prezzi case

Regno Unito, prezzi delle case inaspettatamente in calo

I prezzi delle proprietà immobiliari del Regno Unito sono inaspettatamente diminuiti nel mese di maggio 2010, per il secondo mese consecutivo. A dirlo è la società di consulenza del real estate Halifax, secondo cui un numero crescente di persone avrebbe espresso il desiderio di monetizzare l’investimento immobiliare, immettendo nel mercato la propria unità abitativa, e trasformando così in liquidità la casa di proprietà.

Halifax, divisione mutui della Lloyds Banking Group, ha infatti annunciato che il costo medio di un’abitazione è calato di 0,4 punti percentuali rispetto al mese di aprile 2010, giungendo a quota 167.570 sterline (pari, al cambio attuale, a 245.875 sterline). Gli economisti avevano invece predetto, in media, un incremento dei valori di 0,3 punti percentuali; su base annua, i prezzi sono invece in crescita di 5,3 punti percentuali.

Nonostante i consuntivi di Halifax abbiano sorpreso gran parte degli osservatori, gli analisti della stessa compagnia hanno espresso serenità, sostenendo che questa altalena nei valori immobiliari continuerà per l’intero 2010, e che alla fine il saldo dei prezzi delle proprietà ad uso abitativo sarà quello di una parità rispetto ai valori riscontrati all’inizio di questo esercizio finanziario.

Regno Unito, la crescita dei prezzi continuerà ancora

Nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo continueranno a crescere nel corso dei prossimi mesi, tornando ai massimi livelli degli ultimi due anni. Secondo quanto rivela la Nationwide Building, infatti, i valori delle case nel mese di maggio avrebbero toccato un nuovo record post-crisi, mantenendosi su ottimi livelli a causa di una scarsità evidente nell’offerta di unità immobiliari del segmento.

Stando alla società che ha condotto la stima, infatti, nel mese di maggio il costo medio di un’abitazione sarebbe cresciuto di mezzo punto percentuale rispetto a quanto rilevato nel mese di aprile, giungendo su quota 169.162 sterline (pari, al cambio attuale, a circa 248 mila dollari). Si tratterebbe, se i dati dovessero essere confermati, del livello più elevato dal mese di luglio del 2008, e di una diminuzione del gap rispetto al picco di ottobre 2007 oramai compresso in 9,5 punti percentuali.

A tal proposito, Martin Gahbauer, chief economist di Nationwide Building Society, ha dichiarato che “le condizioni del mercato immobiliare rimangono caratterizzate da bassi volumi di transazioni, e una relativa scarsità di proprietà in vendita”. L’attuale flusso di immobili abitativi finiti in vendita, ha poi proseguito l’economista della società di consulenza, è sufficiente per spingere al rialzo i prezzi delle case.

Dubai, ancora pericoli per i prezzi delle case

Secondo quanto ha riferito in un recentissimo intervento l’istituto di credito svizzero Credit Suisse, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’area di Dubai – già dimezzatisi rispetto ai massimi conseguiti a metà del 2008 – potrebbero presto subire un nuovo tracollo. Gli analisti della banca ritengono infatti che entro la fine dell’anno i valori abitativo potrebbero deprezzarsi di una percentuale compresa tra i 15 e i 20 punti percentuali.

Alla base di queste considerazioni vi sarebbe la ripresa delle attività immobiliari: in altri termini, numerosi cantieri starebbero per ultimare i propri lavori, immettendo nel mercato immobiliare delle case in grande quantità, che contribuirebbero ad arricchire la già vasta offerta di settore, trascinando al ribasso i prezzi delle case già presenti nello stesso mercato. Nel 2011 è inoltre previsto un picco di “sovra-fornitura” di case nel mercato immobiliare locale, con dei prezzi delle unità residenziali destinate così a subire ulteriori flessioni.

Regno Unito, i prezzi crescono dello 0,2% a maggio

Nel Regno Unito i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo durante il mese di maggio sono cresciuti ancora, per il decimo mese consecutivo, a causa di una restrinzione nelle file dell’offerta immobiliare, che ha indotto gli agenti del settore a incrementare i prezzi di vendita delle case. A dirlo è l’ultima ricerca di Hometrack, pubblicata dalla stessa compagnia di consulenza real estate nel proprio sito internet.

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare in Inghilterra e in Galles è infatti incrementato di 0,2 punti percentuali a maggio 2010 rispetto al precedente mese di aprile, portandosi su soglie prossime alle 158.700 sterline (al cambio attuale, poco più di 229.500 dollarri statunitensi). Rispetto al valore riscontrato dalla stessa società di consulenza immobiliare nel mese di maggio dello scorso anno, i prezzi sono incrementati di 2 punti percentuali.

Per gli analisti locali, una delle caratteristiche che contraddistinguerà l’andamento del mercato immobiliare del Regno Unito per l’intero anno in corso sarà un basso turnover, con una scarsità relativa di case in vendita che continuerà a supportare l’incremento dei prezzi delle case anche per i trimestri a venire.

Stati Uniti, prezzi case in crescita del 2,3% a marzo

I prezzi delle proprietà immobiliari nelle principali 20 città degli Stati Uniti sono cresciuti a marzo meno di quanto previsto dagli analisti privati internazionali. Un elemento che da più parti è stato interpretato come un raffreddamento della ripresa del mercato immobiliare locale, con uno sviluppo che nei prossimi mesi sarà molto probabilmente più difficile di quanto inizialmente previsto dai report di inizio 2010.

L’indice Standard & Poor/Case-Shiller sull’andamento dei valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo è infatti cresciuto di 2,3 punti percentuali durante il mese di marzo 2009, come confermato da un comunicato stamnpa del gruppo. Tale incremento risulta essere, stando a ciò che riporta Bloomberg News, inferiore alla media delle osservazioni degli analisti consultati, che prevedevano uno sviluppo pari a 2,5 punti percentuali

A livello nazionale, gli stessi analisti ricordamo con la variazione dei prezzi sia stata negativa, pari a una flessione di 3,2 punti percentuali rispetto ai precedenti tre mesi. Nel corso dei periodi di riferimento passati, il beneficio fiscale sugli acquisti delle prime case aveva prodotto un sensibile rialzo nel volume delle transazioni e nel livello dei prezzi ai quali venivano concluse le negoziazioni di compravendita.

Stati Uniti, prezzi case in lieve crescita quest’anno (Reuters)

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti potrebbero subire un contenimento nel corso dei prossimi mesi, a causa dell’esaurimento del beneficio fiscale di 8 mila dollari che l’amministrazione governativa locale aveva riservato ai potenziali acquirenti di una prima casa (il termine, ricordiamo anche in questa sede, è scaduto il 30 aprile 2010, con prevedibili conseguenze).

Di contro, un numero sempre crescente di investitori potrebbe essere allettato da ulteriori due determinanti: la prima è riconducibile al trend – storicamente mai così basso – dei tassi di interesse applicati dagli istituti di credito statunitensi ai mutui ipotecari concessi nell’area; il secondo è invece riconducibile al livello dei prezzi delle case, che renderebbero potenzialmente redditizi nel medio termine attuali investimenti nel mattone.

Come conseguenza di quanto sopra, Reuters comunica che oltre sette economisti su dieci starebbero stimando una crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari piuttosto sostenuta nel medio periodo. Per quanto riguarda invece i prossimi 18 – 24 mesi, lo sviluppo dei valori del real estate sarà piuttosto tenue, e nell’ordine di 1,4 punti percentuali per quanto riguarda il 2010, e di 3 punti percentuali per ciò che invece concerne il 2011: un biennio che non riuscirà, per quanto ovvio, a recuperare il terreno perduto dal 2006, ma che comunque porrà fine a un triennio di valori continuativamente decrescenti.

Londra, prezzi case verso livelli record

Il gruppo di ricerca Acadametrics ha dichiarato che i prezzi delle proprietà immobiliari dell’area metropolitana di Londra sono cresciuti su livelli record nel mese di marzo, guidati da un forte incremento dei valori nei distretti più prestigiosi della città. I prezzi delle case sono infatti cresciuti di 0,9 punti percentuali rispetto al precedente mese di febbraio, giungendo a quota 378.955 sterline (circa 555.510 dollari statunitensi).

Su base annua, prosegue la ricerca Acadametrics, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sarebbero invece cresciuti di ben 17,3 punti percentuali. Le zone che hanno permesso, con la loro prestazione territoriale, questo forte aumento dei prezzi sarebbero soprattutto quelle riconducibili ai perimetri di Chelsea e di Kensington. Complessivamente, a livello nazionale i prezzi sono cresciuti di mezzo punto percentuale tra marzo e aprile.

Ad ogni modo, il monitoraggio condotto da Acadametrics non può che scontrarsi con altri studi similari, che non sempre danno lo stesso esito. Secondo la Royan Institution of Chartered Surveyors, ad esempio, i prezzi nel mese di aprile sarebbero cresciuti per la prima volta negli ultimi cinque mesi, ma di un ritmo inferiore a quello preannunciato da Acadametrics. Per Halifax, invece, i valori sarebbero addirittura diminuiti di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Stati Uniti, prezzi case in crescita in 91 città

Stando a quanto sostiene una recente ricerca condotta dalla National Association of Realtors, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sarebbero cresciuti in 91 città degli Stati Uniti durante il primo trimestre dell’anno, grazie a una ripresa di quelle aree maggiormente colpite dai pignoramenti immobiliari durante il 2009, e grazie al credito fiscale, che ha ridotto il numero di unità in vendita.

Tra le aree maggiormente interessate da questa ripresa dei valori immobiliari, National Association of Realtors cita alcuni esempi piuttosto emblematici. Tra questi, la zona di Saginaw, nel Michigan, dove il prezzo di una casa è raddoppiato a quota 60.800 dollari. I prezzi ad Akron, nell’Ohio, sono invece aumentati del 90% a 95.300 dollari, mentre nel Grand Rapids, ancora nel Michigan, l’incremento è stato del 26% a 90.700 dollari.

Al di là di queste particolari evidenze, la National Association of Realtors indica complessivamente un declino della media dei prezzi delle case pari a 0,7 punti percentuali, con speranze di stabilità nel corso dei prossimi mesi. Gli analisti dell’associazione sembrano infatti propensi a pensare che nella seconda parte dell’anno la crescita dell’occupazione e un miglioramento della situazione economica porterà la ripresa immobiliare su ritmi più dinamici.

Regno Unito, prezzi di aprile in calo secondo Halifax

Secondo quanto dichiara un recentissimo studio condotto dalla società Halifax, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo del Regno Unito sarebbero calati, durante il mese di aprile, rispetto al livello riscontrato nel precedente mese di marzo. I dati consuntivi diramati da Halifax sembrano pertanto confermare le stime preliminari diffuse nel corso dei giorni precedenti, non apportando particolari sorprese alle considerazioni già valutate.

La ragione principale di questa evoluzione sarebbe riconducibile alla decisione, di un numero crescente di persone, di immettere nel mercato le proprie proprietà immobiliari residenziali, con la conseguenza di aver incrementato le file dell’offerta, spingendo così al ribasso i valori economici delle realtà abitative in Inghilterra e in Galles.

Il costo medio di un’abitazione è così calato di 0,1 punti percentuali ad aprile rispetto al mese di marzo, toccando quota 168.202 sterline. Su base annua, la divisione mutui del gruppo Lloyds Banking ricorda nel comunicato e-mail diffuso ai media che i prezzi si dimostrano in netto aumento, in sviluppo di ben 8,7 punti percentuali.

Singapore, come battere la speculazione dell’immobiliare

Stando a quanto riporta la stampa locale, il governo di Singapore incrementerà la fornitura di terreni da edificare per scopi abitativi, non risparmiando “eventuali altre misure necessarie” per combattere la speculazione del mercato immobiliare, che nel corso degli ultimi mesi è diventata talmente evidente da far temere una replica di scenari già vissuti in Asia, come riferibile, ad esempio, alla non distante Cina.

Sembra insomma che il governo del Paese asiatico voglia tornare ad esercitare la propria influenza sul mercato immobiliare, dopo le riforme introdotte nel settembre del 2009 e nel febbraio del 2010, che pure avevano prodotto qualche risultato positivo in termini di limitazione degli incrementi dei prezzi delle proprietà immobiliari, soprattutto per uso privato residenziale.

Nella prima metà dell’anno, ricordano ancora i media, il programma di vendita delle terre di proprietà dello Stato contemplava la cessione di 26 siti di grandi dimensioni. Tale programma, sembrano oramai convinti dalle parti di Singapore, soprattutto dopo una recente question-time al locale Parlamento, non solo sarà rinnovato nella seconda parte dell’anno, ma troverà ulteriore accentuazione nella quantità di terreni da edificare.

Considerazioni Citigroup sulla bolla immobiliare cinese

Citigroup, una delle quattro principali banche degli Stati Uniti, ha dichiarato di osservare con particolare attenzione al mercato immobiliare residenziale cinese, nel quale è possibile evidenziare la formazione di un pericolo “molto reale” di una bolla di settore, che sta preoccupando da diverso tempo anche il governo locale, impegnato su più fronti a fronteggiare quella che sembra una inarrestabile crescita dei prezzi dei valori abitativi.

Secondo quanto rivela Thomas Flexner, responsabile internazionale di Citigroup per il real estate, la Cina starebbe prendendo confidenza con la serietà delle condizioni del proprio mercato immobiliare, e gli stessi mercati finanziari starebbero iniziando a credere con maggiore convinzione ai pericoli che potrebbero diventare realtà a causa degli atteggiamenti ultra speculativi troppe volte evidenziati nel mercato cinese anche sulle pagine del nostro blog.

I dati relativi al mese di marzo del 2010 ci dicono infatti che i prezzi delle proprietà immobiliari della Cina sono cresciuti di ben 11,7 punti percentuali, con uno sviluppo medio di 25 punti percentuali su base annua.

Stati Uniti, dati S&P sui prezzi delle case statunitensi – feb 2010

I prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nelle 20 aree metropolitane più ampie degli Stati Uniti sono cresciuti meno del previsto durante il mese di febbraio, sulla base di un confronto effettuato con il livello dei valori immobiliari abitativi dello stesso periodo dello scorso anno: secondo gli analisti, questo dato confermerebbe il pensiero di coloro che ritengono che la ripresa del mercato immobiliare abitativo statunitense impiegherà un arco temporale piuttosto lungo.

L’indice Standard & Poor’s / Case – Shiller è infatti cresciuto dello 0,6% rispetto al mese di febbraio 2009: si tratta di un incremento piuttosto lieve, ma rappresenta pur sempre una inversione di tendenza, visto e considerato che è il primo aumento dei prezzi dal mese di dicembre del 2006. Il dato è ad ogni modo inferiore di quasi il 50% di quanto prevedevano la maggioranza degli economisti locali.

Sempre nello stesso mese di febbraio, Standard & Poor’s ricorda che i prezzi delle case si sono mantenuti il 30% più bassi dei picchi toccati nel mese di luglio del 2006, indicando in maniera piuttosto palese che il mercato impiegherà probabilmente diversi anni per riprendersi dalla recessione recente, e recuperare tutto il terreno perso nel terribile biennio appena trascorso.

Cina, previsioni contrastanti da BNP sui prezzi delle case

Secondo uno studio pubblicato da BNP Paribas nei prossimi giorni, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Cina potrebbero subire un forte calo nel corso della seconda metà dell’anno. Il decremento stimato dall’istituto di credito transalpino sarebbe davvero significativo, e in controtendenza con la maggioranza delle previsioni sull’andamento del real estate del Paese più popoloso d’Asia.

BNP Paribas ha infatti previsto che i prezzi immobiliari cinesi possano diminuire anche di 20 punti percentuali nel secondo semestre dell’anno, dando pertanto fiducia alle iniziative che il governo centrale di Pechino sta realizzando per cercare di ridurre le concessioni creditizie (specialmente per acquisti di terze case), incrementare i lotti di terreno da edificare e imporre nuove tasse sulle proprietà immobiliari relative alle seconde case.

Il governo cinese ha infatti imposto agli istituti di credito operanti in diverse zone del Paese di non concedere più alcun finanziamento immobiliare relativo al sostenimento di operazioni di acquisto di terze case, nella speranza di ridurre gli intenti speculativi degli investitori nel real estate delle principali aree metropolitane, allettati da ritmi di crescita dei prezzi da tempo superiori ai 10 punti percentuali annui.

Regno Unito, prezzi delle case oltre le stime – apr 2010

Nationwide Building Society rivela che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Regno Unito sarebbero cresciuti ad un ritmo pressoché doppio rispetto alle stime degli economisti. Il dato, che si riferisce al mese di aprile appena terminato, sarebbe una diretta conseguenza delle ristrettezze dell’offerta di settore, che sta persistendo con modalità inaspettate per la maggioranza degli osservatori.

Di conseguenza, secondo le stime di Nationwide Building Society il costo di una proprietà immobiliare ad uso abitativo è cresciuta di un punto percentuale rispetto al mese di marzo, toccando quota 167.802 sterline. Le previsioni più attendibili discutevano invece di un incremento dei valori delle proprietà abitative nell’orbita di uno 0,4 – 0,5 punti percentuali.

Rispetto al livello rilevato nello stesso periodo dello scorso anno, i prezzi sono superiori di 10,5 punti percentuali, sebbene rimangono inferiori ancora in doppia cifra (- 10%) rispetto al picco toccato dal mercato immobiliare del Regno Unito in quello che appare essere un lontanissimo mese di ottobre 2007.