uno sguardo molto attendibile sul real estate locale.

In particolare, l’APM sostiene che nei primi tre mesi dell’anno i canoni di locazione sarebbero cresciuti in media di 1,5 punti percentuali, con alcune aree in grado di compiere delle extra performance piuttosto significative: tra queste, ricordiamo, come evidenziato nello stesso comunicato allegato al report, che la zona di Darwin avrebbe riscontrato un incremento medio del 10% rispetto al trimestre precedente.

In generale, l’incremento dei canoni di locazione sembra aver preso una piega molto più significativa che in passato. L’osservazione è riscontrabile anche in numerose aree che negli ultimi mesi avevano rilevato un calo degli affitti, e che invece nel primo trimestre 2010 hanno goduto di una forte inversione di tendenza: anche in questo caso l’esempio emblematico ci è offerto dallo stesso comunicato che accompagna il report, e ricorda come l’area di Melbourne abbia posto fine a un lungo decremento dei canoni di locazione, durato 18 mesi.

Australia, in calo i finanziamenti immobiliari

Durante il mese di febbraio il numero di finanziamenti immobiliari concessi dagli istituti di credito australiani è calato ancora, per il quinto mese consecutivo. La motivazione principale di questa situazione sembra essere riferibile alle decisioni della Banca Centrale locale, che ha innalzato ancora il costo del denaro, e parzialmente ad alcune scelte effettuate recentemente dal governo australiano.

Il numero di finanziamenti immobiliari ipotecari richiesti per sostenere operazioni di acquisto o di costruzione di una proprietà immobiliare ad uso abitativo (appartamenti o unifamiliari) è infatti calato di 1,8 punti percentuali a quota 50,287 unità rispetto al mese di gennaio 2010, quando a loro volta i finanziamenti immobiliari calarono di 7,3 punti percentuali, come confermato dall’Istituto Nazionale di Statistica di Sidney.

Come già accennato poche righe fa, la determinante principale di questo nuovo scenario è riconducibile alle decisioni della massima istituzione monetaria guidata dal governatore Stevens, la quale nel corso degli ultimi sei incontri ha scelto di innalzare il tasso di interesse di riferimento sulle operazioni di rifinanziamento per ben cinque volte, al fine di rallentare la crescita della domanda di settore.