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Agevolazioni IMU per figli sotto i 26 anni

 A pochissima distanza dalla prima scadenza IMU (il 18 giugno 2012 è infatti termine ultimo per poter procedere senza ritardi e intoppi al pagamento della prima o unica rata d’acconto sull’imposta municipale unica, torniamo ad occuparci di agevolazioni e di detrazioni sulla nuova imposta patrimoniale. In particolar modo, soffermiamoci su un’agevolazione che potrà essere di grande beneficio nei confronti di tutti i nuclei familiari di maggiori dimensioni, che potranno usufruire di uno sconto fiscale proporzionale al numero dei figli a carico.

Il governo ha infatti stabilito che – oltre alla detrazione fissa di 200 euro da applicarsi su tutte le abitazioni principali – il contribuente proprietario di immobili possa altresì beneficiare di uno sconto da 50 euro per ogni figlio a carico, convivente, di età non superiore a 26 anni. Elemento fondamentale, come già ricordato, è determinato dalla “convivenza”: non basta, pertanto, avere un figlio di età anagrafica superiore a quanto sopra ricordato come soglia. È indispensabile che il figlio abiti effettivamente nella casa di famiglia.

Imu Milano 2012

 È ancora in fase di negoziazione il futuro dell’Imu Milano 2012. In Consiglio comunale è infatti giunta la proposta di modificare l’aliquota sulla prima casa a seconda del numero di immobili di cui il cittadino risulta essere proprietario: in altri termini chi – oltre all’abitazione principale – è titolare di seconde e terze case, potrebbe vedere l’aliquota standard dello 0,4 per cento rincarare a quota 0,5 per cento.

“Se ad esempio” – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo – “uno ha un certo numero di immobili e quindi ha un patrimonio consistente, vorrei sapere se è tecnicamente possibile aumentare l’Imu sull’abitazione principale allo 0,5 per cento. Si arriverebbe a un equilibrio sociale che credo possa essere condiviso da tutti”.

Imu Genova seconde case

 Brutte novità per i proprietari di seconde case a Genova. Stando a quanto ha indicato il Comune, infatti, sia le aliquote per la prima casa che quelle per la seconda casa dovrebbero essere portate in rialzo più o meno sostanzioso. Ad anticipare la notizia era stata, qualche giorno fa, l’Agi, che sul suo sito internet indicava come “in particolare, sulla prima casa l’aliquota applicata sarà al 5 per mille”, con un aumento di un punto rispetto all’aliquota base dello 0,4 per cento, e un introito stimato per l’amministrazione comunale pari a 23 milioni di euro.

“Su tutti gli immobili diversi dalla prima casa”, proseguiva l’Agi, “sarà applicata l’aliquota del 10,6 per mille”, con conseguente aumento di 3 punti (il massimo consentito) rispetto all’aliquota base. Una scelta che permetterà al Comune di incassare 78 milioni di euro.

Bonus Comuni sull’IMU

 Il ministero dell’Economia ha effettuato ulteriori precisazioni in materia di imposta municipale unica, affermando che i bonus concessi dalle singole municipalità – nell’ambito delle proprie autonomie – dovranno essere attribuiti secondo principi di “ragionevolezza” e di “non discriminazione”. Ad esempio, i Comuni potranno riservare un’aliquota più leggera alle case in affitto utilizzate dal locatario come abitazione principale.

Ovviamente, ricorda il ministero, il tutto non potrà che fare i conti con i tagli di bilancio, e con l’ostacolo rappresentato dalla quota di imposta destinata comunque allo Stato. Pertanto, sarà praticamente impossibile applicare sconti molto pesanti, a meno che i Sindaci non vogliano provvedere a versare di tasca propria all’Erario la quota IMU statale sottratta ai portafogli dei propri singoli contribuenti immobiliari cittadini.

IMU edifici produttivi

 Secondo quanto emerge dalle ultime osservazioni in materia, l’imposta municipale unica sugli immobili produttivi sarà più vicina al massimo che al minimo consentito ai Comuni. Tra i capoluoghi italiani che hanno già scelto di modificare l’ammontare dell’IMU per il 2012, infatti, più della metà (16 municipalità su 28) hanno optato per fissare l’aliquota di base al di sopra dello 0,76 per cento, livello ordinario per i fabbricati differenti dall’abitazione principale, sui quali ogni Comune, con propria delibera autonoma, può eventualmente scegliere di incrementare il peso di un margine dello 0,3%, portando pertanto ai massimi livelli potenziali dell’1,06% l’aliquota sopra precisata.

Tenendo altresì conto che c’è tempo fino al 30 settembre 2012 per modificare le aliquote base, è probabile che molti Comuni desiderino procedere nella stessa direzione, magari “temporeggiando” per capire quale sarà il comportamento dell’esecutivo, il quale entro il 10 dicembre 2012 potrà intervenire in materia di IMU andando non solo a modificare le aliquote base, quanto anche i margini di manovra dei singoli Comuni.

Multa mancato pagamento IMU

 Di IMU e pagamenti IMU abbiamo parlato tanto in queste ultime settimane, cercando di porre un po’ di chiarezza su un tema che è tutt’altro che facilmente affrontabile. Oggi, con la scadenza IMU oramai alle porte, cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere in caso di mancato pagamento dell’imposta municipale unica, o suo ritardato versamento.

Una ipotesi che non sembra essere rara, visto e considerato che con la consolidata crisi economica, numerosi nuclei familiari non saranno in grado di pagare la nuova imposta municipale unica, che sostituisce la vecchia ICI inglobando una quota Irpef sui redditi da proprietà immobiliari. Fortunatamente, a spegnere i fuochi della preoccupazione, è giunto un recente calcolo effettuato dalla CGIA di Mestre, secondo cui la sanzione per il ritardato pagamento dell’IMU, rispetto alla complessiva imposta municipale dovuta, sia essenzialmente di scarsa consistenza.

Niente sconto IMU se la seconda casa è per i figli

 Tra le tante norme antielusive presenti all’interno della circolare del Ministero dell’Economia, chiarificatrice di tutti gli ultimi aspetti interrogativi sull’IMU, vi sono alcune iniziative che puntano a regolare i rapporti familiari e le loro relazioni con il mondo del mattone.

Ad esempio, i genitori che danno un appartamento al figlio con comodato d’uso, saranno trattati fiscalmente allo stesso modo dei genitori che invece scelgono di darlo in locazione sul mercato. In entrambi i casi l’imposta municipale unica da versare è quella sulla seconda casa: in più, i primi perderanno la detrazione di 50 euro sul figlio under 26 non più convivente con loro, e perderanno gli introiti derivanti dagli affitti. Ancora, se il nucleo familiare possiede due immobili nello stesso Comune, e ognuno dei due coniugi ha residenza distinta negli stessi, la doppia agevolazione per la prima casa non scatta più, mentre l’aliquota base (0,4%) si potrà applicare solamente su uno dei due immobili.

Regole pagamento acconto IMU 2012 prima casa

 In seguito alla diffusione, pochi giorni fa, della circolare illustrativa da parte del Ministero dell’Economia in merito all’imposta municipale unica, diventa praticamente certo e univoco il quadro di riferimento relativo all’acconto dell’IMU, da versarsi entro la data del 18 giugno 2012 attraverso modello F24. Per le prime case (o, meglio, per le “abitazioni principali”), rimangono invariate le regole già note, che più volte abbiamo avuto modo di illustrarsi.

Per calcolare quanto occorrerà pagare entro metà giugno bisognerà prendere come termine di riferimento la rendita catastale, moltiplicarla per 5% e poi per 160. A questo punto può essere applicata l’aliquota base, pari al 4 per mille (0,40%). Al valore andranno inoltre applicate le detrazioni di 200 euro fisse, e di 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni di età. L’acconto sarà relativo a quanto ottenuto con i calcoli di cui sopra, suddiviso per due o per tre a seconda del numero di rate che si è scelto di pagare.

Acconto IMU può essere pari a zero

 Aggiungiamo un ulteriore tassello al variopinto panorama dell’imposta municipale unica. Stando a quanto si legge nella circolare 3 diffusa pochi giorni fa dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, la tassazione dell’IMU potrebbe portare anche al versamento di un acconto pari a zero, in attesa che Comuni e governo, presumibilmente tra l’estate e l’autunno, operaino in maniera elastica a diminuire o (più probabilmente) aumentare le aliquote base e quelle municipali.

Ricordiamo che l’aliquota da applicare all’abitazione principale e alle relative pertinenze è pari allo 0,4%, con l’ulteriore precisazione che i Comuni possano aumentarla o diminuirla di 0,2 punti percentuali (pertanto, la misura dell’aliquota per l’abitazione e le relative pertinente possono essere elevate fino a 0,6 punti percentuali o possono essere diminuite fino allo 0,2 per cento).

Pagare l’IMU o attendere i ricorsi?

 Lungi da noi volervi invitare a infrangere le normative fiscali. Dovere di cronaca ci impone tuttavia di evidenziare una serie di interrogativi che alcuni osservatori, e alcune parti politiche e sociali, stanno lanciando in merito al “rompicapoIMU. Tra aliquote in corso di “aggiustamento” da parte del governo e dei Comuni, acconti di un mezzo o di un terzo e altre particolarità specifiche, il contesto che ruota intorno alla nuova imposta municipale unica sembra esser tutt’altro che definito.

Ma cosa fare, allora? Qualcuno, come il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, cerca di chiarire le idee ai propri cittadini fornendo opuscoli informativi. Altri, come qualche amministratore della Lega Nord, invitano i propri cittadini a non pagare l’imposta poiché “ingiusta”, e perchè il decreto Salva Italia prevede che le tasse provenienti da accertamento e da riscossione siano interamente conseguite dai Comuni e non, come avviene con l’IMU, per il 50% dallo Stato, e per il 50% dalle municipalità.

Imu prima casa Veneto

 Secondo quanto emerge da una recente ricerca condotta a Venezia, solamente il 40% delle famiglie venete pagherà l’imposta municipale unica sulla prima casa. Molti dei proprietari che vivono in piccoli Comuni, infatti, risiederebbero dove le rendite catastali sono basse: di conseguenza, l’importo della detrazione fissa di 200 euro, e quelle integrative di 50 euro per ogni figlio a carico, under 26 e convivente, sarebbe in grado di azzerare l’applicazione dell’imposta.

I calcoli della Ragioneria del ministero del Tesoro partono infatti dal presupposto che la maggior parte delle famiglie venete vivono fuori dai capoluoghi. Ma come stabilire se si rientra nella fortunata fetta di popolazione veneta che sarà esentata dal pagamento dell’imposta municipale unica? Cerchiamo di capire in che modo calcolare la propria imposta municipale sugli immobili, in pochi e semplici passi.

Aliquota IMU ridotta allo 0,2%

 Anche se l’attenzione sul fronte delle aliquote IMU è principalmente rivolta a quella della prima casa (0,40%) e a quella sulle seconde case (0,76%), l’attuale panorama dell’imposta municipale unica ci offre altresì una terza aliquota base, pari allo 0,2%, da applicarsi a tutti fabbricati rurali ad utilizzo strumentale. Ai fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani va anche meglio, potendo godere loro della totale esenzione dall’applicazione dell’imposta municipale unica, come previsto dall’art. 4 del dl 16/2012.

In merito, ricordiamo come per i fabbricati strumentali la prima rata dell’imposta municipale unica è stabilita nella misura del 30%, contro il 50% dell’imposta municipale unica per le seconde case, e contro la duplice opzione del 33% e del 50% per quanto invece concerne l’imposta municipale unica da applicarsi alle prime case.

Moltiplicatori IMU 2012

 Come abbiamo avuto modo di vedere nel corso delle ultime settimane, per calcolare l’IMU è sufficiente assumere come valore di iniziale riferimento quello catastale, da rivalutare per il 5%, rapportare al c.d. moltiplicatore e , infine, relazionare all’aliquota per la prima o per la seconda casa e, successivamente, suddividere per due o per tre a seconda della natura dell’immobile e di quanto si voglia pagare come acconto.

Il moltiplicatore non è, tuttavia, un valore omogeneo per tutte le proprietà immobiliari. La sua entità dipende principalmente dal tipo di immobile e, pertanto, dalla categoria catastale che è stata attribuita all’immobile dall’Agenzia del Territorio. Cerchiamo pertanto di riassumere quali siano i vari valori relativi ai moltiplicatori per diverse tipologie di immobile, in questo nostro breve approfondimento di sintesi.

Variazione aliquote IMU 2012

 Come noto, il 18 giugno i contribuenti italiani saranno posti dinanzi alla necessità di onorare la propria posizione nei confronti dell’Erario, procedendo al versamento dell’acconto dell’imposta municipale unica, pari a un terzo o a un mezzo nell’ipotesi di IMU per la prima casa, e pari al 50% per gli altri immobili (tranne che per gli immobili rurali strumentali, per i quali l’acconto sarà del 30% su un’IMU calcolata con aliquota ridotta allo 0,2%.

Le vere incertezze, per i contribuenti italiani, sorgeranno tuttavia con le scadenze successive. Entro il 30 giugno, infatti, i Comuni dovranno approvare il bilancio preventivo utilizzando il gettito IMU convenzionale, ovvero l’importo stimato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Fin da oggi, tuttavia, i Comuni possono approvare le delibere con aliquote IMU modificate e relativo regolamento, eventualmente ritoccabile in un secondo momento.