cina

Cina, i prezzi delle case non scenderanno

Henry Cheng, managing director del New World Development, uno dei principali operatori nel settore immobiliare di Hong Kong, ha recentemente concesso un’intervista alla stampa nella quale ha effettuato una serie di interessanti considerazioni sul presumibile futuro andamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso residenziale in Cina.

Secondo il manager, i prezzi delle proprietà immobiliari abitative cinesi non caleranno in maniera significativa durante l’anno in corso, perché il governo non sarà capace di fronteggiare la formazione di una bolla nel mercato real estate locale, rischiando di danneggiare uno dei mercati più importanti per l’economia locale.

Durante il mese di febbraio 2010, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina sono cresciuti del 10,7% rispetto al mese precedente, per l’incremento più rapido negli ultimi 20 mesi, e nonostante l’incremento dei tassi di interesse applicati dalle banche cinesi. La conseguenza è che il mercato immobiliare sta alimentando la crescita economica da un lato, inasprendo il tasso d’inflazione dall’altro.

Cina, crescono i rischi di una bolla immobiliare

Stando ai dati ufficiali pubblicati negli scorsi giorni sull’andamento del mercato immobiliare cinese, i prezzi delle proprietà immobiliari del Paese asiatico anche durante il mese di febbraio sarebbero cresciuti con un ritmo dirompente, riuscendo nel difficile intento di assumere un trend di incremento addirittura superiore al già notevole aumento riscontrato durante il primo mese del nuovo anno.

I dati a disposizione riferiscono infatti di prezzi delle proprietà immobiliari ad uso residenziale e ad uso commerciale (rilevati come media nelle 70 aree cittadine più importanti della Cina) in crescita del 10,7% a febbraio 2010 rispetto al livello conseguito nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo mese dell’anno, invece, il balzo in avanti su base annua si era “limitato” a un pur impressionante 9,5%.

Il dato sintetico relativo alla crescita in doppia cifra dei prezzi immobiliari cinesi può poi essere scomposto alla ricerca delle zone con l’incremento record dei valori di case, uffici e negozi. L’aumento dei prezzi è stato guidato da un impressionante + 50,5% riscontrato a Haikou, una città nell’isola meridionale di Hainan, che ha preceduto di poco il + 49,3% di Sanya, anch’essa situata ad Hainan.

Investimenti immobiliari in Cina battono gli USA

Secondo una recentissima ricerca condotta da Cushman & Wakefield, gli investimenti nel mercato immobiliare cinese avrebbero superato quelli effettuati sul concorrente statunitense, permettendo così al Paese asiatico di potersi collocare al primo posto tra le realtà più importanti sul fronte real estate internazionale. Una posizione che, sempre secondo gli analisti di Cushman & Wakefield, la Cina dovrebbe poter mantenere agevolmente anche nel 2010, grazie a una invidiabile spinta economica.

Gli investimenti nel mercato immobiliare cinese sono più che raddoppiati nel 2009 a 156,2 miliardi di dollari; nello stesso periodo, gli investimenti nel real estate statunitense sono calati del 64%, fermandosi a “soli” 38,3 miliardi di dollari, come confermato dal broker newyorkese in un recente comunicato stampa descrittivo.

Oltre ad aver perso il primato come mercato immobiliare con il maggior volume di investimenti nel mondo, escludendo il segmento residenziale il mercato immobiliare del Paese nordamericano è stato sorpassato non solamente dalla Cina, ma anche dal Regno Unito: di conseguenza, l’ex “big” del real estate mondiale si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio.

Focus sull’immobiliare cinese – dic 2009

Alcuni economisti della Banca Mondiale hanno affermato negli scorsi giorni che il mercato immobiliare cinese sarebbe caratterizzato da un trend speculativo ben più significativo di quello che traspare dai numeri ufficialmente forniti in merito; la situazione, in altri termini, sarebbe sotto dimensionata rispetto al reale scenario, con evidenti influenze sugli aspetti comportamentali degli operatori.

Il governo cinese ha pubblicato recentemente un’analisi che dimostra come i prezzi delle proprietà immobiliari locali hanno ottenuto un rialzo dei valori ai massimi livelli, con un ritmo di crescita mai riscontrato negli ultimi diciotto mesi. Per evitare spiacevoli situazioni a livello di sistema, le autorità del Paese asiatico hanno richiesto ufficialmente agli istituti di credito di incrementare in maniera congrua le riserve a fronte dell’esplosione dei finanziamenti immobiliari.

Stando ai dati ufficiali, infatti, durante il mese di dicembre i prezzi delle proprietà immobiliari residenziali e commerciali avrebbero subito un incremento del 7,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel mese di novembre, invece, l’incremento su base annua si fermò ad un pur significativo 5,7%.

Come fermare la bolla immobiliare cinese?

La domanda-titolo del  nostro  post non è nuova. Già da parecchi mesi (e, in diverse proporzioni, anche da qualche anno) analisti ed economisti locali e internazionali si chiedono quali sono i reali pericoli che si celano dietro alla presumibile abnorme formazione di una bolla immobiliare nella principale economia emergente asiatica, e quali potrebbero essere le iniziative da porre in essere, con efficacia, per evitare il suo scoppio.

Alla domanda sta cercando di dare una risposta anche il governo cinese, che con intensità crescente cerca di metter mano a qualche leva da azionare per evitare un ulteriore propagarsi della volontà speculativa all’interno del real estate del Paese asiatico. Con questi presupposti, pochi si sono sorpresi nel leggere le dichiarazioni del Ministro Jiang Weixin, che pochi giorni fa ha dato ufficiosamente il via a una nuova azione in tal senso.

Jiang Weixin ha dichiarato che la Cina limiterà le erogazioni creditizie per alcune tipologie di transazioni immobiliari, al fine di ridurre il fenomeno speculativo, e il conseguente eccessivo incremento dei prezzi delle proprietà, con particolare riferimento a quelle ad uso residenziale e abitativo. Pochi giorni prima, il Premier Wen Jiabao aveva denunciato come vi fossero eccessivi aumenti dei prezzi delle case in alcune grandi città del Paese.

Urban Forest, nuove frontiere dell’abitare

Il gruppo di architetti che va sotto il nome di MAD ha base a Pechino e si occupa di progettazione  e innovazione nella pratica architettonica, progettazione del paesaggio e pianificazione urbana. Da un po’ di tempo a questa parte i MAD hanno sviluppato un proprio concetto del futurismo attraverso un’indagine del potenziale simbiotico tra natura e tecnologia. MAD aspira a creare progetti in armonia con la natura, offrendo alle persone la libertà di sviluppare in modo indipendente le esperienze urbane.

Per questo ci piace parlarvi di un progetto ancora in fase germinale, di cui vedete sopra il rendering preparatorio. Urban Forest, una sorta di bosco urbano, che dovrebbe essere realizzato a Chongqing, in Cina.

Cina, boom dei prezzi immobiliari

L’Istituto Nazionale di Statistica cinese sostiene che nel Paese il prezzo delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sia cresciuto ad un ritmo record durante il mese di ottobre: stando ai dati diffusi dall’istituzione locale, infatti, i prezzi delle case nelle 70 città cinesi più grandi sono cresciuti mediamente del 3,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Gli analisti non hanno tuttavia commentato con grande soddisfazione questi dati, mostrando la loro preoccupazione per una crescita dei prezzi definita “troppo veloce”, con particolare riferimento ai centri metropolitani più importanti, come Pechino, Shenzhen, Guangzhou e Shanghai. Sembra inoltre sempre più probabile che a tal proposito la Banca Centrale e le autorità regolamentative del mercato possano intraprendere delle iniziative per limitare l’utilizzo del debito bancario e finanziario nelle transazioni di carattere immobiliare, cercando di evitare il formarsi di una pericolosa bolla nel settore.

Da inizio anno ad oggi, infatti, in Cina sono stati erogati 1,27 trilioni di dollari di nuovi mutui: una facilità creditizia che ha supportato l’incrementante domanda del settore, e che ha condotto a un incremento dei prezzi in 65 delle 70 città monitorate dall’Istituto.

Cina, l’immobiliare spinge in alto l’economia

L’immobiliare cinese, come ci si attendeva, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con dei dati incoraggianti. I risultati diffusi dal National Bureau of Statistics, combinati con quelli relativi alla recente diramazione da parte del Ministero del Commercio, ci dicono infatti che i prezzi delle case nella ‘mainland’ proseguono la loro strada al rialzo, e lo fanno con un ritmo ancor più incisivo del recente passato grazie all’intervento degli investitori stranieri, evidentemente interessati al trend crescente del real estate locale.

L’Agenzia Statale che cura le rilevazioni sul mercato immobiliare cinese ha infatti dichiarato che su base annua a settembre i prezzi sono aumentati di quasi il 3%, denotando un ritmo di aumento davvero interessante in uno scenario globale non certo convincente.