immobiliare commerciale

Giappone, forte calo dei prezzi degli uffici

I prezzi delle proprietà immobiliari commerciali del Giappone sono calate di quasi il 20% durante gli ultimi due anni e mezzo, come confermano i dati ufficiali (i quali, tuttavia, si riferiscono temporalmente fino al termine del terzo trimestre 2010, non sostenendo alcun elemento per gli ultimi quattro mesi).

Il secondo mercato immobiliare commerciale del mondo (in termini di valore complessivo) continua pertanto a subire un forte deprezzamento, che riflette la scarsa crescita economica della nazione, impegnata a superare alcuni ostacoli di produttività.

Non solo. La forte flessione del mercato giapponese contrasta in maniera piuttosto evidente con il trend assunto da altri mercati internazionali, con il Regno Unito che cresce invece del 17,4%, e con gli Stati Uniti che hanno effettuato l’inversione di tendenza sviluppandosi del 5,5%.

Polonia, segnali di recupero del mercato immobiliare commerciale

Come spesso accade sulle pagine di IoComproCasa, torniamo ad occuparci di uno dei mercati emergenti di maggior rilievo qui in Europa, quello polacco, soffermandoci soprattutto su ciò che accade all’interno del settore degli immobili ad utilizzo commerciale.

Secondo quanto sostiene una ricerca contenuta in un report recentemente pubblicato da Jones LangLaSalle, durante l’ultimo anno i metri quadri interessati da operazioni immobiliari nel mercato degli uffici della Polonia hanno superato quota 230 mila unità, riproponendosi pertanto con dei ritmi di incremento rispetto all’anno precedente, e con delle performance eccezionali in alcune aree urbane di maggior interesse.

La stragrande maggioranza delle transazioni si è concentrata nelle aree chiave della Polonia, come Cracovia o e Wroclaw, che hanno monopolizzato quasi la metà dei metri quadri commerciali interessati da tali operazioni.

Francia, importante ripresa dell’immobiliare commerciale

Un nuovo report curato dalla Cushman & Wakefield sostiene che il mercato degli investimenti nell’immobiliare commerciale sarebbe cresciuto del 41% (su base annua) durante i primi nove mesi dell’anno, per un controvalore delle transazioni che si avvicinerebbe alla importante soglia dei 7 miliardi di euro.

Questo segmento del mercato immobiliare francese, continua inoltre l’analisi della società di consulenza, ha toccato un punto minimo nel 2009, quando il controvalore delle transazioni non riuscì nemmeno a superare i 7,8 miliardi di dollari complessivi, avviando poi una lunga e graduale ripresa dagli inizi del 2010.

Per quanto concerne le attività predominanti nella torta dell’immobiliare commerciale francese, vi sono invero pochi dubbi: a dominare sono infatti ancora gli uffici, che tuttavia hanno perso significative quote di mercato, arrivando – con i loro 3,9 miliardi di dollari – a contare solo per il 58% del mercato, contro il 67% del 2009.

Tasse immobili: ultima chiamata per l’Ici

 Per l’imposta comunale sugli immobili (Ici), ed in particolare per il saldo dell’imposta 2010, siamo arrivati all’ultima chiamata. Il termine ultimo per il pagamento, quello per cui si evitano poi le sanzioni, è infatti fissato per giovedì prossimo, 16 dicembre 2010, fermo restando che molte prime case in Italia sono esenti dal pagamento dell’imposta. L’Ici sulla prima casa, infatti, non si paga per tutte quelle prime case adibite ad abitazione ad uso residenziale con incluse anche le pertinenze, ovverosia i garage, le cantine ed i box nel rispetto delle regole, dei criteri e dei limiti imposti dal regolamento comunale dove si trova l‘immobile.

Quindi, prima di pagare l’imposta è bene informarsi sul relativo regolamento comunale e, in caso del persistere di dubbi, è bene rivolgersi al proprio commercialista di fiducia; in caso infatti di pagamento parziale rispetto all’imposta realmente dovuta, poi si rischia, magari dopo qualche anno, di ritrovarsi con un debito fiscale da pagare sul quale nel frattempo sono maturati interessi ed ai quali occorre poi aggiungere anche le sanzioni.

Fisco e immobili: saldo Ici, attenzione alle scadenze

 Entro il prossimo 16 dicembre 2010 i proprietari di immobili devono versare al fisco il saldo dell’imposta comunale sugli immobili (ICI). A ricordarlo è la Confedilizia nel far presente come l’importo da pagare rappresenti il conguaglio rispetto a quanto già versato con il primo acconto dopo aver applicato le aliquote e le detrazioni 2010.

L’importo pagato nel primo acconto, così come prevede la normativa fiscale vigente, è stato pari al 50% di quanto pagato complessivamente ai fini dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) lo scorso anno; per il calcolo dell’imposta, tra l’altro, è possibile utilizzare online un apposito applicativo Web messo a disposizione dalla Confedilizia

Regno Unito, previsioni positive per l’immobiliare commerciale

Andamento deludente, ma prospettive future molto incoraggianti, per il mercato immobiliare commerciale del Regno Unito. Questo, in sintesi, è il commento che la Royal Institution of Chartered Surveyors ha elaborato nel suo Commercial Market Survey per il mercato d’oltre manica.

Secondo la ricerca compiuta, la domanda di acquisto degli uffici sarebbe il comparto maggiormente sofferente all’interno dell’immobiliare commerciale britannico, con una flessione del 14% che ha tuttavia seguito un boom di 19 punti percentuali riscontrato ad inizio anno.

Cresce inoltre la disponibilità di spazi commerciali, che nel corso degli ultimi tre mesi hanno dato via a un trend di crescita pressoché costante che dovrebbe proseguire anche durante gli ultimi due mesi del 2010.

Londra, futuro a breve termine incerto per l’immobiliare commerciale

Un nuovo report condotto dalla Cluttons sostiene che – nonostante le stime di un corposo taglio della spesa del governo – nel Regno Unito il mercato immobiliare commerciale e ad uso ufficio rimane particolarmente conveniente e in grado di poter attrarre un discreto volume di investimenti.

Lo stesso report sostiene tuttavia che l’andamento del mercato immobiliare commerciale londinese rimarrà piuttosto incerto per i prossimi 18 mesi, falcidiato da prospettive di recupero economico troppo deboli per poter supportare con vivacità la crescita dei prezzi e delle transazioni.

I dati di crescita media sono inoltre influenzati dall’andamento oltre le aspettative di zone particolarmente ambite, come quelle più centrali della metropoli inglese, che stanno condizionando e controbilanciando un debole trend nel resto del perimetro urbano cittadino.

Abitazioni storiche: quotazioni raddoppiate negli ultimi dieci anni

 I proprietari di abitazioni storiche situate nelle grandi città italiane sono usciti indenni dalla crisi finanziaria ed economica visto che negli ultimi dieci anni questa tipologia di immobili ha fatto registrare quotazioni in crescita fino a raddoppiare in media il loro valore.

Questo è quanto, in particolare, ha rilevato il Censis con uno studio presentato nei giorni scorsi da cui è emerso, quindi, come il patrimonio immobiliare nei Centri Storici rappresenti sia una ricchezza culturale, artistica ed architettonica, sia un asset in grado di garantire una fonte di ricchezza economica.

Casa affitto e proprietà: aumentano i costi per mantenerla

 Dal 2001 ad oggi i costi a carico di chi possiede una casa di proprietà sono aumentati del 24%, mentre la percentuale di incremento dei costi balza nello stesso periodo al 77% per chi invece nella casa ci vive in affitto. Questo è quanto, in sintesi, ha rilevato la Federconsumatori, ed in particolare il proprio Osservatorio Nazionale, prendendo a riferimento una casa avente una superficie pari a 90 metri quadrati che si trova in un’area semicentrale di una grande città italiana.

In virtù di tale aumento dei costi, l’Associazione dei Consumatori ha di conseguenza sottolineato come la situazione sia critica per le famiglie, specie per quelle a reddito fisso che più di tutte sono state colpite dalla crisi a causa della disoccupazione e della cassa integrazione.

Stati Uniti, forte calo dei prezzi commerciali (Moody’s)

Moody’s sostiene che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale degli Stati Uniti abbiano subito un forte calo durante il sesto mese dell’anno, l’ultimo al quale la società di consulenza finanziaria possa riferire un’analisi ufficiale: la motivazione di questo declino, prosegue la compagnia, andrebbe ricondotta alla deteriorata situazione economica, che mostra difficoltà nel condurre una ripresa nel breve termine.

L’indice che misura la variazione dei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali ha pertanto subito una flessione di 4 punti percentuali durante il mese di giugno rispetto al precedente mese di maggio, rappresentando non solo il più grave declino su base mensile da quasi un anno, ma anche un ritorno al segno negativo per ciò che concerne i valori commerciali dell’intero 2010.

I ricercatori della società hanno dichiarato che i prezzi dovrebbero rimanere piuttosto bassi per “ancora diverso tempo”, come principale conseguenza della “prosecuzione di un lento recupero dalla recessione da parte dei mercati immobiliari commerciali e dell’intera economia americana”.

Regno Unito, prezzi proprietà commerciali in rallentamento

Gli incrementi nei valori commerciali di negozi, uffici e depositi del Regno Unito hanno subito ulteriori rallentamenti durante il mese di luglio. Quanto sopra – a detta di quanto sostengono le analisi compiute dalla compagnia Investment Property Databank Ltd. – sembra essere riconducibile a un rinnovato atteggiamento prudenziale degli investitori, convinti che l’economia britannica possa tornare in fase recessiva.

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale sono infatti cresciute di 15 punti percentuali rispetto all’anno precedente, realizzando una performance più o meno simile a quanto conseguito nel mese di giugno. L’incremento mensile è invece stato pari a 0,2 punti percentuali, inferiore ai 0,5 punti percentuali riscontrati a maggio e a giugno, che rendono il mese di luglio il peggiore dall’agosto del 2009, punto di partenza della ripresa immobiliare commerciale britannica.

L’Investment Property Databank sostiene che i progetti relativi al più grande taglio della spesa pubblica dalla Seconda Guerra Mondiale produrranno degli effetti nocivi sulla crescita economica del 2011 e del 2012, che sarà più bassa di quanto precedentemente previsto dallo stesso governo.

Repubblica Ceca: stabilizzazione del mercato commerciale nel 2010

Il mercato immobiliare commerciale della Repubblica Ceca subirà una stabilizzazione durante l’anno in corso. A sostenerlo è la società di consulenza Colliers International, secondo cui il mercato – a partire dal prossimo esercizio finanziario – otterrà dei ritmi di crescita più o meno dinamici a seconda del segmento di analisi, riprendendo in ogni caso un trend positivo rispetto al biennio precedente.

Nella prima metà dell’anno in corso, invece, il mercato immobiliare ceco nel segmento degli uffici ha attraverso una fase di stagnazione. Meglio il segmento prettamente industriale, con gli spazi relativi che hanno interessato una domanda crescente in maniera costante nel tempo, e per la quale si prevede un prolungamento di tale trend di interessamento anche per il corso della seconda metà dell’anno e per la prima parte del 2011.

L’ammontare degli spazi commerciali e industriali attualmente privi di occupanti permane comunque in decisa doppia cifra. Il segmento commerciale riscontra una proporzione attualmente pari a 13,8 punti percentuali. Il tasso sugli spazi industriali è invece superiore, pari a 16,5 punti percentuali, ma contrariamente agli spazi commerciali denota una significativa flessione (- 3% su base semestrale).

Bulgaria, terza in Europa per crollo degli affitti dei negozi

La capitale bulgara Sofia si è classificata terza in Europa per entità della diminuzione dei canoni di locazione degli spazi commerciali nelle strade più famose del perimetro urbano. Il risultato è stato offerto da uno studio condotto dalla compagnia di consulenza CB Richard Ellis, secondo cui negli ultimi tre anni la contrazione dei valori degli affitti commerciali è stata pari a 38,46 punti percentuali.

Le performance del segmento commerciale del mercato immobiliare di Sofia stanno comunque lentamente migliorando. Nel corso del 2009, infatti, la flessione dei canoni di locazione degli spazi nelle strade commerciali è stata pari a 27,27 punti percentuali. Ancora meglio quanto realizzato da tale segmento nel corso degli ultimi tre mesi, nei quali è stata riscontrata una contrazione di 11,11 punti percentuali.

Secondo quanto sostenuto da un’altra compagnia di ricerca molto nota, la Colliers International, l’apertura di nuovi centri commerciali avrebbe influenzato negativamente le prestazioni delle strade commerciali più note, diminuendo la domanda di spazi in tali siti tradizionalmente molto ambiti. Di conseguenza, si sarebbe creato un gap rilevante tra domanda e offerta, in grado di generare forti pressioni al ribasso negli affitti, portando altresì il tasso di spazi vacanti al 10%.

Acquistare casa seguendo la vostra personalità

 Il Gruppo Immobiliare.it, Portale leader negli annunci di settore, ha pubblicato mercoledì scorso un interessante articolo sui prezzi delle case in molti Comuni d’Italia. In particolare, andando a cercare nel vasto database di annunci online sul Portale, sono stati estratti i prezzi degli immobili in molti Comuni il cui nome è in grado di rappresentare la nostra personalità.

Ci sono case in vendita, ed in particolare per chi è amante dei fumetti, a Paperino, una frazione di Prato, dove le case costano in media 2.450 euro al metro quadrato, oppure per gli amanti degli animali si può spendere di meno a Cavallino, vicino Lecce, dove le gli immobili si vendono in media a 1.500 euro al metro quadrato.