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Mercato immobiliare in calo fino al 2015

 Il mercato immobiliare italiano non assisterà ad alcuna ripresa fino alla fine del 2013. O, forse, addirittura 12- 18 mesi oltre. A sostenerlo sono gli esperti di Nomisma, che pochi giorni fa, a Milano, hanno reso noti i risultati del III Rapporto sul Mercato Immobiliare 2012. La crisi, che riguarda oramai in ugual modo sia il segmento residenziale che quello non residenziale, ha il suo nodo cruciale nel mercato finanziario. Ma vediamo quali sono le principali valutazioni espresse da Nomisma.

Immobiliare britannico in lieve ripresa

 Sono modesti, pur evidenti, i segnali di ripresa che provengono dal mercato immobiliare britannico. Stando a quanto affermato all’interno degli ultimi dati diffusi dalla Rics, la Royal institution of chartered surveyors, vi sarebbe stato un significativo rimbalzo del numero di coloro che sono interessati a comprare casa, con un aumento del 18 per cento su base annua e del 5 per cento rispetto al mese precedente. Vediamo allora su quali presupposti si sta basando lo sviluppo del mercato immobiliare britannico nel corso del breve termine.

Immobiliare di lusso ancora in crescita

 Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, il boom del mercato immobiliare del lusso non sembra conoscere battute d’arresto. Il Corriere della Sera racconta di un particolare e ristrettissimo segmento del real estate internazionale che, a dispetto della crisi di macro settore, può garantire ottimi tassi di remunerazione a chi decide di investire nel mattone più pregiato del mondo. A patto di potersi garantire acquisti da svariati milioni di dollari, in contanti, senza badare a sconti e costi di mediazione.

Piano Città 2012

 Il Piano Città per il recupero delle aree degradate “non porta nessuna innovazione”. Ad affermarlo è il dai presidente dell’Istituto nazionale di Urbanistica, Federico Oliva, durante la recente edizione 2012 di Urbanpromo Social Housing, un evento organizzato per fare il punto sulle necessità del mercato immobiliare e, in particolar modo, quello del social housing di cui abbiamo parlato pochi giorni fa. Scarse risorse, fiscalità inefficiente, provvedimenti non sufficienti e tante altre determinanti rischiano di condizionare negativamente l’evoluzione del mattone italiano.

Richiesta case piccole in aumento

 La crisi e le nuove abitudini di vita degli italiani stanno rapidamente cambiando le preferenze in termini di richieste immobiliari. “Questa infatti è l’era dei single e delle famiglie con 1 figlio. Tradotto, anche il mercato immobiliare si adatta a questa inversione di tendenza, si ridimensionano gli spazi, i metri quadrati calpestabili e tutto diventa più piccolo. A misura delle nuove famiglie” – commentava pochi giorni fa il quotidiano La Nazione, cercando di fotografare l’evoluzione del mercato del mattone tricolore. Colpa della crisi, ma non solo.

Formazione mercato immobiliare

 La formazione del mercato immobiliare italiana non è scarsa, ma è pur sempre molto indietro rispetto ai più evoluti mercati anglosssoni. Ad affermarlo è una recente ricerca condotta sul territorio nazionale, anticamera della necessità di creare, all’interno di Assoimmobiliare, una commissione ad hoc che inizierà a lavorare insieme agli istituti che già oggi organizzano master e corsi per il settore. A spiegarcelo, dalle pagine de Il Sole 24 Ore, è Mauro Miccio, docente dell’Università di Roma Tre, e membro del gruppo di lavoro sopra anticipato.

Mercato immobiliare leva dell’economia italiana

 Il mercato immobiliare è una delle locomotive trainanti il treno dell’economia italiana. Di conseguenza, se il mercato del mattone tricolore non riuscirà a risollevare le proprie sorti, l’intera produttività del Paese non otterrà alcuna gradita inversione di tendenza. A sostenerlo è la Fiaip che, come riportato sulle pagine dell’edizione online di Attico, auspica a gran voce un intervento del Governo, invitando l’esecutivo guidato da Mario Monti a non dimenticare che il settore immobiliare e i segmenti immediatamente collegati rappresentano oggi il 20 per cento del prodotto interno lordo del Paese.

Case dei vip 2012

 La crisi del mercato immobiliare internazionale ha riguardato anche le case dei vip. O quasi. Stando a un particolare approfondimento compiuto dall’autorevole quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, infatti, contrariamente a quanto avveniva negli scorsi anni, il numero dei vip alla ricerca di proprietà immobiliari abitative avrebbe subito un corposo ribasso rispetto agli scorsi anni. Piuttosto che un calo della loro capacità di spendita, sembra che la causa debba tuttavia essere ricercata per una deviazione di interesse verso altri lidi.

Immobiliare Italia ancora in crisi nel 2012

 Secondo quanto affermato dal Centro Studi di Confindustria, il mercato immobiliare italiano sarebbe ancora in una fase di profondissima crisi. Le analisi da parte della confederazione degli industriali rivelano infatti che i prezzi delle case, nella Penisola, sono diminuiti del 7 per cento nel corso del primo periodo dell’anno su base annua, mentre nello stesso arco temporale il numero delle compravendite sarebbe addirittura calato del 20 per cento, con un crollo verticale che potrebbe esser stato replicato anche nel secondo trimestre.

Debole attività immobiliare nel Regno Unito

 Continuano ad esser particolarmente deludenti i dati macroeconomici provenienti dal Regno Unito, con particolare riferimento al locale mercato immobiliare. L’attività del settore rimane infatti piuttosto debole, senza poter conferire l’opportuna fiducia per un rilancio del real estate nel breve e nel medio termine. Cerchiamo allora di comprendere in che modo si sta evolvendo il mattone del Regno Unito, e perchè i dati macroeconomici di recente pubblicazione non conferiscano l’opportuna spinta a una inversione di tendenza.

Eccesso di offerta nel mercato immobiliare

 In Italia prevale il pessimismo sull’andamento del mercato immobiliare. Oltre alla stima che abbiamo evidenziato ieri, secondo cui oltre il 70% degli agenti immobiliari si attende un nuovo calo dei prezzi, dobbiamo aggiornare l’elenco delle rilevazioni con alcuni nuovi dati statistici che fotografano in maniera ulteriormente negativa il real estate tricolore. Ecco cosa ci dicono le ultime rilevazioni effettuate sul mercato immobiliare italiano, e cosa potrebbe accadere nel corso dei prossimi trimestri.

Prezzi case in calo fino al 25%

 I prezzi delle case continuano a calare. Ad accertarlo sono sempre più studi immobiliari, che evidenziano come la crisi del real estate nazionale sia ben lungi dall’essersi esaurita e come – purtroppo – bisognerà probabilmente provvedere a spostare in là nel tempo l’asticella ideale della ripresa. Andiamo a scoprire cosa sta emergendo in alcune delle più recenti analisi, che fotografano impietosamente uno stato di estrema difficoltà del mercato immobiliare abitativo nazionale, almeno per quanto concerne le principali città della Penisola.

Bolla immobiliare Svizzera meno probabile

 Se avete acquistato casa in Svizzera e temete che il vostro investimento possa rimanere coinvolto nella bolla immobiliare che alcuni osservatori avevano paventato pochi mesi fa, potete rasserenarvi. Pare infatti che il mercato elvetico delle abitazioni si stia gradualmente privando di tutte le tensioni accumulate nel corso degli anni, e che possa pertanto proporsi nel biennio a venire con un rinnovato ottimismo.

Calo vendite immobiliari 2012 – dati Nomisma

 Secondo quanto previsto da Nomisma, il calo delle vendite di proprietà immobiliari nel corso del 2012 sarà molto consistente, e in grado di portare in rapido peggioramento quanto già consolidatosi nel corso del 2011. Stando al report pubblicato dalla società di consulenza, vi sarebbero pertanto poche speranze di un alleggerimento delle contrazioni di settore nel corso dell’esercizio attualmente in svolgimento.