immobiliare commerciale

Manhattan, primi segnali di ripresa dell’immobiliare commerciale

Il tasso che misura la percentuale di proprietà immobiliari adibite ad uso ufficio, prive di un locatario, nella zona newyorkese di Manhattan, è calato per la prima volta negli ultimi tre anni durante il secondo trimestre dell’anno in corso, grazie alla sottoscrizione di contratti di locazione per una estensione complessiva che, a detta del broker Cushman & Wakefield, dovrebbe essere di poco superiore ai 650 mila metri quadrati.

Il tasso di cui sopra è così potuto calare dagli 11,6 punti percentuali riscontrati al termine del primo trimestre dell’anno, agli attuali 10,8 punti percentuali. In calo anche i canoni di locazione, che subiscono delle flessioni più o meno significative in maniera continuativa dal 2008: l’ultimo trimestre è infatti stato il settimo periodo di uguale durata con un segno meno nel confronto con quanto conseguito nell’arco temporale immediatamente precedente per ciò che concerne il valore degli affitti.

Quanto appena ricordato è stato certamente accolto con favore da parte dei principali analisti di settore, e sembra essere ricollegabile principalmente alla crescita occupazionale riscontrata nell’area metropolitana di New York, consecutivamente negli ultimi cinque mesi. Il livello occupazionale non è certamente tornato ai livelli ante-crisi, ma sta comunque fornendo dei segni di sviluppo incoraggianti.

Giappone, eccesso di costruzioni a Osaka – report Bloomberg

Un interessante approfondimento sul mercato immobiliare giapponese è appena stato pubblico da Bloomberg. Il media americano si è soffermato sulle condizioni del real estate commerciale e d’ufficio di Osaka, il principale centro finanziario nipponico dopo Tokyo, dove le costruzioni di centri commerciali ed edifici ad uso uffici stanno crescendo a dismisura, con altri 560 mila metri quadrati di spazio occupato presto disponibili a tal fine.

Il 2010 potrebbe pertanto diventare uno degli anni boom dell’immobiliare commerciale della zona negli ultimi vent’anni. Il tutto nonostante gli altissimi tassi di proprietà non abitative prive di locatari. Un elemento che non sembra preoccupare eccessivamente i costruttori, evidentemente convinti che nel corso dei prossimi anni si assisterà ad una ripresa molto forte dell’attività del settore immobiliare.

È oramai palese, infatti, che Osaka stia perdendo quel grande appeal che aveva esercitato nei confronti di investitori nazionali e stranieri nel corso degli anni ’90, quando si poneva come principale scelta alternativa a Tokyo. Molte società – anche finanziarie – spostarono la propria sede nella seconda città del Giappone; una scelta che sembra non aver pagato, tanto che si intravedono i primi movimenti in senso inverso, con un ritorno alla capitale.

Mutuo Quando Vuoi di Banca Etruria

 Si chiama “Mutuo Quando Vuoi“, ed è un formula molto interessante di mutuo ideata dall’Istituto di credito Banca Etruria per tutti quegli operatori economici e per tutte quelle imprese che hanno in prevalenza un giro d’affari legato ad attività stagionali e che devono finanziare dei piani di investimento immobiliari.

Il finanziamento che, come detto, si chiama “Mutuo Quando Vuoi“, porta questo nome in quanto nel breve periodo il prodotto offre la massima flessibilità grazie all’assenza di vincoli sul saldo della quota capitale del mutuo. Il piano di rimborso, infatti, è libero e perfettamente modulabile nel tempo in base alle esigenze dell’impresa ed in particolare proprio a favore di quei soggetti ed operatori economici che esercitano un’attività che genera la maggior quota di ricavi in ben determinati periodi dell’anno. “Mutuo Quando Vuoi” di Banca Etruria prevede così dei sotto-piani di rimborso liberi che hanno di norma una durata di 18 mesi in 18 mesi; in corrispondenza di ogni periodo, di conseguenza, l’impresa si può semplicemente limitare al saldo di una quota minima del capitale residuo per poi incrementare i pagamenti nella fasi in cui il business stagionale a livello di generazione di ricavi, e quindi di profitti, risulta essere più propizio.

Prezzi immobiliari commerciali in ripresa nel segmento del lusso

Colliers International sostiene che i canoni di locazione delle proprietà commerciali di maggior pregio potrebbero presto subire un corposo incremento, dopo due anni di stallo o di declino a causa della crisi economica internazionale. I canoni di locazione nelle strade dello shopping internazionale sono inoltre calati in maniera non omogenea nel corso del primo trimestre, portando all’attenzione qualche novità nella classifica delle aree più lussuose.

A causa di quanto sopra, perde la leadership della lussuosità la Fifth Avenue di Manhattan, fino a poco tempo fa strada commerciale più cara del mondo. A Fifth Avenue i canoni di locazione sono diminuiti di 11 punti percentuali, retrocedendo dietro gli Champs Elysees di Parigi, ora area commerciale di maggior pregio a livello globale, e non solamente europeo come accadeva fino alla fine del 2009.

Non è escluso tuttavia che questo record parigino sia destinato a durare solo per qualche frangente, visto e considerato che sono previsti dei buoni investimenti nell’area di Manhattan, che potrebbero rinvigorire il livello dei prezzi di locazione della Fifth Avenue e dintorni. L’economia mondiale dovrebbe d’altronde svilupparsi ad un ritmo superiore al 4% durante il 2010, portando al rialzo gli investimenti commerciali dei principali brand internazionali.

Taglio ai mutui commerciali nel Regno Unito

Nel Regno Unito gli istituti di credito stanno fortemente riducendo il proprio impegno a erogare finanziamenti immobiliari non solo ad uso residenziale, bensì anche ad uso commerciale. Secondo quanto rivela una recentissima ricerca condotta dalla De Montfort University, infatti, i prestiti immobiliari commerciali si sarebbero ridotti del 69% durante il 2009, a causa di una maggior prudenza delle banche verso gli impieghi finanziari.

E così i nuovi finanziamenti immobiliari ad uso commerciale sono calati nel corso dell’ultimo anno a quota 15,1 miliardi di sterline (pari, al cambio attuale, a poco meno di 22 miliardi di dollari), rispetto ai 49,2 miliardi di sterline conseguiti dagli istituti di credito durante il 2008. A rivelarlo, lo studio dell’istituzione inglese, che ha consultato durante le ultime settimane 59 tra i maggiori finanziatori del settore.

Stando alle principali osservazioni derivanti dalla pubblicazione di questi dati, gli istituti di credito avrebbero timore nel concedere finanziamenti destinati a tali finalità, sulla scia di quanto è accaduto negli scorsi anni, quando una buona parte degli impieghi verso operazioni immobiliari di natura commerciale si è rapidamente deteriorata, generando ingenti perdite nei bilanci degli istituti bancari e finanziari.

Dal loft alla mansarda: come cambia il mercato immobiliare

 Nel nostro Paese le scelte immobiliari di single e giovani coppie dal loft, che negli anni scorsi ha fatto registrare un vero e proprio boom, si stanno spostando alla mansarda. A rilevarlo è uno studio del Gruppo Immobiliare.it, da cui è altresì emerso come questo “cambio di rotta” sia anche frutto del fatto che il loft per quanto accattivante, e vero e proprio sogno dell’immaginario cinematografico di fine anni ’80, presenti comunque delle criticità. Acquistare un loft, infatti, significa diventare proprietario di un’unità immobiliare commerciale in corrispondenza della quale non si può fissare la propria residenza, e non si può accedere ad un mutuo prima casa con tutti i vantaggi che ne conseguono a partire da quelli fiscali.

Mercato degli uffici, New York e Londra sono sempre in testa

Nonostante la crisi, il mercato immobiliare degli uffici a Londra e a New York è ancora quello più pregiato, che denota altresì le migliori prospettive di crescita per i prossimi anni, in concomitanza con un rinnovato sviluppo del real estate internazionale. Secondo l’analisi di DTZ Holdings, che ha recentemente condotto tali considerazioni, alle due metropoli occidentali andrebbe tuttavia aggiunta anche l’intera area metropolitana di Pechino, destinata a diventare una delle mete più ambite per gli investimenti nel settore.

I prezzi per le proprietà immobiliari ad uso commerciale sono ora ben al di sotto del loro reale valore di mercato, sostiene il monitoraggio di DTZ Holdings, e questo scenario sarebbe riscontrabile in circa il 90% dei mercati immobiliari internazionali, contro una proporzione che, appena un anno fa, era solamente pari al 10%.

Regno Unito, incremento annuo dei prezzi commerciali

Una ricerca condotta dall’Investment Property Data Bank Ltd. sostiene che i valori delle proprietà real estate commerciali del Regno Unito sarebbero cresciuti in maniera piuttosto intensa durante lo scorso mese di febbraio. Per l’Investment Property Data Bank, infatti, il prezzo medio sarebbe incrementato del 2,7% durante il mese di febbraio 2010 rispetto al livello precedentemente riscontrato nel corso dello stesso periodo mensile dell’anno precedente.

Il prezzo medio così diramato è stato calcolato sulla base dei valori immobiliari di negozi, uffici, magazzini e depositi, come da campione del gruppo di ricerca londinese. L’Investment Property Data Bank ricorda inoltre come l’incremento dei prezzi sia particolarmente rilevante anche sulla sola base mensile, con dei valori aumentati mediamente di 1,3 punti percentuali rispetto alle soglie toccate nel mese di gennaio.

La crisi finanziaria globale, ricordiamo, ha trascinato al ribasso i valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nella misura del 44% rispetto al picco storico che il real estate del Regno Unito riuscì a toccare nell’estate del 2007: da quel momento in poi, seguì una lunghissima caduta, che ha poi portato a toccare il fondo nel mese di luglio del 2009, quando l’immobiliare britannico conobbe il periodo più nero della sua storia recente.

Londra, buona ripresa del mercato degli uffici

Il gruppo CB Richard Ellis ha pubblicato un comunicato stampa con annessa analisi dell’attuale andamento del mercato immobiliare commerciale britannico: stando alle considerazioni fondamentali della società di consulenza, il mercato immobiliare degli uffici di Londra avrebbe trainato l’intero segmento in una significativa ripresa dalla brusca crisi nel quale è da tempo ricaduto.

La ripresa del mercato immobiliare commerciale londinese era comunque attesa dagli analisti, che pertanto non sono rimasti sorpresi dal notare una nuova dinamicità nelle compravendite del segmento: il mercato degli uffici della metropoli d’oltremanica è infatti stato il primo ad entrare in crisi, anticipando i cali a New York, Hong Kong e Tokyo, ed è stato – come si stimava – anche il primo a rialzare la testa nel post-crisi.

Per il 2010, prosegue il comunicato della società di ricerca CB Richard Ellis, il mercato immobiliare commerciale di Londra dovrebbe poter contare su un crescente andamento della domanda di uffici, che dovrebbe proseguire su buoni ritmi per l’intero anno. Nel 2011 e soprattutto nel 2012, arriveranno inoltre discreti quantitativi di nuove unità commerciali, che troveranno accoglimento nelle richieste degli operatori.

Immobiliare non residenziale, nuove stime per gli USA

Stando a una recente ricerca condotta dall’American Institute of Architects, gli investimenti nella costruzione delle proprietà immobiliari ad uso non residenziale o abitativo (pertanto, in sintesi, le strutture ricettive, gli edifici da adibire a sede di uffici, o, ancora, i centri commerciali) dovrebbero subire un nuovo consistente decremento nel corso del prossimo anno, con una proporzione ragionevolmente in doppia cifra.

Per l’Istituto, infatti, il 2010 sarà il secondo anno consecutivo in cui si riscontrerà un declino nei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali o ad uso d’affari, con un passo indietro perfino peggiore rispetto a quello preventivato pochi mesi fa. L’ultimo report dell’A.I.A., infatti, aggiornato al mese di luglio 2009, prevedeva una flessione dei prezzi pari al 12%, un punto percentuale in meno rispetto al – 13% stimato in questi primi giorni del 2010.

Il gruppo di Washington ha comunque confermato che il 2010 dovrebbe anche essere l’ultimo anno di questa serie negativa, e che già sul suo finire si dovrebbe cogliere l’occasione di poter assistere all’avvio di un trend di ripresa; il 2011 è invece intravisto come un anno di rilancio per il settore immobiliare ad uso non residenziale o abitativo, con uno sviluppo che tuttavia non si è ancora in grado di quantificare con ragionevole certezza.

I grossi rischi nel settore immobiliare commerciale USA

Eugene Ludwig, chairman del Promontory Financial Group, lancia l’allarme: le perdite sui finanziamenti relativi al settore immobiliare commerciale negli Stati Uniti costituirebbero la principale fonte di rischio per gli istituti di credito americani nel corso del 2010; per il manager, le perdite accumulate (e da accumulare) potrebbero non solo portare alla crisi di numerose aziende di credito di piccole dimensioni, ma anche compromettere la stabilità dell’intero sistema finanziario.

“Le perdite dal real estate commerciale” – ha dichiarato Eugene Ludwig – “raggiungeranno livelli abbastanza elevati rispetto agli standard storici”, ragion per cui “centinaia di banche” falliranno o dovranno essere salvate durante i prossimi mesi come conseguenza delle precedenti concessioni di finanziamenti destinati ad essere impiegati nelle costruzioni immobiliari non ad uso residenziale o abitativo.

In termini preoccupati – ma meno allarmistici di quelli utilizzati dal chairman di Promontory Financial Group – si era espressa in precedenza anche il Governatore della Federal Reserve Elizabeth Duke, che in un’intervista rilasciata il 4 gennaio 2010 sostenee che le condizioni creditizie nel real estate commerciale erano particolarmente tese; ancor prima, il Governatore Fed Daniel Tarullo si riferì allo stesso settore immobiliare definendolo come una delle chiavi problematiche dello scenario finanziario, in virtù dell’elevata esposizione bancarie ai finanziamenti a supporto di tale segmento.

Stati Uniti, prezzi del commerciale ai minimi dal 2002

Stando a una periodica ricerca condotta da una delle principali società di consulenza del settore, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso commerciale negli Stati Uniti avrebbero continuato la loro corsa al ribasso anche durante il mese di ottobre: il passo indietro conseguito nel decimo periodo del 2009 ha di fatto retrocesso lo stato di salute del mercato immobiliare commerciale americano ai livelli peggiori dal mese di agosto del 2002.

L’indice Moody’s / Real Commercial Property è infatti diminuito dell’1,5% ad ottobre rispetto a settembre, per i valori minimi da oltre sette anni. I prezzi delle proprietà immobiliari commerciali sono inferiori del 36% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, e sono inferiori del 44% rispetto al picco massimo raggiunto ad ottobre del 2007, come confermato in un comunicato stampa da Moody’s Investor Service.

Come sostenuto da Jones Lang LaSalle, questo nuovo calo nei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali dell’area statunitense sembra potersi ricollegare principalmente al taglio della domanda dovuto a un calo dei consumi e degli investimenti privati e aziendali.

Grattacielo Intesa Sanpaolo: Torino, via libera al piano esecutivo

 A Torino il Consiglio comunale, con una larga maggioranza, pari a 28 voti favorevoli, a fronte di 5 astenuti e solo 3 contrari, ha dato il via libera al piano esecutivo finalizzato alla realizzazione nella città, in corso Vittorio Emanuele, del “Grattacielo Intesa Sanpaolo”, un Centro direzionale che vedrà la banca Intesa Sanpaolo mantenere nella torre il proprio centro direzionale per un periodo di tempo pari a cinque anni.

In sede di Consiglio comunale, così come recita una nota emessa dall’Amministrazione, buona parte degli emendamenti presentati hanno riguardato, in particolare, la possibilità o meno di estendere il vincolo di permanenza della Banca nell’edificio. Maria Teresa Silvestrini, di Rifondazione Comunista, che ha votato contro il provvedimento approvato dal Consiglio comunale, non ha nascosto le proprie perplessità in merito ad un progetto che, a suo dire, risulta essere in contraddizione con l’identità della città di Torino, e riguardo anche all’impatto che la torre avrà sul paesaggio e sull’ambiente.

Piano Casa nella Regione Campania

 Da poche ore anche nella Regione Campania il “Piano Casa” è stato approvato dalla Giunta con un’ampia maggioranza e con l’obiettivo di ridare slancio al settore edile ed all’economia sul territorio.

Per gli immobili residenziali, in deroga ai vigenti strumenti urbanistici, sarà possibile fruire di un premio di cubatura del 20% per quanto riguarda gli interventi straordinari di ampliamento che la Giunta aveva già approvato la scorsa settimana con il via libera al Testo fino all’articolo 3.