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Rendite catastali nel mirino con la manovra finanziaria

 Più passano i giorni, e più emergono particolari sulla nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro varata dall’attuale Governo in carica, quello di centrodestra. In attesa che parta la discussione del Testo, nel corso della quale, a parità di saldi, sono attese modifiche sostanziali, emergono non a caso particolari sulla cosiddetta “supertassa“, ovverosia il contributo di solidarietà. Trattasi, lo ricordiamo, di una tassa aggiuntiva che devono pagare tutte le persone fisiche che hanno un reddito totale a partire da 90 mila euro. Reddito totale appunto, non imponibile, il che significa che all’interno va inserita, per chi possiede immobili, anche la rendita o le rendite catastali.

Immobili e manovra finanziaria, le controproposte

 Nei prossimi giorni in Parlamento, dopo l’esame da parte delle Commissioni preposte, partirà la discussione del Decreto legato alla nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro varata nello scorso weekend dal Consiglio dei Ministri. L’attuale Governo di centrodestra è orientato a non porre la fiducia, ragion per cui è molto probabile che passeranno parecchi emendamenti che apporteranno modifiche al Testo. Al momento dalla manovra è rimasta fuori la casa, ma non è detto che non arrivino novità di rilievo in merito visto che, anche all’interno della maggioranza stessa, ci sono dissidi riguardo a nuovi e pesanti tagli ai trasferimenti ai Comuni ed alle Regioni.

Manovra finanziaria: la casa resta fuori, per ora

 Con la nuova manovra finanziaria, pari a ben 45 miliardi di euro, il Governo di centrodestra ha deciso di lasciar fuori la casa da nuovi possibili provvedimenti, in particolare dall’introduzione di nuove tasse per intenderci. Ma per i proprietari di immobili potrebbe trattarsi solo della quiete prima della tempesta. A parità di saldi, infatti, ora la manovra dopo la pausa estiva arriverà prima presso le Commissioni parlamentari competenti, e poi alla Camera ed al Senato per la discussione e per l’approvazione. Se il Testo fosse blindato con la fiducia, allora per i proprietari di case non ci sarebbero sorprese negative. Pur tuttavia la maggioranza di Governo ha tutta l’intenzione di non blindare il Testo, ragion per cui sarà di sicuro passibile di modifiche.

Case fantasma: Ingegneri e Agenzia del Territorio insieme

 Un’intesa sulle cosiddette case fantasma, ovverosia quegli immobili mai dichiarati e, quindi, sconosciuti al Catasto. Questo è quanto hanno stipulato da un lato l’Agenzia del Territorio, e dall’altro il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. A firmare l’accordo nei giorni scorsi, in particolare, sono stati Giovanni Rolando, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, e Gabriella Alemanno, Direttore dell’Agenzia del Territorio; l’intesa definisce quelle che saranno le modalità di collaborazione nell’ambito immobiliare ed in particolare, come sopra accennato, per gli immobili non dichiarati al Catasto.

Manovra finanziaria: colpisce mutui, case ed affitti

 La manovra correttiva triennale dei conti pubblici rischia di dare il colpo di grazia in Italia alle famiglie, ed in particolare a milioni di italiani proprietari di case, a quelli che la casa la stanno ancora pagando col mutuo, ed a quelle che vivono in affitto. Al riguardo è tutt’altro che positivo il giudizio del Sunia, Sindacato Unitario Inquilini ed Assegnatari, su una manovra che nel complesso va proprio a discapito della povera gente attraverso gli odiati, gli odiatissimi tagli lineari a partire dalla decisione di abbassare in maniera indiscriminata le agevolazioni fiscali, ovverosia le deduzioni e le detrazioni. Con la conseguenza che si rischia una ulteriore riduzione delle risorse a sostegno delle famiglie in difficoltà con il pagamento degli affitti, ma anche il ritorno delle tasse sulla prima casa, e l’inasprimento dei tassi di interesse sui mutui a causa dell’allargamento della banda sui tassi ad usura.

Immobili non dichiarati: regolarizzazione spontanea in scadenza

 Scade il 30 aprile 2011 la regolarizzazione spontanea dei fabbricati non dichiarati ed ex rurali. A ricordarlo è l’Agenzia del Territorio dopo che è stata messa in atto, su tutto il territorio nazionale, con l’esclusione delle Province di Bolzano e di Trento, l’identificazione delle cosiddette “case fantasma”, ovverosia immobili che non risultano dichiarati al Catasto. Al fine di incentivare la regolarizzazione di questi immobili fantasma, sono state pianificate delle apposite campagne informative. Regolarizzando l‘immobile, infatti, il cittadino evita poi di andare a pagare le sanzioni e gli oneri previsti dalla Legge nel momento in cui, in sua sostituzione, dovesse intervenire proprio l’Agenzia del Territorio. In questi giorni, tra l’altro, sta passando sulle reti nazionali uno spot che trasmette al cittadino, in materia di regolarizzazione degli immobili al catasto, un messaggio tanto semplice quanto diretto. Il tutto fermo restando che anche per l’anno in corso prosegue quell’attività, partita nel 2007, di individuazione dei fabbricati che non risultano dichiarati al Catasto.

Casa: Consumatori dicono no a nuove tasse

Attualmente nelle Aule del Parlamento si sta discutendo sul cosiddetto federalismo fiscale municipale che sposterà la fiscalità ed il prelievo non più dai cittadini al Governo centrale, e poi, attraverso i trasferimenti, agli Enti locali, ma direttamente dal cittadino ai Comuni italiani. Trattasi del progetto di riforma del fisco in senso federalista fortemente voluto dalla Lega Nord e sulla quale poggia in sostanza l’alleanza politica di lungo corso con il Pdl, il partito del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ebbene, nell’ambito del federalismo fiscale municipale uno dei capitoli all’esame è quello relativo alla casa ed al prelievo fiscale su di essa.

Al riguardo il Presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti, in un’intervista dall’Agenzia di Stampa Adnkronos, ha fatto presente come si debba evitare di introdurre tasse sulla casa, e come invece, ai fini della riduzione del debito pubblico, e del reperimento di nuove risorse, sarebbe necessario andare a vendere le riserve di oro e combattere gli sprechi.

Leasing immobiliare: come versare l’imposta sostitutiva

 Le modalità e le specifiche tecniche, per quel che riguarda il versamento dell’imposta sostitutiva dovuta sui contratti di leasing immobiliare, aventi il corso di esecuzione alla data dell’1 gennaio del 2011, sono state approvate con un apposito Provvedimento da parte del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata venerdì scorso, 14 gennaio 2011, proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato che, inoltre, ha fatto presente come nell’ambito dello stesso provvedimento siano state approvate le specifiche tecniche utili per trasmettere in via telematica il modello di comunicazione dei dati catastali degli immobili che risultano essere oggetto dell’operazione di cessione, di risoluzione e di proroga dei contratti di locazione o di quelli di affitto, che sono già registrati alla data dell’1 luglio dell’anno scorso.

Case fantasma: c’è più tempo per la regolarizzazione

 C’è più tempo per la regolarizzazione delle cosiddette “casa fantasma“, ovverosia quegli immobili che, seppur esistenti e rilevati dall’Agenzia del Territorio con “indagini” aeree, risultano ancora essere sconosciuti al Catasto. Questo grazie al Decreto Milleproroghe, di fresca approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, che fa slittare la scadenza per la regolarizzazione dal 31 dicembre del 2010 al 28 febbraio del 2011.

Il provvedimento di proroga è stato accolto con soddisfazione dalla Fiaip, la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, dopo che in molte occasioni gli agenti immobiliari operanti nel nostro Paese hanno messo in risalto la necessità di poter garantire più trasparenza al mercato immobiliare attraverso proprio l’emersione, in tutto il nostro Paese, di quelle che sono state definite come le “case fantasma“. Tutti coloro che non hanno ancora provveduto avranno quindi più tempo per ravvedersi grazie proprio al nuovo termine fissato nel Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri.

Tasse immobili: ultima chiamata per l’Ici

 Per l’imposta comunale sugli immobili (Ici), ed in particolare per il saldo dell’imposta 2010, siamo arrivati all’ultima chiamata. Il termine ultimo per il pagamento, quello per cui si evitano poi le sanzioni, è infatti fissato per giovedì prossimo, 16 dicembre 2010, fermo restando che molte prime case in Italia sono esenti dal pagamento dell’imposta. L’Ici sulla prima casa, infatti, non si paga per tutte quelle prime case adibite ad abitazione ad uso residenziale con incluse anche le pertinenze, ovverosia i garage, le cantine ed i box nel rispetto delle regole, dei criteri e dei limiti imposti dal regolamento comunale dove si trova l‘immobile.

Quindi, prima di pagare l’imposta è bene informarsi sul relativo regolamento comunale e, in caso del persistere di dubbi, è bene rivolgersi al proprio commercialista di fiducia; in caso infatti di pagamento parziale rispetto all’imposta realmente dovuta, poi si rischia, magari dopo qualche anno, di ritrovarsi con un debito fiscale da pagare sul quale nel frattempo sono maturati interessi ed ai quali occorre poi aggiungere anche le sanzioni.

Fisco e immobili: saldo Ici, attenzione alle scadenze

 Entro il prossimo 16 dicembre 2010 i proprietari di immobili devono versare al fisco il saldo dell’imposta comunale sugli immobili (ICI). A ricordarlo è la Confedilizia nel far presente come l’importo da pagare rappresenti il conguaglio rispetto a quanto già versato con il primo acconto dopo aver applicato le aliquote e le detrazioni 2010.

L’importo pagato nel primo acconto, così come prevede la normativa fiscale vigente, è stato pari al 50% di quanto pagato complessivamente ai fini dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) lo scorso anno; per il calcolo dell’imposta, tra l’altro, è possibile utilizzare online un apposito applicativo Web messo a disposizione dalla Confedilizia

Immobili di pregio: Catasto Roma, parte la riclassificazione

 E’ scattato a Roma il “giro di vite”, in materia di rendite immobiliari, per gli immobili di prestigio presenti nella Capitale. A darne notizia è stata infatti l’Amministrazione comunale dopo che, a seguito di una proposta formulata da Maurizio Leo, l’Assessore al Bilancio ed allo Sviluppo economico di Roma Capitale, la Giunta capitolina ha approvato una specifica delibera che fa scattare la riclassificazione legata alle rendite catastali nel caso in cui queste rispetto al valore di mercato presentino un forte scostamento.

Ad occuparsi di questa riclassificazione, a partire dal prossimo anno, sarà l’Agenzia del Territorio su aree della Capitale corrispondenti a diciassette delle 283 “micro zone” complessive in cui risulta essere suddiviso a Roma il patrimonio immobiliare della Città.

Case fantasma: giro di vite sulla rendita catastale

 Volenti o nolenti, per i proprietari delle cosiddette “case fantasma“, è in arrivo il calcolo della rendita che, in assenza di una regolarizzazione entro le prossime settimane, individua in tutto e per tutto una rendita catastale presunta. Nei mesi scorsi, lo ricordiamo, la stampa nazionale ha messo in gran risalto quanto rilevato e comunicato dall’Agenzia del Territorio che, attraverso delle rilevazioni aeree, ha “scovato” in giro per l’Italia dopo un lungo e duro lavoro alcuni milioni di case sconosciute al catasto.

Ebbene, come riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, in accordo con un articolo apparso sul “Sole 24 Ore”, i termini affinché i proprietari di immobili fantasma possano mettersi in regola sono quelli del 31 dicembre 2010. Oltre tale data, scatta in sostanza in maniera forzosa, quantomeno per le case fantasma rilevate, l’attribuzione di una rendita catastale.

Fisco e immobili: giro di vite sulle case fantasma

 A partire da giovedì prossimo, 1 luglio 2010, scatta un’importante novità in merito alle registrazioni dei contratti di affitto che, in sostanza, introduce in tutto e per tutto una stretta sulla cosiddette case fantasma, ovverosia quelle sono sconosciute al Catasto. In recepimento del Decreto Legge numero 78/2010, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che in materia di richiesta di registrazioni dell’atto relativo ai contratti di locazione e di affitto a partire da giovedì prossimo debutterà il cosiddetto “identikit catastale“.

In pratica, la novità riguarda il Modello 69, ovverosia quello relativo alla registrazione degli atti, dove dovranno essere indicati anche i dati catastali, altrimenti in assenza di queste informazioni il rischio è quello di vedersi applicate delle severe sanzioni.