cina

Cina, i prezzi delle case diminuiranno da questo mese – BNP

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della Cina diminuiranno con costanza a partire dal mese di settembre, dando pertanto significato concreto agli sforzi che il governo ha messo in atto per incrementare la fornitura di case popolari e contrarre le erogazioni creditizie da parte degli istituti bancari del Paese asiatico.

A sostenere quanto sopra è stata, negli scorsi giorni, la banca francese BNP Paribas, secondo cui “sebbene il governo non abbia ancora quantificato alcun obiettivo, ha indicato di voler riscontrare una correzione significativa nei prezzi immobiliari al fine di soddisfare in tutto o in parte le aspettative della popolazione”. Di conseguenza, a partire dal corrente mese di settembre l’istituto transalpino sembra esser pronto a scommettere su una forte diminuzione dei valori commerciali abitativi.

Il governo centrale ha intensificato gli sforzi durante la prima parte del 2010, dopo aver visto i prezzi delle case crescere con dei ritmi impressionanti, soprattutto a cavallo tra il primo e il secondo trimestre dell’anno. Nel mese di luglio, i prezzi commerciali delle proprietà ad uso abitativo delle principali aree metropolitane sono cresciute di 10,3 punti percentuali su base annua.

Cina, prezzi case in crescita del 10,3%

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti al ritmo più lento degli ultimi sei mesi durante lo scorso luglio. Secondo le prime osservazioni, la determinante sarebbe facilmente riconducibile agli effetti prodotti dagli interventi del governo centrale, ancora impegnato a evitare che nel mercato gli atteggiamenti speculativi abbiano la meglio, contribuendo a formare una pericolosa bolla di settore.

China Information News riporta in proposito che secondo i dati dell’Istituto centrale di Statistica, i prezzi nelle principali 70 aree urbane cinesi sarebbero cresciuti di 10,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il valore delle compravendite sarebbe invece calato di 19,3 punti percentuali, sempre su base annua, rilevando così un significativo calo nel numero di transazioni effettuate.

Stando alle considerazioni effettuate dal Credit Agricole, il governo andrà avanti nel proprio impegno fino a quanto i prezzi non seguiranno dei trend più “ordinari”. L’istituzione governativa avrebbe posto il calmieramento dei prezzi delle case come una delle priorità da perseguire, anche a discapito di una crescita della produzione interna lorda più forte di quanto sarà conseguito a causa di queste redini.

Cina, il boom immobiliare verso la fine?

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina potrebbero diminuire fino a 30 punti percentuali, mentre la crescita della produzione interna lorda del Paese asiatico potrebbe scendere al di sotto degli 8 punti percentuali. Quanto sopra, potrebbero essere le conseguenze dirette delle azioni intraprese del governo, che sta esercitando ingenti sforzi nel tentativo di raffreddare il mercato immobiliare e la straordinaria crescita dei prezzi.

Ad effettuare le considerazioni di cui sopra è stata, negli scorsi giorni, la società Nikko Cordial Securities Inc., che riporta i forecast del Consiglio di Stato, il quale prevede che i prezzi delle porprietà immobiliari ad uso abitativo subiranno una flessione di almeno 20 punti percentuali nel corso dei prossimi mesi.

Il governo cinese, sostengono invece altre osservazioni provenienti dal Giappone, stimerebbe delle flessioni dei prezzi delle case di almeno 30 punti percentuali, con un impatto macroeconomico che tuttavia sarebbe molto limitato, e non in grado di contrarre il ritmo di crescita economico del Paese al di sotto dell’8%.

Cina, rallenta la crescita dei prezzi delle case

In Cina i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciuti con un ritmo più lento del recente passato. Un “freno” all’imponente sviluppo dei valori commerciali delle case, che fa seguito a quello riscontrato nel mese di maggio, dando pertanto continuità a questo rallentamento che, pur lieve, fa ben sperare per un leggero allentamento del vorticoso incremento dei prezzi che spaventa il governo locale.

Secondo quanto ha riportato il quotidiano China Information News, infatti, i prezzi nelle 70 città di riferimento del Paese sono cresciuti di 11,4 punti percentuali nel corso del mese di giugno, su base annua, contro i 12,8 punti percentuali rilevati come incremento annuo del mese di aprile, e i 12,4 punti percentuali che invece erano stati riscontrati nel mese di maggio, il periodo iniziale di questa piccola inversione di tendenza.

Su base mensile, i prezzi delle case hanno subito una diminuzione di 0,1 punti percentuali a giugno su maggio. Alcuni economisti, come quelli dell’Università di Harvard, ritengono che quanto sta avvenendo in queste settimane nel mercato immobiliare cinese sia l’inizio di un “collasso” del real estate locale, che per i forecast della Barclays avrà le proporzioni di un crollo del 30% nei prossimi 12 mesi.

Cina, nessuna bolla immobiliare per ING e UBS

Il mercato immobiliare cinese non sta attraversando una fase di espansione incontrollata, e non vi sarebbe alcune pericolo di formazione di una bolla di settore. UBS Global Asset Management e ING Real Estate Investment Management sostengono infatti che la forte crescita economica e la necessità di una incrementante urbanizzazione supporteranno la crescita dei prezzi nel lungo termine, senza alcun crollo improvviso.

La crescita economica sorreggerà pertanto il mercato immobiliare, e a poco serviranno le misure introdotte dal governo cinese a freno dei prezzi delle case, che sono incrementati con ritmi record nel corso degli ultimi mesi: il divieto di finanziamenti per acquisto di terze case, tassi di interesse più elevati e l’inasprimento di alcuni requisiti per l’acquisizione di seconde case non produrranno pertanto i grandi effetti sperati.

I prezzi delle proprietà immobiliari stanno infatti continuando a crescere in doppia cifra (nel mese di maggio, nelle 70 aree urbane più grandi della Cina, lo sviluppo è stato del 12,4%, dopo il 12,8% del mese di aprile), e il futuro non dovrebbe smentire tale trend storico.

Cina, la Banca Mondiale lancia nuovo allarme

La Banca Centrale Cinese ha dichiarato che il Paese ha urgente necessità di porre un freno alla fortissima crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo della nazione, che specialmente in alcune località metropolitane hanno raggiunto dei ritmi di incremento davvero notevoli (basti considerare lo sviluppo dei prezzi, superiore al 50% su base annua, di Hainin e dintorni).

La preoccupazione della massima istituzione monetaria del Paese asiatico è presto giustificata: il timore non è solamente relativo alla possibile creazione di una bolla di settore, ma è soprattutto quello legato a un “contagio” di tale forte crescita dei prezzi dal settore immobiliare agli altri settori, anche non direttamente collegati a quello del real estate, con le ovvie conseguenze in termini inflazionistici.

Il settore immobiliare è d’altronde uno dei settori trainanti dell’economia cinese, e allo stesso sono attribuibili buona parte delle colpe del possibile (e probabile) errore di valutazione del target inflazionistico da parte del governo cinese. Pechino aveva infatti auspicato che durante il 2010 l’inflazione potesse rimanere al di sotto del 3%. Attualmente, i dati al 31 maggio ci comunicano invece che l’inflazione è già al 3,1%, e che il trend dovrebbe altresì inasprirsi con il passare dei mesi.

Cina, prezzi case in crescita record – KF

La Cina ha superato Hong Kong come mercato immobiliare più “caldo” del mondo durante il primo trimestre dell’anno, con i valori delle proprietà immobiliari che sono cresciuti più del doppio di quanto realizzato da qualsiasi altro mercato del pianeta. Ad affermarlo è la società di consulenza Knight Frank, che ha appena pubblicato il proprio monitoraggio trimestrale dedicato agli incrementi dei prezzi più sostanziosi nei mercati real estate internazionali.

Knight Frank rivela infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari delle principali metropoli cinesi sono cresciuti del 68% su base annua. Oltre alla Cina, incrementi dei valori piuttosto significativi (ma non dei livelli di Pechino) per Hong Kong, India, Singapore, Australia, Malesia e Indonesia, che hanno permesso all’intera regione Asia – Pacifico di poter contare su sviluppi dei prezzi pari a quasi il 18%.

Il mercato cinese si conferma così come uno dei più appetibili sul fronte internazionale, grazie non solamente a un continuo interesse da parte di investitori stranieri (che tuttavia è ora sconfortato da una serie di vincoli e di soglie all’impiego), ma anche e soprattutto grazie alla forte domanda – in crescita in numerose aree del Paese – alimentata dai flussi di migrazione che dalle zone rurali della Cina stanno conducendo decine di milioni di persone verso le principali zone urbane e industriali.

Cina, prezzi case in crescita del 12,4% – mag 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari cinesi sono cresciuti al secondo ritmo record storico recente durante il mese di maggio del 2010, con uno sviluppo al 12,4% su base annua, contro un incremento del 12,8% del mese di aprile, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La notizia è stata ufficializzata dal locale Istituto Nazionale di Statistica, che monitora l’andamento dei valori commerciali in 70 aree metropolitane di riferimento.

Tuttavia, il dato ancor più interessante è relativo al valore complessivo delle transazioni immobiliari portate a compimento nel mese di maggio, che rispetto a quanto conseguito nel precedente mese di aprile ha subito una flessione del 25%. Questo vuol dire che, in termini più espliciti, le novità normative introdotte dal governo al fine di calmierare la crescita dei prezzi, hanno avuto degli effetti solo sul numero delle transazioni.

Gli analisti sembrano in realtà convinti che le recenti introduzioni governative non saranno sufficienti a ridurre la velocità di incremento dei prezzi, e che le istituzioni si dovranno produrre in sforzi ben più consistenti per raggiungere un equilibrio del mercato immobiliare cinese. A detta di buona parte degli osservatori, per frenare la domanda potrebbe essere necessario intervenire in misura molto consistente sui tassi di interesse applicati.

Cina, per CBRC l’immobiliare necessita di supporti statali

La China Banking Regulatory Commission (CBRC) ha dichiarato, per voce di Li Fuan, uno dei suoi principali rappresentanti, che per l’industria immobiliare della nazione non è ancora il momento giusto affinchè il governo riduca o interrompa le politiche di supporto al locale real estate, che pur godendo in un buono stato di salute è ben lungi dal poter vedere la fase finale del proprio lungo sviluppo.

L’immobiliare, ha infatti dichiarato la CBRC, “sarà un’industria molto importante per continuare a sostenere la crescita economica cinese per i prossimi dieci, venti, trenta e perfino quarant’anni”. Li ha poi aggiunto che l’industria immobiliare impiegherà almeno altri sessant’anni di sviluppo prima che i livelli qualitativi di vita in tutta la nazione possano giungere su ambiti armoniosi e abbastanza adeguati.

Considerazioni Citigroup sulla bolla immobiliare cinese

Citigroup, una delle quattro principali banche degli Stati Uniti, ha dichiarato di osservare con particolare attenzione al mercato immobiliare residenziale cinese, nel quale è possibile evidenziare la formazione di un pericolo “molto reale” di una bolla di settore, che sta preoccupando da diverso tempo anche il governo locale, impegnato su più fronti a fronteggiare quella che sembra una inarrestabile crescita dei prezzi dei valori abitativi.

Secondo quanto rivela Thomas Flexner, responsabile internazionale di Citigroup per il real estate, la Cina starebbe prendendo confidenza con la serietà delle condizioni del proprio mercato immobiliare, e gli stessi mercati finanziari starebbero iniziando a credere con maggiore convinzione ai pericoli che potrebbero diventare realtà a causa degli atteggiamenti ultra speculativi troppe volte evidenziati nel mercato cinese anche sulle pagine del nostro blog.

I dati relativi al mese di marzo del 2010 ci dicono infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari della Cina sono cresciuti di ben 11,7 punti percentuali, con uno sviluppo medio di 25 punti percentuali su base annua.

Cina, previsioni contrastanti da BNP sui prezzi delle case

Secondo uno studio pubblicato da BNP Paribas nei prossimi giorni, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina potrebbero subire un forte calo nel corso della seconda metà dell’anno. Il decremento stimato dall’istituto di credito transalpino sarebbe davvero significativo, e in controtendenza con la maggioranza delle previsioni sull’andamento del real estate del Paese più popoloso d’Asia.

BNP Paribas ha infatti previsto che i prezzi immobiliari cinesi possano diminuire anche di 20 punti percentuali nel secondo semestre dell’anno, dando pertanto fiducia alle iniziative che il governo centrale di Pechino sta realizzando per cercare di ridurre le concessioni creditizie (specialmente per acquisti di terze case), incrementare i lotti di terreno da edificare e imporre nuove tasse sulle proprietà immobiliari relative alle seconde case.

Il governo cinese ha infatti imposto agli istituti di credito operanti in diverse zone del Paese di non concedere più alcun finanziamento immobiliare relativo al sostenimento di operazioni di acquisto di terze case, nella speranza di ridurre gli intenti speculativi degli investitori nel real estate delle principali aree metropolitane, allettati da ritmi di crescita dei prezzi da tempo superiori ai 10 punti percentuali annui.

Cina, per HSBC la domanda immobiliare è inarrestabile

Richard Yorke, responsabile della divisione cinese di HSBC Holdings, ha dichiarato che la domanda di case nel settore immobiliare cinese rimarrà molto forte durante il corso dei prossimi mesi e anni, non risultando granchè influenzata dalle misure adottate dal governo centrale, che imporrà delle azioni mirate al contenimento dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle aree metropolitane.

Il manager e chief executive officer di HSBC China ha infatti dichiarato che nel medio termine la forza della domanda immobiliare sarà molto elevata, in virtù del fatto che un numero crescente di persone cercherà di acquistare casa nelle aree urbane in concomitanza con lo spostamento dalle zone rurali verso i principali centri metropolitani del più popoloso Paese asiatico.

Nell’attesa di vedere come si svilupperà il real estate cinese, registriamo intanto in Borsa un brusco scivolone da parte delle principali compagnie dell’immobiliare locale, evidentemente colpite dal blocco dei mutui per acquisto di terze case, voluto dalle istituzioni centrali per calmierare l’incremento dei prezzi in alcune città della nazione.

Cina, crescono i tassi sui finanziamenti immobiliari

In Cina la Banca Centrale ha deciso di alzare i tassi di interesse di riferimento sui mutui ipotecari, al fine di frenare la tendenza speculativa oramai da tempo in atto nel mercato immobiliare del più popoloso Paese asiatico. La decisione dell’istituzione monetaria era largamente attesa dagli analisti, e si è fatta a dir poco scontata dopo aver rilevato un incremento record dei prezzi delle case durante lo scorso mese di marzo.

Il Consiglio di Stato ha inoltre stabilito che i tassi di interesse applicato al cliente bancario non potranno essere più bassi del 110% dei tassi di interesse di riferimento, ponendo così un livello minimo di onerosità dei mutui ipotecari per operazioni immobiliari. Il Consiglio ha poi affermato che i governi locali sono stati incapaci di controllare adeguatamente la speculazione, e che occorra agire in maniera più incisiva per evitare il rischio di una bolla di settore.

Ricordiamo infatti che, secondo le ultime analisi statistiche, durante il mese di marzo i prezzi delle proprietà immobiliari nelle 70 città più grandi del Paese sono cresciuti di 11,7 punti percentuali rispetto al livello riscontrato nello stesso periodo dello scorso anno. In contemporanea, l’economia cinese è cresciuto al ritmo più rapido degli ultimi tre anni durante il primo trimestre dell’anno, alimentando a sua volta comportamenti speculativi nel real estate.

Cina, prezzi immobiliari ancora in crescita – mar 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari cinesi sono cresciuti ancora, a un livello record, durante il mese di marzo 2010. Stando alle preliminari considerazioni, il segnale più evidente che emerge dai report sull’andamento dei valori immobiliari è rappresentato da una parziale inefficacia delle mosse predisposte dalle autorità governative e monetarie locali, che hanno cercato più volte, nel corso degli scorsi mesi, di ridurre i rischi di incremento della bolla immobiliare.

Il Servizio Nazionale di Statistica cinese conferma infatti che nelle settanta città di riferimento del Paese i prezzi delle proprietà commerciali e residenziali sarebbero aumentate di 11,7 punti percentuali durante il mese di marzo rispetto allo stesso periodo del 2009, per un livello piuttosto elevato, che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto ai timidi segnali di rallentamento degli scorsi mesi.

Stando all’attuale scenario, sembra praticamente scontato un nuovo intervento in materia di tassi di interesse di riferimento nel corso del mese di maggio, con i benchmark che presumibilmente verranno portato in aumento nella prossima seduta dell’istituzione monetaria.