Giovedì scorso, nell’attesa riunione della Banca centrale europea, è stato disposto il taglio del tasso di interesse di riferimento di 25 punti base. Il costo delle operazioni di rifinanziamento è così passato dall’1 per cento all’attuale 0,75 per cento, con una mossa ampiamente auspicata, che non ha tuttavia condotto ai risultati sperati, per lo meno sui mercati finanziari. Sembra, in altri termini, che a prevalere sia stato lo scoramento nei confronti di una situazione difficilmente ripristinabile. A vincere, cioè, è stata la convinzione dell’insufficienza di questo provvedimento.
mercato immobiliare
Mercato immobiliare Europa: gli ultimi studi REMAX
REMAX Europe ha compiuto un interessante sondaggio sull’andamento del mercato immobiliare del vecchio Continente. Una ricerca che è stata finalizzata a comprendere quali siano gli immobili maggiormente ricercati dalle persone, quali sono le zone più gettonate e quale sia l’evoluzione dei prezzi, all’interno di un contesto che – come più volte abbiamo affermato sulle nostre pagine – non può che essere contraddistinto da un elevato grado didifficoltà.
Acquistare casa negli States
Con il recente calo dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo, le operazioni di investimento immobiliare nel mercato statunitense continuano a crescere in maniera piuttosto significativa. Il mercato sembra essere per lo più alimentato dal business generato dagli acquirenti esteri, con i cittadini stranieri che – secondo una recente ricerca riportata da Radiocor – stanno facendo una vera e propria incetta di proprietà immobiliari oltre Oceano.
Il continuo calo dei prezzi delle case registrato nel corso degli ultimi sei anni, complice anche la debolezza del dollaro (non certo riferibile al trend odierno) ha attirato acquirenti dall’Asia, dal settentrione (Canada), ma anche dall’Europa e dal Sudamerica, dove numerosi investitori hanno cercato di porsi al riparo delle oscillazioni negative dei finanziamenti locali, scommettendo su un comparto di sicuro successo nel medio lungo termine.
Ripresa immobiliare prevista tra il 2013 e il 2014
Che il mercato immobiliare sia in profonda crisi, è ben noto, e diverse volte ne abbiamo parlato in queste pagine. La domanda alla quale cerchiamo di dare una risposta vuole tuttavia guardare più al futuro. Domandiamoci pertanto: quando avverrà la tanto attesa ripresa del comparto immobiliare italiano?
A rispondere alla domanda di cui sopra ci ha pensato Il Sole 24 Ore, che in un recente intervento ha provato a ipotizzare qualche fattispecie evolutiva, sulla base delle conclusioni alle quali è arrivato Scenari Immobiliari. In particolare, piuttosto interessanti sono state le dichiarazioni rilasciate al quotidiano da parte di Walter Mainetti, amministratore delegato di Sorgente Group, che ha commissionato la ricerca.
Immobiliare Italia 2011 – Monte Paschi
Il Monte dei Paschi di Siena ha elaborato il rapporto “Il mercato residenziale italiano e i mutui alle famiglie”. Una interessante analisi, giunta alla sua sesta edizione annuale, nella quale l’istituto di credito cerca di sintetizzare i risultati relativi al mercato degli immobili residenziali e al collegato settore bancario per quanto concerne i mutui concessi alle famiglie, con una particolare attenzione a quanto avviene nel Centro e nel Nord Italia.
Secondo quanto affermato dall’istituto di credito toscano, il 2011 non avrebbe confermato i segnali di una debole ripresa avvertiti nel 2010. Ad esser stata preliminarmente riscontrata è stata la contrazione del numero di compravendite di immobili relative agli immobili residenziali sul mercato domestico, con una flessione del 2,2 per cento su base annua (in termini assoluti, circa 14 mila transazioni in meno).
Previsioni ripresa immobiliare Italia
L’immobiliare italiano è caduto in una profonda crisi pluriennale. Ma in che modo il real estate della Penisola potrà uscire dalla crisi? E, ancora quando avverrà la tanto attesa emersione dalle difficoltà consolidate? A parlare apertamente di questo e tanto altro, in una recentissima intervista condotta da Il Sole 24 Ore, è stato Massimo Mazzi, fondatore, socio e presidente di Redilco Re, parte del Comitato scientifico di Eire e, sicuramente, uno degli opinion leader di maggiore autorevolezza.
Ma dove, dunque, trovare uno spunto di ripartenza del mattone italiano? “Visto che le industrie sono merce sempre più rara” – ha esordito Mazzi nella recente intervista sopra appena introdotta – “bisogna pensare, per quanto riguarda l’Italia, al turismo, all’arte e alla cultura in via prioritaria: se girano questi tre settori, di conseguenza, si rimettono in moto i servizi e anche l’immobiliare”.
Bolla immobiliare Cina
Se anche l’economia cinese sta rallentando, dando spazio alla formazione di margini di scoppio della bolla immobiliare nazionale, allora forse, la crisi economico finanziaria che si è abbattuta sul Pianeta, è la più grave da almeno 100 anni a questa parte. La Cina aveva garantito, negli ultimi anni, un ritmo di crescita pressochè invidiabile, e in grado di trascinare al rialzo le economie collegate e, tra queste, anche quelle occidentali, alle prese con una pericolosa instabilità statunitense prima, ed europea dopo.
Ora, però, qualcosa sta effettivamente mutando. A lanciare l’allarme, riprendendo non ben identificate “fonti governative di Pechino” è il New York Times, secondo cui il mercato immobiliare cinese sarebbe in procinto di cadere, come un castello di carta innalzato in un contesto troppo ventoso. Che poi, quelle del New York Times, siano solamente delle ipotesi utili per screditare la solidità del gigante asiatico, o siano effettivamente delle analisi fondate sull’economia reale, è tutto da dimostrare.
Sondaggio Bankitalia – Tecnoborsa sul mercato immobiliare
E’ stato recentemente pubblicato il report relativo al secondo Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, curato dalla Banca d’Italia e da Tecnoborsa in collaborazione l’Agenzia del Territorio. Stando a quanto emerge dall’analisi statistica condotta da Bankitalia, nel corso del primo trimestre 2012 la quota di agenti che hanno avuto modo di segnalare una diminuzione dei prezzi rispetto al trimestre precedente è stata pari al 69,1%, contro il 66,5% della precedente indagine, denotando pertanto una negativa crescita dell’elemento quantitativo e proporzionale, sintomatico di una maggior debolezza dei valori commerciali delle abitazioni.
In particolare, coloro che hanno dichiarato che le quotazioni sono aumentate sono stati pari a meno di 2 punti percentuali, relegati in una ristretta minoranza che lascia poco spazio all’interpretazione. Di conseguenza, è cresciuto in misura significativa il divario tra coloro che hanno risposto che i prezzi stanno aumentando, e coloro che invece hanno risposto che i prezzi stanno diminuendo, con un gap passato rapidamente da 65,9 punti della fine del 2011, ai 67,3 punti dell’inizio di questo nuovo, difficile anno per il mercato immobiliare italiano.
Mercato immobiliare Venezia 2012
Secondo quanto affermato dai dati dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip, la federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, nel corso del 2011 il numero dei contratti di locazione di Venezia e dintorni avrebbe toccato un livello record, pari a un incremento di 11,6 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel corso del precedente 2010, contro una media regionale che attesta l’apprezzamento sui 3 punti percentuali.
A crescere, oltre l’interesse verso gli affitti di case e appartamenti, è anche il numero degli alloggi messi in vendita dai proprietari, che ha consolidato un trend di crescita già rilevato nel 2010, e soggetto a una corposa accelerazione nel corso del successivo 2011 (+ 9,5 punti percentuali). A fronte dell’allargamento dell’offerta commerciale di settore, si è rapidamente venuto a generare un calo dei prezzi di mercato, con una flessione media di 3,3 punti percentuali.
Immobiliare Trentino: la situazione di inizio anno
Compravendite di case pressochè ferme, prezzi commerciali stabili. È questa, in estrema sintesi, la situazione del mercato immobiliare del Trentino a cavallo tra il 2011 e il 2012: a dirlo, gli ultimi dati dell’Agenzia del territorio, relativi alle quotazioni immobiliari del semestre 2011. Rispetto a un anno e mezzo fa, le variazioni dei due valori statistici di cui sopra sono sostanzialmente invariate, con l’unica eccezione degna di nota rappresentata dalle quotazioni degli immobili del centro storico di Trento e delle zone limitrofe (principalmente, Port’Aquila e Cervara), che hanno invece fatto riscontrare incrementi al rialzo.
Rispetto al primo semestre del 2010, precisano i dati dell’Agenzia del Territorio, i prezzi al metro quadro delle abitazioni a Trento sono passati da 4-5 mila euro per quanto concerne i valori massimi (riferibili agli immobili nuovi o in ottimo stato di conservazione) e da 3,7-4 mila euro per i valori minimi. Per quanto concerne le altre aree di principale riferimento, i prezzi delle case nella collina del capoluogo e a Trento Nord sono rimasti stabili a 3,3 mila euro al metro quadro, mentre a nord di Trento si arriva a 2,8 mila euro. Uscendo dalla macro area trentina, invece, si inizia a risparmiare: a Lavis i prezzi oscillano tra i 2,2 e i 2,5 mila euro al metro quadro, e così a Pergine.
Immobiliare Dubai, affitti stabili nel 2012
Diverse volte, negli ultimi mesi, sul nostro sito abbiamo avuto modo di affrontare l’evoluzione del mercato immobiliare di Dubai, una delle aree maggiormente colpite dalla crisi del comparto real estate internazionale, che abbiamo personalmente eletto quale “simbolo” della bolla speculativa sul mattone (nell’auspicio di non dover sostituire Dubai ad altri mercati a forte rischio speculativo, come quello brasiliano).
Ebbene, una recente ricerca condotta dalla CBRE sostiene che il mercato immobiliare di Dubai, per quanto concerne almeno il settore degli uffici e delle proprietà non abitative, stia per raggiungere la tanto attesa stabilità, con canoni di locazione che dovrebbero rimanere invariati nel corso del 2012, permettendo così un arresto della grave crisi dei prezzi commerciali del comparto.
Immobiliare Grecia, brutte previsioni per il 2012
Della Grecia, di questi tempi, si è detto praticamente tutto. Il Paese ellenico sta lottando per cercare una adeguata ristrutturazione del proprio debito che possa consentirle di superare questa criticissima fase, e per tale motivo cerca di trovare delle intese con i propri creditori, ratificando un contratto di sostituzione dell’attuale debito con nuovi strumenti finanziari dal valore nominale fortemente ribassato.
Ciò che, tuttavia, è più rilevante ai fini del nostro sito, è relativo all’andamento del mercato immobiliare della Penisola, che non sembra essere destinato a una rapida ripresa. Anzi, secondo quanto afferma una recentissima ricerca, i prezzi delle proprietà immobiliari greche sarebbero destinati a subire un’ulteriore contrazione nel corso del 2012 recentemente avviato, e che si preannuncia particolarmente arduo.
Immobiliare Svizzera: crescita stabile, ma rischi speculativi
Sono contrastanti i pareri sull’andamento dell’immobiliare svizzero: se da una parte, infatti, gli operatori esprimono apprezzamenti per il modo in cui il mercato real estate locale sta riuscendo a crescere in maniera stabile, dall’altra parte uno studio di Credit Suisse accende i riflettori sul pericolo della formazione di una pericolosa bolla speculativa, trainata da importanti investimenti (stimolati anche da un livello molto basso di tassi di interesse di riferimento).
Il mercato immobiliare svizzero sembra essere uscito piuttosto bene dalla crisi congiunturale che ha colpito il mercato europeo nel corso degli ultimi anni, con un rallentamento internazionale che non è riuscito a produrre un freno deciso agli sviluppi del mattone del Paese. Tuttavia, i dati di giudizio sul mercato svizzero non sembrano essere tutti positivi e, anzi, c’è chi prospetta un futuro a breve termine molto complicato per il real estate elvetico.
Prezzi case: l’aggiornamento di Confedilizia
Confedilizia ha pubblicato un recente report denominato “Un anno di quotazioni del Borsino Immobiliare”, rilevando un andamento sostanzialmente negativo delle locazioni, e dei valori di compravendita degli immobili adibiti ad uso abitativo in tutti i capoluoghi d’Italia.
Stando a quanto emerge dalla media delle rilevazioni compiute nel 2011, emerge la conferma delle località più “care” d’Italia nelle principali aree metropolitane. Per zone centrali, il leader del comparto è ancora Venezia, con un prezzo di 9.300 euro al metro quadro, seguita da Roma (8.940 euro al metro quadro), Milano (7.800 euro al metro quadro), che anche nel corso dell’ultimo esercizio ribadiscono la loro prevalenza d’onerosità sull’intero territorio della Penisola, con picchi diversificati a seconda dei quartieri centrali di appartenenza delle proprietà immobiliari abitative.