decreto sviluppo

Agevolazione fiscale per ristrutturazione fino al 30 giugno 2013

 L’articolo 11 del nuovo decreto per lo sviluppo, rubricato “Detrazioni per interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico”, apporta qualche interessante novità in materia di agevolazioni fiscali per gli inverventi ecoenergetici sulla proria abitazione, e sugli stessi interventi di ristrutturazione, con recupero del patrimonio edilizio.

Il comma 1 dell’articolo ricorda in proposito che “per le spese documentate, sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2013, relative agli interventi di cui all’articolo 16-bis, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, spetta una detrazione dell’imposta lorda pari al 50 per cento, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96 mila euro per unità immobiliare. Restano ferme le ulteriori disposizioni contenute nel citato articolo 16-bis”.

Rinegoziazione mutuo: poche luci e molte ombre

 La rinegoziazione del finanziamento ipotecario a tasso variabile imposta per Legge. Questo è quanto, tra l’altro, prevede il Decreto Sviluppo che punta a venire incontro a quelle famiglie che a causa dell’aumento dei tassi pagano ad oggi una rata mensile troppo alta. Ma conviene aderire a questa rinegoziazione obbligatoria? Ebbene, in accordo con quanto riporta l’Associazione Altroconsumo, la rinegoziazione del mutuo, quella libera da vincoli di qualsiasi sorta, esisteva già ancor prima dell’entrata in vigore del Decreto Sviluppo. L’unica condizione, peraltro essenziale, è quella per cui l’istituto di credito deve essere d’accordo nel permettere al mutuatario di rivedere le condizioni del finanziamento. Le rinegoziazione del mutuo per Legge, pur tuttavia, viene sconsigliata da Altroconsumo in quanto la normativa prevede specifici parametri tecnici che portano a pagare un mutuo che alla lunga si rivelerà più caro rispetto a quello pagato attualmente.

Rinegoziazione mutui, cosa dice il Decreto Sviluppo

 Il Decreto Sviluppo ha apportato qualche interessante novità in merito alla rinegoziazione dei mutui a tasso di interesse variabile, consentendo a coloro che sono titolari di un mutuo a condizioni di onerosità indicizzate, di poter richiedere alle proprie banche creditrici il passaggio all’applicazione di un tasso di interesse fisso, “congelando” in tal modo l’importo delle rate che costituiscono i relativi piani di ammortamento.

In altri termini, l’obiettivo del Decreto Sviluppo è quello di permettere alle famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate di poter effettuare un ripensamento sulle condizioni tecniche di indebitamento, scegliendo di passare all’applicazione di un tasso di interesse fisso, che produrrà il pagamento di rate il cui importo non potrà più risentire delle evoluzioni dei tassi di interesse di riferimento nei mercati finanziari.

Rinegoziazione mutuo: novità dal Parlamento

 Siamo in un periodo di crisi economica, ma anche occupazionale; quindi parecchie famiglie che hanno un mutuo in corso hanno non poche difficoltà a fine mese a pagare la rata. Di conseguenza in molti vorrebbero rinegoziare il mutuo, ma non sempre è possibile. Dopo tante richieste, arriva la bella notizia che presto molte famiglie in disagio potranno rivedere il proprio contratto di mutuo. I relatori che seguono tutto l’iter del Decreto Sviluppo, alla camera dei Deputati, presso la Commissione Bilancio e Finanze, hanno infatti approvato un emendamento per andare incontro alle famiglie in difficoltà. Il decreto prevede, nello specifico, la possibilità di andare a rinegoziare il mutuo se questo è per importi originari non superiori al livello dei 200 mila euro; il tutto a patto che il reddito Isee che non vada a superare i 35 mila euro totali.