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Stati Uniti, pignoramenti in calo ai minimi da tre anni

RealtyTrac ha pubblicato un monitoraggio nel quale sostiene che i pignoramenti negli Stati Uniti sarebbero calati ai minimi livelli degli ultimi tre anni nel corso del mese di febbraio.

Il dato fa infatti riferimento a un numero di procedure pari a 225.101 unità, in calo di ben 14 punti percentuali rispetto al mese di febbraio, e in contrazione di 27 punti percentuali rispetto allo stesso mese di febbraio dello scorso anno, come precisato dalla società californiana.

Il numero, come già anticipato, è altresì il minimo ammontare di pignoramenti dal mese di febbraio 2008, ed è infine il decremento su base annua più significativo da quanto, nel 2005, la compagnia statunitense ha dato il via al proprio monitoraggio mensile sul fenomeno.

Stati Uniti, crescono le vendite di case grazie ai prezzi bassi

Il terzo declino consecutivo nei prezzi delle case americane negli ultimi tre anni, sta conducendo i valori commerciali delle abitazioni a livelli di estrema convenienza, giocando un ruolo favorevole nel ripristino di una discreta soglia nel numero delle compravendite.

Oltre a ciò, un’altra determinante in grado di spingere al rialzo le compravendite delle ultime settimane è stata quella inerente all’andamento dei tassi di interesse sui mutui, che è previsto in crescita durante i prossimi mesi, invogliando così i potenziali mutuatari a divenire quanto prima tali.

L’elevato volume di case pignorate ha spinto il prezzo medio di un appartamento non nuovo sul territorio statunitense a quota 158.800 dollari nel mese di gennaio, per il livello più basso dal 2002 secondo quanto riferisce la National Association of Realtors.

Stati Uniti, sconti del 28% per le vendite di case pignorate

Secondo i dati forniti dalla società RealtyTrac, le vendite di case pignorate sul territorio statunitense avverrebbero con uno “sconto” medio sul prezzo applicabile appena un anno fa pari al 28%; il trend dovrebbe addirittura continuare nel corso dei prossimi mesi.

Per RealtyTrac, nel corso del 2010 sarebbero state vendute ben 831.574 case oggetto di precedente pignoramento richiesto da un istituto di credito erogante l’originario mutuo per l’acquisizione della proprietà immobiliare ad uso abitativo espropriata in sede giudiziaria.

Di conseguenza, le vendite di case oggetto di pignoramento sono arrivate a pesare per quasi il 26% di tutte le vendite di appartamenti effettuati nel 2010, in calo rispetto al 29% di peso che avevano assunto nel corso del precedente esercizio.

Immobiliare Usa: prezzi, situazione ancora incerta

 A distanza di oltre tre anni dallo scoppio, negli Stati Uniti, della bolla sui mutui subprime, la situazione per l’immobiliare Usa rimane incerta e, di conseguenza, anche la sostenibilità della crescita economica interna. Basti pensare che Robert Shiller, economista nonché membro del team che cura l’indice settoriale S&P/Case-Shiller, sostiene che rispetto alle quotazioni attuali negli Stati Uniti i prezzi degli immobili potrebbero ulteriormente scendere in media da un minimo del 15% ad un massimo del 25%.

D’altronde gli ultimissimi dati consolidati sull’immobiliare parlano chiaro: nello scorso mese di dicembre 2010, rispetto al mese precedente, il calo medio dei prezzi degli immobili è stato dell’1% con un andamento in controtendenza solamente a Washington.

Stati Uniti, domande di mutuo in calo a metà febbraio

Secondo quanto riferito dalla Mortgage Bankers Association, il numero di domande di finanziamenti immobiliari avanzate presso gli istituti di credito staunitensi nel corso della settimana di metà febbraio sarebbe calato a un livello minimo da due anni a questa parte.

La MBA sostiene infatti che il numero di finanziamenti richiesti avrebbe subito una flessione di 9,5 punti percentuali, portando il volume di mutui in domanda al livello più basso dal mese di novembre del 2008.

A pesare particolarmente sulla flessione del dato è stato il volume di domande per rifinanziamenti di vecchi debiti, che hanno subito una contrazione nella misura di 11 punti percentuali, per il livello minimo dal mese di luglio 2009 ad oggi.

Stati Uniti, buona ripresa delle attività dei cantieri

Secondo quanto riflette una stima compiuta dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America, le attività di avvio di costruzioni di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo si sarebbero sviluppate con un buon ritmo durante il primo mese dell’anno.

Le nuove costruzioni sarebbero infatti cresciute – a detta del Dipartimento competente – di circa 15 punti percentuali nel mese di gennaio, rispetto al livello che lo stesso Dipartimento riuscì a riscontrate nello stesso periodo dell’anno precedente.

Il risultato, che ha sorpreso gran parte degli analisti locali, va comunque preso con le molle, visto e considerato che le determinanti in grado di nuocere allo sviluppo di questo comparto del real estate americano sono davvero tante.

Stati Uniti, prezzi delle case in calo a gennaio 2011

Stando a quanto sostenuto dal sito web Zillow, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo starebbero proseguendo la loro strada al ribasso nel mercato immobiliare statunitense, ma il fondo del real estate nordamericano dovrebbe ad ogni modo essere molto vicino.

I valori delle case hanno infatti subito nell’ultimo trimestre la flessione più grave dal primo trimestre del 2009, con una contrazione dei prezzi pari a 2,6 punti percentuali, e con una diminuzione su base annua che ha di fatto sfiorato i 6 punti percentuali.

I valori delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel mercato immobiliare statunitense hanno ora toccato quota media pari a 175.200 dollari, con una flessione del 27% rispetto al picco toccato nel mese di giugno del 2006.

Stati Uniti, pignoramenti in calo a gennaio

Stando all’analisi compiuta dalla Realty Trac, i pignoramenti riscontrati nel mercato immobiliare statunitense nel corso del mese di gennaio sarebbero diminuiti di quasi il 17% rispetto a quelli riscontrati nello stesso periodo dell’anno precedente, con una flessione che viene prolungata al quarto mese consecutivo.

Ad ogni modo, stando alla maggioranza degli analisti, il calo del ritmo di crescita dei pignoramenti non andrebbe attribuito a uno sgonfiamento del fenomeno, quanto invece a un rallentamento delle attività legali necessarie per poter formalizzare gli atti.

A conferma di quanto sopra, vengono pubblicati altresì i dati relativi alle contestazioni delle procedure di pignoramento, che nella maggior parte dei casi non produrranno altro effetto che quello di ritardare nel medio termine la formalizzazione delle procedure.

Stati Uniti, Las Vegas regina dei pignoramenti

Come suggerito da un recente articolo apparso sul sito web del CNN Money, Las Vegas è indiscutibilmente la regina dei pignoramenti, con un volume di procedure di esproprio che ha toccato cifre record, che non accenna ad arrestarsi nel corso di un 2011 che si preannuncia molto difficile.

Secondo i dati forniti da RealtyTrac, infatti, circa un proprietario immobiliare su 9 sarebbe stato coinvolto dai vari livelli del fenomeno sopra ricordato durante il 2010, dando seguito a un volume di transazioni record per la storia del Paese nordamericano.

Come già accennato, anche l’anno in corso dovrebbe essere caratterizzato da un andamento piuttosto negativo della variabile, anche se il ritmo dei nuovi pignoramenti fa ben sperare verso un rallentamento del fenomeno.

Stati Uniti, vendite di nuove case ai massimi da 8 mesi

Le vendite di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciute del 17,5% nel corso del mese di dicembre, giungendo ai massimi livelli mai riscontrati negli ultimi otto mesi, come confermato da un report recentemente pubblicato a cura del governo degli Stati Uniti d’America.

Le vendite di proprietà immobiliari unifamiliari sono cresciute ad un ritmo pari ad un volume annualizzato di 329 mila unità nel corso di dicembre, contro le 280 mila unità del precedente mese di novembre, e frenando il calo rispetto allo stesso periodo del 2009 al 7,6%.

Di conseguenza, rileviamo che le vendite mensili dell’ultimo mese del 2010 sono state altresì ben superiori rispetto alle stime degli analisti di Briefing.com, che prevedevano invece un livello delle vendite pari ad un volume annualizzato di unifamiliari pari a 300 mila unità.

Stati Uniti, vendite stabili per tutto il 2011

La Mortgage Bankers Association, nelle sue formulazioni periodiche, afferma che le vendite delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nel mercato statunitense, rimarranno pressochè stabili per l’intero 2011, confermando pertanto le valutazioni caute già compiute da buona parte degli analisti.

L’organizzazione fornisce tuttavia dei dati che vengono ritenuti piuttosto attendibili, visto e considerato che racchiude nella propria struttura le società che erogano circa l’80% di tutti i mutui per acquisto casa (e non solo) di tutti gli Stati Uniti.

Stando alle formulazioni compiute dall’associazione, infatti, le vendite del 2011 caleranno di circa 0,1 punti percentuali durante l’anno, con una flessione che è invece più pesante per il solo segmento delle case non nuove, che diminuiranno dell’1% a quota 4,2 milioni di unità.

Stati Uniti, il mercato residenziale ha toccato il fondo?

Secondo quanto sostengono alcuni analisti in diversi studi fondati sulle nuove ricerche compiute da Standard & Poor / Case Shiller, il mercato immobiliare statunitense dovrebbe aver toccato il fondo, per lo meno per quanto concerne l’andamento dei prezzi delle case.

Pertanto, i valori commerciali delle abitazioni non proseguiranno più la loro corsa al ribasso, giungendo in una breve parentesi di stabilità che dovrebbe divenire l’anticamera per una ripresa, pur graduale, dei prezzi, già a partire dalla prima metà dell’anno.

La maggior parte degli osservatori sembra tuttavia essere molto più cauta, attendendo di vedere cosa accadrà durante la primavera che si appresta ad entrare, periodo che dovrebbe rivelarsi come decisivo per l’interpretazione dell’intero trend dell’attuale 2011.

Stati Uniti, pignoramenti in crescita in 7 città su 10

Secondo quanto sostiene la società RealtyTrac, in quasi tre quarti delle città statunitensi, nel corso del 2010 il volume dei pignoramenti avrebbe conosciuto un rialzo più o meno sensibile, chiudendo pertanto tale esercizio con un risultato peggiore di quanto rilevato nel 2009.

La società che ha effettuato l’analisi da cui sopra abbiamo tratto l’estrema sintesi, ha infatti affermato che il peggioramento del fenomeno avrebbe interessato il 72% delle città del Paese nordamericano con una popolazione di almeno 200 mila abitanti.

Sul fronte dei record – ben poco invidiabili – le tre città che hanno occupato il podio delle metropoli con gli incrementi più significativi sono avvenuti a Houston, Seattle e Atlanta, le cui proporzioni di aumento dei pignoramenti hanno “battuto” quelle delle principali 20 città della nazione.

Stati Uniti, sempre più pessimismo sui pignoramenti

Msnbc è piuttosto pessimista sull’andamento dei pignoramenti immobiliari negli Stati Uniti, affermando che – nel comparto – il peggio sarebbe solo iniziato, e che pertanto il 2010 non sarà affatto l’anno più grave della crisi di questo settore.

Insomma, il 2011 – che per quanto riguarda l’elemento di cui sopra, sembra effettivamente esser iniziato nel peggiore dei modi – genererà un’esplosione del fenomeno, che raggiungerà delle soglie record entro la fine della seconda parte dell’anno.

Il fenomeno ha già interessato circa un proprietario immobiliare su quarantacinque, con un volume di case pari a 2,9 milioni di unità, in incremento di 1,67 punti percentuali rispetto al 2009.