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Piano casa: una revisione per contrastare la crisi dell’edilizia

 Una revisione urgente del piano casa per contrastare la crisi dell’edilizia e, quindi, dare sostegno al settore delle costruzioni; ma anche incentivi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici. Questo è quanto, in sintesi, in accordo con quanto riporta la Confartigianato Imprese di Ascoli Piceno e di Fermo, chiede la Confartigianato Edilizia nel lanciare un vero e proprio allarme sull’onda lunga della crisi finanziaria ed economica che si è abbattuta sul settore.

Basti pensare alle cifre da brivido legate sia al calo dei finanziamenti bancari, sia al calo dell’attività che unito ai ritardi nei pagamenti rischiano di mettere in ginocchio il settore edile e delle costruzioni proprio nel momento in cui invece altri settori della nostra economia, dopo tanto attendere, stanno facendo registrare i primi ed incoraggianti segnali di ripresa.

Edilizia residenziale pubblica: a Milano si punta sul mix sociale

 A Milano, ed in particolare nel quartiere Sant’Ambrogio, l’Amministrazione cittadina ha avviato un piano di riqualificazione, per quel che riguarda l’edilizia residenziale pubblica, tale da poter dare un vero e proprio colpo di spugna ai cosiddetti quartieri-ghetto. L’imperativo categorico è infatti quello di una razionalizzazione delle case Erp in modo da andare a creare un mix sociale nell’ambito di un’offerta di singoli alloggi e della presenza di quartieri moderni, con locazione a canone sociale, con affitti convenzionati e con vendita delle unità immobiliari a prezzi calmierati.

Questo è quanto, in sintesi, ha messo in risalto Gianni Verga, Assessore alla Casa del Comune di Milano, nel riassumere una strategia che punta a riqualificare un’area come quella del quartiere Sant’Ambrogio in modo tale che vi possano convivere studenti universitari, anziani ma anche famiglie appartenenti al cosiddetto ceto medio.

Piano Casa: Roma, pronti nuovi bandi

 Nella Capitale il Piano Casa procede a passo spedito, ed al riguardo sono stati annunciati due nuovi Bandi i cui contenuti sono stati illustrati dal Sindaco Alemanno e dagli Assessori del Comune di Roma Fabrizio Ghera e Marco Corsini. In particolare, un primo Bando prevede, presso la zona ex Sdo, la nascita di un nuovo quartiere a Pietralata con ben 555 case, mentre l’altro punta a creare dei nuovi alloggi, sempre in housing sociale, andando a sfruttare i “relitti industriali“, ovverosia i complessi industriali oramai in rovina.

Per quanto riguarda la nascita del nuovo quartiere a Pietralata, l’Amministrazione capitolina ha messo a punto il Bando denominato “F555” che porterà alla realizzazione di ben 555 nuove abitazioni con la formula dell’housing sociale al fine di poter affittare per 25 anni con il canone agevolato, ma anche con formule che prevedono l’affitto ed il riscatto finale dell’immobile da parte dell’inquilino, oppure direttamente la vendita ad un prezzo calmierato, ovverosia inferiore alla media di mercato.

Piano Casa: Roma, due nuovi Bandi per oltre tremila alloggi

 3.200 nuovi alloggi. A tanto ammontano le unità abitative che, ai fini dell’attuazione del Piano Casa, saranno realizzate grazie a due appositi Bandi annunciati in data odierna, giovedì 15 luglio 2010, dall’Amministrazione capitolina. In particolare, sul totale di 3.200 alloggi, 500 saranno realizzati in “Erp”, ovverosia con la formula dell’edilizia sovvenzionata, mentre i restanti 2.700 saranno realizzati con il modello dell’housing sociale; il tutto grazie alla trasformazione di fabbricati dismessi in appartamenti, ed al cambio di destinazione d’uso di aree non residenziali in aree da adibire ad uso abitativo civile.

Per quel che riguarda i due Bandi, questi saranno pubblicati nei prossimi giorni dopo che, in accordo con quanto riporta il sito Internet del Comune di Roma, questi sono stati presentati in Campidoglio dal Sindaco Alemanno e da Marco Corsini e Alfredo Antoniozzi, rispettivamente Assessori all’Urbanistica ed alla Casa.

Piano Casa: famiglie ed imprese stanno alla finestra

 Il Piano Casa in tutta Italia non sta portando nel complesso a quell’incremento dell’attività edile come si sperava; questo sia a causa delle difficoltà, che persistono, dal fronte dell’accesso al credito, sia per effetto dell’approccio delle famiglie che, anche se in possesso di risparmi in banca da destinare ad interventi sulle case, preferiscono stare alla finestra. Questo perché, come messo in risalto da Achille Colombo Clerici, vice presidente di Confedilizia e presidente di Assoedilizia, le Leggi regionali e le delibere comunali attuative danno un tempo ampio, pari a ben diciotto mesi, prima di decidere se sfruttare o meno i vantaggi e le agevolazioni del Piano Casa. Il rischio, quindi, è che un po’ in tutta Italia le famiglie e le imprese, aspettando l’evolversi della situazione, rimangano alla finestra fino ai primi mesi del prossimo anno. Come sboccare quindi questa situazione di stallo?

Piano casa: nessun freno da parte dei Comuni

 Riguardo al “piano casa” varato dal Governo, e poi adottato da quasi tutte le Regioni italiane con il varo di un’apposita Legge sul rilancio dell’edilizia e dell’economia sul territorio, il Comuni non stanno mettendo alcun freno all’attuazione del Piano, ma stanno solo ed esclusivamente esercitando il loro ruolo.

E’ questa, in sintesi, la posizione di Roberto Reggi, primo cittadino del Comune di Piacenza nonché responsabile dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) per quel che riguarda la protezione civile e le infrastrutture. Le dichiarazioni del Sindaco Reggi, in particolare, sono giunte a seguito di quanto scritto dalla stampa nazionale in questi ultimi giorni in merito alla gestione sul territorio del patrimonio immobiliare sia pubblico, sia privato, ed al ruolo che su di esso esercitano le Amministrazioni comunali.

Piano Casa: aggiornamento dalle Regioni

 Fino a giovedì scorso, 21 gennaio 2010, erano diciotto in tutto le Regioni italiane, comprendendo anche le Province Autonome, che con una apposita Legge regionale hanno dato attuazione al “piano casa” varato l’anno scorso dall’attuale Governo in carica. A farlo presente è l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che monitora continuamente lo stato di attuazione e di implementazione del “piano casa” su tutto il territorio nazionale effettuando un’analisi suddivisa per regioni.

Al riguardo, tra l’altro, l’Associazione sottolinea come nella provincia di Trento non sia stata data attuazione al “piano casa” del Governo, e quindi manca la Legge “adottiva”; questo perché nella Provincia, con la Legge Finanziaria dello scorso mese di marzo, s’era già provveduto prima del varo del “piano casa” del Governo a mettere a punto un provvedimento che prevede per il settore edile incentivi per la ricostruzione, la demolizione e l’ampliamento degli edifici.

Piano Casa: l’edilizia pubblica sovvenzionata può partire

 Il “Piano Casa” varato dal Governo nazionale, e poi “adottato” dalle Regioni italiane in alcuni casi con grande celerità, in altri con molta lentezza nell’approvazione, prevede, tra l’altro, anche interventi di edilizia pubblica sovvenzionata, grazie ad uno stanziamento pari a quasi 200 milioni di euro, che sono subito cantierabili. A metterlo in evidenza è l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, la quale precisa come dalla dotazione iniziale di 200 milioni di euro si sia passati a circa 197,5 milioni di euro in virtù del fatto che circa 2,5 milioni di euro sono stati detratti per destinarli ad interventi a favore della popolazione abruzzese colpita dal sisma dello scorso 6 aprile.

Ebbene, a questo punto la fase operativa può iniziare visto che il Decreto Ministeriale del 18 novembre scorso è stato prima registrato il 4 dicembre scorso presso la Corte dei Conti, e poi c’è stata la conseguente pubblicazione, giovedì scorso, 17 dicembre 2009, sulla Gazzetta Ufficiale numero 293.

Piano Casa nella Regione Campania

 Da poche ore anche nella Regione Campania il “Piano Casa” è stato approvato dalla Giunta con un’ampia maggioranza e con l’obiettivo di ridare slancio al settore edile ed all’economia sul territorio.

Per gli immobili residenziali, in deroga ai vigenti strumenti urbanistici, sarà possibile fruire di un premio di cubatura del 20% per quanto riguarda gli interventi straordinari di ampliamento che la Giunta aveva già approvato la scorsa settimana con il via libera al Testo fino all’articolo 3.

Piano Casa nella Regione Molise

 Anche nella Regione Molise il Consiglio regionale ha dato l’ok al “piano casa”, ovverosia al disegno di Legge finalizzato ad avviare sul patrimonio edilizio presente sul territorio degli interventi di natura straordinaria per rilanciare il settore, venire incontro alle fasce sociali più deboli, e garantire su larga scala il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.

A darne notizia in merito è anche l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, la quale ha messo in evidenza alcune caratteristiche del “piano casa” adottato dalla Regione facendo seguito al provvedimento del Governo a livello nazionale.

Piano Casa nella Regione Marche

 Nella Regione Marche, il “piano casa” prevede la possibilità di effettuare ampliamenti su tutte le tipologie di immobili; fatti salvi i limiti di applicazione previsti, infatti, possono essere ampliati sia gli immobili abitativi, sia quelli non residenziali, compresi quelli che sono di pubblica utilità, comprese le unità immobiliari destinate ad opere pubbliche, e gli immobili “Erp“, ovverosia quelli di edilizia residenziale pubblica.

A farlo presente è l’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che ha pubblicato sul proprio sito Internet un aggiornamento sullo stato di attuazione del “Piano Casa” nelle Regioni Italiane. Nelle Marche, inoltre, in conformità agli strumenti urbanistici che sono in vigore, è altresì possibile effettuare interventi di ampliamento su edifici con contestuale cambio della destinazione d’uso; lo stesso vale per gli edifici pubblici in ottemperanza, in questo caso, tra l’altro, al piano di valorizzazioni e di alienazioni immobiliari esistenti ed approvati.

Costruttori edili e banche: insieme per uscire dalla crisi

 Nella giornata di ieri, giovedì 3 novembre 2009, l’Esecutivo dell’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, presieduto da Paolo Buzzetti, ha incontrato Corrado Faissola, presidente dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, per discutere dell’attuale congiuntura, di certo non facile per il mercato dell’edilizia, e dell’accesso al credito per il quale l’Associazione chiede una fruizione più fluida.

Al riguardo, infatti, l’Ance da una recente indagine ha rilevato come le proprie imprese associate abbiano bisogno di accedere al credito, ragion per cui, per uscire dalla crisi insieme, sia i costruttori edili, sia le banche, debbono necessariamente rinsaldare quel clima di fiducia unitamente alle famiglie, le quali di certo non sono “estranee” al mercato delle costruzioni visto che allo stesso modo che per le imprese è altrettanto importante che anche le famiglie possano accedere ai finanziamenti immobiliari.

Parte il Piano Casa a Roma

Era stato uno degli impegni dei primi centi giorni di governo Berlusconi, il Piano Casa per i Giovani. Un programma per facilitare gli affitti e l’acquisto della prima abitazione da parte delle giovani coppie. Un aiuto da tempo atteso per quanti hanno intenzione di sposarsi e intraprendere la  meravigliosa – e pur difficile – avventura della costruzione di una famiglia.

L’operazione dovrebbe essere possibile grazie ad affitti a prezzi calmierati  nei principali centri cittadini della penisola, mutui a tassi ridotti e soprattutto con l’utilizzo del grande patrimonio immobiliare del demanio.  In alcune città capofila sorgeranno vere e proprie New Town, aree in cui realizzare piccoli quartieri destinati ai giovani. Per la realizzazione si punta molto sull’aiuto dei privati e sullo strumento del project financing.