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Mutui “gonfiati” ed evasione fiscale

 Stando a quanto affermato dalla sentenza n. 3/18/12 della Ctr Lombardia, il maggior valore attribuito agli immobili sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio del mercato immobiliare, e dei mutui erogati agli acquirenti, non costituiscono determinanti sufficienti al fisco per poter rettificare il valore di compravendita sull’impresa venditrice.

In altri termini, nonostante la circolare 18/E/2010 avesse invitato gli uffici tributari a non procedere ad accertamenti basati su automatismi di rigida entità, con l’abrogazione delle disposizioni contenute nel decreto Visco Bersani (che assumevano gli elementi di cui sopra come presunzione legale), scatta una nuova fase di rivoluzione nella fattispecie giudiziaria.

Assicurazioni mutuo: due preventivi solo per le polizze vita

 Interessanti chiarimenti sulle disposizioni della legge sulle liberalizzazioni in materia di mutui stanno emergendo nel corso degli ultimi giorni. Chiarimenti che, se da una parte limitano la portata potenziale delle novità licenziate dall’esecutivo Monti, dall’altra parte sgombrano il cielo dai dubbi che avevano accompagnato i primi commenti sulla materia ora in questione.

Il primo spunto di approfondimento utile che sta sorgendo in materia di assicurazioni mutuo è relativo all’obbligo delle banche di proporre più preventivi di polizze assicurative legate agli stessi finanziamenti. Innanzitutto, è bene chiarire come l’obbligo sia limitato a soli  due preventivi: pertanto, se il cliente mutuatario richiede al proprio istituto di credito la formulazione di tre o quattro confronti, la banca potrebbe legittimamente rifiutarsi di procedere all’emissione di tali preventivi.

Regole per un mutuo perfetto

 Recentemente Il Sole 24 Ore ha pubblicato un decalogo nel quale cerca di individuare delle regole auree per individuare il mutuo perfetto. Dieci linee guida che ci trovano in buona parte concordi, e sulle quali vogliamo spendere qualche parola.

Tra le regole maggiormente condivisibili spicca sicuramente la necessità di contrarre le singole clausole contrattuali con la filiale bancaria, al fine di “limare” quelle più onerose, la necessità di assumere tutte le informazioni dettagliate sulla transazione, quella di confrontare sempe le varie offerte presenti sul mercato bancario, e tenere sotto controllo l’andamento dei tassi di interesse al fine di individuare eventuali offerte migliorative presso le quali switchare.

Mutui meno cari, ecco dove trovarli

 Il Corriere della Sera ha effettuato una interessante ricerca finalizzata all’individuazione delle banche dove è possibile trovare dei mutui a condizioni economiche convenienti. Condizioni economiche che, a ben vedere, nonostante la presenza di tassi di riferimento particolarmente bassi, offrono comunque tassi finiti relativamente elevati, a causa di spread piuttosto ampi, che contribuiscono a nuocere alla convenienza dei prodotti creditizi.

Il Corriere della Sera avvia la sua ricerca dai mutui a tasso di interesse fisso. Per le scadenze medie, pari a 20 anni, il tasso nominale più basso è attualmente riscontrabile da Cariparma – Credit Agricole, che offre un finanziamento di 100 mila euro e 20 anni a un tasso nominale del 5,77% (6,22% tasso effettivo) per una rata del piano di ammortamento pari a 703 euro. Poco peggio BNL Gruppo BNP Paribas, con un tasso nominale del 5,85% e un tasso effettivo del 6,27% (rata mensile pari a 708 euro). Webank, tra gli istituti di credito online, è la più conveniente con un tasso nominale del 6,03%, ed effettivo di 6,23% (con rata mensile di 718 euro).

Mutui Lombardia in calo del 15%

 Secondo quanto affermato dall’Ufficio Studi di Tecnocasa, i mutui erogati per l’acquisto di una casa in Lombardia nel terzo trimestre del 2011 avrebbero toccato quota 2.431,32 milioni di euro, un ammontare equivalente a quasi il 15% (14,98%) in meno rispetto allo stesso periodo del precedente 2010, con un passo indietro pari a 428,38 milioni di euro.

La performance della Lombardia sembra inoltre in linea con il trend assunto dall’intera macro area italiana nord – occidentale, che ha fatto riscontrare una variazione su base annua pari al – 15,54%. Più in particolare, sul fronte del controvalore delle erogazioni nei dodici mesi terminati a settembre 2011, si riscontra una flessione del 5,63% su base annua, per un volume di erogazione pari a – 744,2 milioni di euro. Il totale delle erogazioni dell’ultimo anno in Lombardia è stato dunque pari a 12.465,34 milioni di euro, per un valore che colloca la Regione al primo posto d’Italia, con una incidenza sul volume complessivo dei mutui pari al 23,52%.

Mutuo casa a tasso variabile da BPER

 Il mutuo casa a tasso variabile da Banca Popolare dell’Emilia Romagna è un finanziamento immobiliare ipotecario a condizioni di onerosità indicizzate nel tempo, utile per poter acquistare, costruire o ristrutturare la prima o la seconda casa di proprietà, con restituzione del capitale all’interno di un medio lungo periodo temporale, eventualmente modellabile sulla base delle singole esigenze di risparmio.

Il finanziamento in questione è contraddistinto per l’applicazione di un tasso di interesse calcolato sulla base dell’Euribor di periodo: una caratteristica che permetterà al cliente dell’istituto di credito di poter godere della titolarità di un piano di ammortamento composto da rate di importo dipendente dal parametro di riferimento, che potrà influenzare positivamente o negativamente la complessiva onerosità della transazione.

Tassi mutui, cala ancora il livello americano

 Secondo quanto affermato dalla società Freddie Mac, il tasso di interesse sui mutui a 30 anni sarebbe ancora calato durante il corso dell’ultima settimana, infrangendo un minimi storico. Il tasso medio per gli impieghi a tasso fisso, a 30 anni, è infatti calato a quota 3,94 punti percentuali nella settimana terminata il 15 dicembre, contro i 3,99 punti percentuali della settimana precedente. Il tasso di interesse, toccato anche nel corso del mese di ottobre, rappresenta il livello minimo storico dal 1971 ad oggi.

In calo anche i tassi di interesse fissi applicati ai mutui con scadenze inferiori: quelli sugli impieghi a 15 anni sono infatti retrocessi al minimo storico di 3,21 punti percentuali, rispetto ai 3,27 punti percentuali della settimana precedente, come confermato dall’analisi pubblicata da Freddie Mac nel corso delle ultime ore, ad approfondimento dell’andamento dell’onerosità delle operazioni di finanziamento immobiliare.

Mutui casa, crescita oltre le attese nel mercato inglese

Durante il mese di agosto le concessioni di mutui casa da parte degli istituti di credito del Regno Unito sono cresciuti ai massimi livelli degli ultimi 20 mesi, grazie principalmente a una conferma del basso costo del denaro in vigore nell’area di riferimento, che ha consentito a un numero piuttosto ampio di utenza bancaria di poter avere accesso più facile al credito finanziario per il compimento di un’operazione di natura immobiliare.

Secondo i dati ufficiali forniti dalla Bank of England, sarebbero circa 52.410 i mutui casa erogati nel corso dell’ottavo mese dell’anno. Un agosto che, stando agli elementi statistici sopra predisposti, eleva tale periodo come migliore mese dal “lontano” dicembre del 2009, e stacca sensibilmente le 49.644 operazioni compiute nel corso del mese di luglio. I dati consuntivi sono inoltre ben superiori alle principali attese degli analisti, che non auspicavano un incremento del numero oltre la soglia delle 50 mila unità.

Costruzione case, altro calo nel mercato australiano

Il mercato immobiliare australiano prolunga il proprio stato di crisi. Stando ai dati ufficiali, infatti, diffusi dal governo nel corso delle ultime giornate, anche durante il secondo trimestre le costruzioni delle case nella macro area ora oggetto di considerazione avrebbero subito una flessione piuttosto significativa, per un trend sostanziale che ha sorpreso la maggior parte degli analisti, che invece si attendevano un incremento dei cantieri.

Stando a quanto affermato dal report governativo diffuso a Sydney, infatti, gli avvii delle costruzioni di nuove case avrebbero subito un calo di 4,7 punti percentuali durante il secondo trimestre dell’anno rispetto all’andamento rilevato nel corso del primo trimestre dello stesso esercizio, contro una media delle attese degli analisti che si aggirava intorno ai 2 punti percentuali di incremento tendenziale.

Singapore, controlli più rigidi per evitare boom immobiliare

Stando a quanto riportato sulla stampa locale, il governo di Singapore avrebbe diminuito i limiti di finanziabilità delle banche per i mutui per seconde case. Una decisione che sembra essere direttamente riconducibili alla pubblicazione di nuovi dati preoccupanti sulla crescita dei prezzi delle case.

Durante l’ultimo trimestre, infatti, i dati statistici ufficiali riferiscono di un incremento molto forte dei valori commerciali ad uso abitativo. In forte aumento anche le vendite di proprietà residenziali, che a novembre hanno compiuto un balzo record per gli ultimi sette mesi.

Il controvalore delle transazioni ha così raggiunto un livello mai riscontrato nei primi undici mesi dell’anno, con vendite pari a 15.025 unità immobiliari. Il precedente picco in tal senso era stato raggiunto nel 2007, con 14.811 abitazioni.

Nuove regole sui mutui cinesi, Goldman Sachs teme effetti negativi sulle banche

Più volte abbiamo discusso sull’andamento del mercato immobiliare cinese, caratterizzato da una vertiginosa crescita dei valori commerciali delle case, e da una altrettanto dinamica ricerca, da parte delle autorità locali, di rimedi alla formazione di una pericolosa bolla speculativa nel real estate del più popoloso Paese asiatico.

In tal merito, Goldman Sachs Group lancia una preoccupazione piuttosto evidente, relativa agli effetti che nuove misure stringenti sul fronte finanziario – immobiliare potrebbero avere sui bilanci delle banche, che dovranno fronteggiare un volume di richieste di finanziamenti certamente in calo, visti i freni imposti dal governo.

Ricorda l’istituto di credito americano come, nel corso del 2009, le banche cinesi abbiano erogato circa 1,4 trilioni di nuovi finanziamenti: un volume davvero mostruoso, che oltre a spingere più del dovuto l’immobiliare locale, ha anche prodotto atteggiamenti evidentemente speculativi, e un arricchimento di crediti deteriorati nei bilanci delle stesse aziende creditizie.