spese di perizia

Rata mutuo casa: consigli per chi è in difficoltà

 A quanto ammonta il rincaro della rata del mutuo con il recente aumento dei tassi di interesse da parte della Bce, la Banca centrale europea? Ebbene, in accordo con quanto dichiarato a Idealista.it da Roberto Anedda di Mutui Online, il rincaro mensile ammonta in media a 15 euro su finanziamenti ipotecari di importo pari a 100 mila euro nel caso in cui il mutuo stesso non abbia già superato la metà della rata prevista. E allora, che fare? Meglio subire il rincaro oppure passare al tasso fisso? Ebbene, proprio Roberto Anedda di Mutui Online invita al passaggio al tasso fisso da parte di quelle famiglie potenzialmente più a rischio, ovverosia quelle per cui già questi “piccoli” rincari iniziano ad essere poco sostenibili. Questo perché la tendenza del costo del denaro in Europa, per i prossimi mesi, è attesa al rialzo.

Mercato immobiliare: le case invendute formano quartieri fantasma

La crisi del mercato immobiliare degli ultimi due anni ha contribuito un po’ ovunque nel mondo a dilatare i tempi di compravendita ed a far abbassare, e spesso crollare, i prezzi. Anche in Italia la crisi s’è fatta sentire ma con una dinamica meno aspra rispetto ai Paesi come gli Stati Uniti, l’Inghilterra e, tra l’altro, anche la Spagna.

Proprio nel Paese iberico gli effetti nefasti della crisi si fanno ancora sentire con un’offerta superiore alla domanda che contribuisce a far aumentare le case vuote; il tutto mentre nuove case nascono col rischio che poi, nonostante le attese e l’ottimismo di poterle piazzare, rimangano allo stesso modo invendute.

I vantaggi del mutuo fondiario

 Rispetto ad un mutuo ipotecario, se con una banca un privato sottoscrive un mutuo fondiario, allora, così come prescrive la Legge, i costi del notaio si riducono della metà. A farlo presente è il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) in una Guida che l’Associazione il mese scorso ha pubblicato sul proprio sito Internet, e che è stata redatta insieme al Consiglio Notarile di Bolzano per orientare i cittadini sulla scelta del miglior mutuo anche e soprattutto effettuando i dovuti confronti tra le formule di finanziamento immobiliare proposte dalle banche. Di conseguenza, a parità di tutte le altre condizioni, in termini di spese accessorie un mutuo fondiario risulta essere decisamente più conveniente di un mutuo ipotecario.

Mutuo tasso variabile: fare i conti con l’euribor

 Quando si stipula un mutuo a tasso variabile senza fare i conti con l’euribor, si commette un errore. A sottolinearlo è Idealista.it prendendo spunto dai consigli da evitare, quando si acquista una casa, stilati da un portale spagnolo. E’ vero che al momento l’euribor a tre mesi, il tasso con cui si agganciano in Italia i mutui variabili, è sui minimi storici e quindi i mutui a tasso variabile costano poco, ma sarebbe sbagliato non fare i conti con il tasso interbancario quando invece negli anni a venire, inesorabilmente si può dire, il costo del denaro tornerà ad aumentare.

Al riguardo Idealista.it, per fissare le idee, sottolinea come nel 2007 l’euribor fosse al 4,3%, ovverosia su valori pari a quasi sette volte l’attuale livello sui mercati. Quindi, quando si acquista una casa con un mutuo variabile occorre per forza fare prima o poi i conti con l’euribor, così come occorre evitare, secondo il portale spagnolo Cotizalia.com, di stipulare mutui con piani di ammortamento lunghissimi.

Mutuo conveniente: come sceglierlo

 Qual è il mutuo più conveniente per poter ristrutturare, acquistare o costruire la casa? Ebbene, la risposta può fornirla il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, che insieme al Consiglio Notarile di Bolzano ha messo a punto un utile vademecum sul mutuo giusto da scegliere in sette passi. L’opuscolo, che si può ritirare, tra l’altro, presso la sede di Bolzano del Centro tutela consumatori utenti, tratta in maniera essenziale ma efficace tutti gli aspetti legati alla scelta del miglior finanziamento immobiliare: dal confronto delle varie offerte ai tempi relativi all’istruttoria e all’erogazione del credito, e passando per le clausole, il tasso di interesse applicato e le eventuali garanzie aggiuntive che la banca può richiedere per erogare il credito.

E’ il caso, ad esempio, della richiesta di fideiussioni da parte di amici e parenti; ebbene, al riguardo il CTCU ricorda come in quanto fideiussori i soggetti che offrono la garanzia rispondono con il proprio patrimonio personale alle eventuali situazioni di insolvenza sul mutuo stesso, e quindi anche della maturazione di debiti aggiuntivi legati ai tassi di mora.

Mutuo prima casa: i tassi e le spese accessorie

 Quando si decide di stipulare un mutuo per l’acquisto della prima casa, e si vogliono confrontare i preventivi di due o più banche, non occorre solamente limitarsi al tasso offerto, ed alle opzioni eventualmente previste e fruibili durante il piano di ammortamento, ma anche a controllare attentamente i costi aggiuntivi del mutuo, ovverosia le spese accessorie. Un mutuo offerto con un tasso più elevato rispetto ad un’altra banca, infatti, può essere comunque più conveniente se poi le spese accessorie del mutuo al tasso più basso sono poi più elevate. Ma quali sono i costi accessori di un mutuo?

Mutuo a tasso variabile da BNL

BNL, Gruppo BNP Paribas, come tutte le principali banche presenti sul mercato bancario italiano ha predisposto all’interno della propria gamma di finanziamenti immobiliari un mutuo a tasso variabile: per le caratteristiche di questa forma tecnica, come è facilmente intuibile il piano di rimborso del debito sarà composto da rate il cui importo muterà al variare del tasso di interesse, che a sua volta subirà delle modifiche sulla base del parametro di riferimento.

Il Mutuo Variabile BNL può essere richiesto all’istituto di credito per finanziare operazioni di acquisto, costruzioni, completamento o ristrutturazione della prima o della seconda casa, o anche per qualsiasi esigenza non immobiliare che necessiti di un piano di ammortamento a media o a lunga scadenza.

L’importo finanziabile – che può giungere fino a un massimo dell’80% – può infatti essere restituito per durate che di norma vanno dai 5 ai 30 anni, con scadenze intermedie quinquennali. È tuttavia possibile optare per scadenze “extra” di 35 e 40 anni nel caso l’operazione finanziata sia quella di acquisto della prima casa, e per importi fino ai 250.000 euro.