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Cina, nuovi aumenti nei prezzi delle case – gennaio

L’Istituto Nazionale di Statistica cinese sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari residenziali della Cina sono incrementati nella maggioranza delle città oggetto di analisi durante il mese di gennaio.

I prezzi sono infatti calati in sole due aree urbane tra le principali del Paese asiatico, mentre sono rimasti invariati in cinque. Ben 10 metropoli hanno invece subito un incremento dei valori commerciali delle case superiore al 10%, nonostante gli sforzi che il governo ha compiuto per bloccare la crescita dei prezzi.

Ancora una volta, gli incrementi più ingenti sono avvenuti nelle province meridionali e, in particolar modo, ad Hainan, dove l’incremento dei valori commerciali delle abitazioni è stato del 21,6%; molto ripido anche l’aumento dei prezzi delle case a Sanya, dove i valori sono cresciuti del 19,1%.

Cina, i costruttori di case si spostano verso le aree più piccole

Secondo quanto riferito dal China Real Estate Index System, i prezzi delle proprietà residenziali della Cina avrebbero subito un incremento dei valori su base mensile pari allo 0,95%, ottenuto confrontando il livello medio dei prezzi di gennaio rispetto a quello di dicembre.

L’indice sostiene pertanto che, attualmente, il prezzo medio di un appartamento sarebbe pari a 8.645 yuan (circa 1.677 dollari) per metro quadro, per quanto concerne i valori commerciali degli immobili presenti nelle 100 principali città del Paese, utilizzate per la costruzione dell’indice.

Nonostante le misure intraprese dal governo per frenare e stabilizzare i prezzi, pertanto, i valori commerciali delle abitazioni cinesi continuano a incrementare, dimostrando inoltre alcune variazioni nei comportamenti dei principali operatori immobiliari.

Cina, tasse sulle seconde case per combattere la speculazione

Il governo cinese continua a metter mano, in maniera più o meno radicale, sul mercato immobiliare locale, cercando in tal modo di frenare gli atteggiamenti speculativi che nel corso dell’ultimo anno hanno portato i prezzi medi degli appartamenti delle principali metropoli del Paese asiatico su livelli sorprendenti.

Per contenere il fenomeno, il governo ha varato una nuova tassa sulle sole seconde case, per il momento applicata esclusivamente alle proprietà immobiliari di alcune città della nazione particolarmente interessate dal fenomeno, come Shanghai e Chongqing.

Stando a quanto è lecito ritenere, se l’incremento sostanzioso dei prezzi sulle seconde e sulle prime case non troverà attenuazione nel corso dei prossimi mesi, è altamente probabile che il governo possa intervenire nuovamente estendendo l’iniziativa anche ad altre aree e urbane della nazione.

Cina, nuove restrizioni sugli investimenti immobiliari esteri

Secondo quanto riportato all’interno di un comunicato del Ministero cinese del Commercio, il Paese asiatico inasprirà le restrizioni sugli investimenti immobiliari effettuati da privati e aziende straniere, al fine di contenere i rischi di un incremento ulteriore del rischio speculativo.

Il Ministero ha infatti reso noto che monitorerà tutte le transazioni effettuate sul mercato immobiliare locale, evitando di acconsentire a transazioni di chiaro intento speculativo, generate dall’acquisto e dalla rivendita di ingenti volumi di proprietà reali.

Sempre secondo quanto comunicato dalla fonte ministeriale, inoltre, gli investimenti diretti esteri verso il settore immobiliare cinese sarebbero aumentati del 48% durante il 2010, raggiungendo la cifra record di 20 miliardi di dollari.

Cina, i tassi sui mutui crescono dello 0,25%

La Banca Centrale cinese lo ha fatto ancora. Per la seconda volta dal 19 ottobre, l’istituzione monetaria del gigantesco Paese asiatico ha fatto sapere di aver incrementare il costo del denaro, con conseguenze che andranno ad avere riflessi diretti sia sui prestiti immobiliari che sui depositi.

Il 19 ottobre scorso, ricordiamo, la Banca Centrale decise di interrompere un silenzio durato quasi un triennio (almeno, per ciò che concerne i tassi ufficiali di riferimento), andando ad incrementare i tassi dello 0,25%; decisione ora replicata, con un apprezzamento del costo del denaro di mezzo punto percentuale (complessivo) da tre mesi a questa parte.

L’obiettivo della Banca cinese è piuttosto semplice: giocare il proprio ruolo nel difficile gioco di contrasto alla speculazione immobiliare, con l’istituzione monetaria e il governo impegnati a ridurre i pericoli di formazione di una bolla di settore all’interno del Paese orientale.

Cina, andamento dei prezzi a Pechino e dintorni

Come ampiamente visto nel corso di questi mesi sulle pagine di IoComproCasa, l’andamento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel più grande Paese asiatico ha spesso destato preoccupazione tra gli operatori del settore e tra le stanze del governo.

Per lunghe parti dell’anno i prezzi sono infatti sembrati incontrollabili, tendenti a rialzi incredibili, difficilmente rallentabili anche con manovre che sembravano atte a poter contrarre anche il trend più deciso di apprezzamento dei valori commerciali delle proprietà abitative.

Poi, qualche giorno fa, il governo ha riportato i primi successi nella lotta all’incremento sfrenato dei prezzi delle case, con l’Istituto di Statistica che ha segnalato il rallentamento nella crescita dei valori commerciali abitativi, ora sempre più lontani dalla doppia cifra su base annua.

Cina, prezzi case in rallentamento a novembre 2010

In Cina i prezzi delle case continuano a crescere, ma lo fanno con un ritmo che è inferiore a quanto atteso e, soprattutto, ai minimi da un anno a questa parte, segnale che le azioni intraprese dal governo stanno finalmente iniziando a dare i loro primi e importanti frutti.

Il governo centrale di Pechino è infatti seriamente preoccupato che all’interno del mercato immobiliare del Paese possano formarsi delle bolle specifiche o generali di settore, alimentate dall’atteggiamento speculativo degli operatori internazionali prima, e nazionali poi.

Per tale motivo furono intraprese alcune accese iniziative volte a contrarre la crescita dei prezzi e limitare, specialmente in alcune aree della nazione, le compravendite di seconde e di terze case, allettate dal forte incremento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, e non solo.

Cina, nuove regole restrittive sul mercato immobiliare

Visto e considerato che non è riuscito, con le proprie manovre originarie, a frenare l’incredibile ritmo di crescita dei prezzi delle case, il governo cinese ha ritenuto opportuno intervenire nuovamente all’interno del mercato immobiliare del Paese asiatico, introducendo altre azioni “correttive” dello scenario in formazione.

L’obiettivo delle ultime iniziative è principalmente quello di arginare il flusso di denaro proveniente dall’estero, evitando che gli investimenti stranieri possano alimentare la già accesa speculazione del settore immobiliare, spinta da impieghi finalizzati all’acquisto di ampi blocchi di appartamenti.

Con le prerogative di cui sopra, il Ministero dell’Alloggio e dello Sviluppo Rurale Urbano e l’Ufficio Statale Cambi hanno deciso di approntare un pacchetto di nuove regole che impediranno, di fatto, il continuo allargamento della platea di acquirenti stranieri di proprietà abitative cinesi.

Cina, rallentamento nella crescita dei prezzi delle case

Finalmente, i prezzi delle case della Cina iniziano a rallentare il loro incredibile trend di crescita. Il merito sembra essere attribuibile alle ultime iniziative del governo, che ha incrementato i tassi di interesse sui finanziamenti, inasprendo nel contempo altri elementi, al fine di diminuire i rischi di speculazione nel real estate.

Il risultato è stato che i prezzi delle principali 70 città cinesi sarebbero cresciuti di 8,6 punti percentuali ad ottobre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, come confermano i dati ufficiali forniti dal Servizio Centrale di Statistica.

Il rallentamento è lieve, rispetto al + 9,1% del mese di settembre, ma è pur sempre un significativo passo indietro nel trend di sviluppo che, per certi tratti dell’anno, sembrava inarrestabile fino ad almeno dicembre.

Cina, il governo accellera sulle nuove tasse immobiliari

Il governo cinese ha affermato di voler incrementare i lavori per la predisposizione di una nuova tassa sulle proprietà immobiliari, da utilizzare come leva per ridurre gli atteggiamenti speculativi e, di conseguenza, l’incredibile crescita dei valori commerciali delle case del Paese asiatico.

Il governo non ha tuttavia fornito alla stampa alcun dato temporale preciso circa l’applicazione di questa nuova imposta, che sembra esser destinata a vedere la luce tra la fine del 2010 e il primo trimestre del 2011.

Le autorità hanno inoltre richiesto alle banche commerciali di cessare l’attività di erogazione di mutui per coloro che intendessero acquistare delle terze case, estendendo inoltre al 30% la contribuzione personale di liquidità per coloro che intendessero invece procedere nel compimento di un’operazione di acquisto di una prima casa. 

Cina, si avvicinano nuove tasse sull’immobiliare

Il governo cinese potrebbe presto annunciare nuove misure fiscali. A dirlo è il quotidiano locale China Business News, secondo cui la conferma di queste indiscrezioni (diramate da una voce vicina alle autorità, ma non identificata) potrebbe avvenire nel corso del mese di ottobre.

L’obiettivo di questa nuova tassa cinese dovrebbe essere quello di combattere con armi più incisive delle precedenti la corsa al rialzo dei prezzi delle case, che nel corso degli scorsi mesi hanno toccato dei ritmi di incremento davvero vertiginosi, e hanno dato l’impressione di aver di fatto sconfitto i tentativi del governo di arginare tale aumenti.

Le novità relative alle nuove misure fiscali dovrebbero riguardare innanzitutto il perimetro di applicazione della tassa, che sarà estesa anche alle proprietà immobiliari ad uso residenziale, e non solo alle seconde o alle terze case o, ancora, alle proprietà di utilizzo commerciale o industriale.

Nuove regole sui mutui cinesi, Goldman Sachs teme effetti negativi sulle banche

Più volte abbiamo discusso sull’andamento del mercato immobiliare cinese, caratterizzato da una vertiginosa crescita dei valori commerciali delle case, e da una altrettanto dinamica ricerca, da parte delle autorità locali, di rimedi alla formazione di una pericolosa bolla speculativa nel real estate del più popoloso Paese asiatico.

In tal merito, Goldman Sachs Group lancia una preoccupazione piuttosto evidente, relativa agli effetti che nuove misure stringenti sul fronte finanziario – immobiliare potrebbero avere sui bilanci delle banche, che dovranno fronteggiare un volume di richieste di finanziamenti certamente in calo, visti i freni imposti dal governo.

Ricorda l’istituto di credito americano come, nel corso del 2009, le banche cinesi abbiano erogato circa 1,4 trilioni di nuovi finanziamenti: un volume davvero mostruoso, che oltre a spingere più del dovuto l’immobiliare locale, ha anche prodotto atteggiamenti evidentemente speculativi, e un arricchimento di crediti deteriorati nei bilanci delle stesse aziende creditizie.

Cina, prezzi delle case in crescita del 9,3%

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti di 9,3 punti percentuali durante il mese di agosto rispetto al livello riscontrato durante lo stesso mese dello scorso anno; un elemento che solleva numerosi dubbi in merito all’efficacia delle iniziative intraprese dal governo per scongiurare la formazione di una bolla speculativa.

Stando a quanto riportato dal China Information News, quotidiano ufficiale del Servizio di Statistica del Paese asiatico, i prezzi medi delle 70 aree metropolitane più grandi della nazione sono rimasti pressoché stabili su base mensile, con un incremento delle transazioni rispetto a luglio.

A proposito di confronti, è rilevante riportare come l’incremento del mese di agosto costituisca la crescita su base annua più cauta degli ultimi otto mesi, inferiore ai 10,3 punti percentuali di crescita del mese di luglio, e contro la media di 10 punti percentuali stimata dagli analisti di Bloomberg.

Cina, Jones Lang LaSalle ritiene opportune nuove misure più rigide

Il governo cinese ha oramai approntato una nuova fascia di misure restrittive sul mercato immobiliare, al fine di scongiurare la formazione di una incontrollabile bolla di settore, generata dagli atteggiamenti speculativi di investitori locali e stranieri, indotti a impiegare denaro nel mercato real estate a causa del conveniente trend di crescita dei valori commerciali.

Secondo quanto riprotato da Colin Dyer, chief executive officer di Jones Lang LaSalle, il governo del Paese asiatico dovrà tuttavia ben presto metter mano a nuove misure in grado di incidere più fortemente nell’andamento dei prezzi delle case cinesi, considerato che quelle attuali non sono state in grado di produrre i benefici sperati.

Il CEO di Jones Lang LaSalle sostiene infatti durante un’intervista concessa a Bloomberg che “i perzzi non sono calati nonostante l’applicazione delle vigenti iniziative” e che, senza grandi dubbi, “il governo incrementerà tali misure perchè è determinato a provocare un declino dei prezzi”.