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Stati Uniti, vendite di case in ripresa a novembre

La buona notizia è che secondo i dati affermati dalla National Association of Realtors in un periodico monitoraggio sull’andamento del real estate statunitense, le vendite di case non nuove sarebbero cresciute con un discreto ritmo durante il corso del mese di novembre.

La notizia meno buona è che questo sintomo non è stato accolto con grande entusiasmo, e che gli operatori del settore ritengono che la crisi dell’immobiliare a stelle e strisce sarà più lunga del previsto, chiudendo così il 2010 con un’ottica di pessimismo sul breve termine.

Territorialmente, l’area del NordEst ha conseguito un incremento del 2,7% su base annua a quota 770 mila unità annualizzate vendute, con prezzi pari a 242.500 dollari, oltre 9 punti percentuali più alti di quelli mediamente riscontrati appena un anno fa.

Stati Uniti, rallentano le vendite dei costruttori a novembre

Secondo quanto affermato dal Dipartimento del Commercio del governo federale degli Stati Uniti, le vendite di nuove abitazioni da parte dei costruttori locali sarebbero rallentate – nel corso del mese di novembre – su soglie ben sotto le attese negative da parte degli analisti.

Gli acquisti di case nuove sarebbero infatti incrementate di 5,5 punti percentuali ad un volume annualizzato pari a 290 mila unità rispetto ai 275 mila del mese di ottobre, ma sotto le aspettative degli osservatori americani, che puntavano almeno a quota 300 mila unità.

Il dato si mantiene comunque significativamente al di sopra del recente minimo storico, raggiunto nel corso dell’ottavo mese dell’anno, quando il volume annualizzato di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo vendute negli States toccò quota 274 mila unità.

Stati Uniti, previsioni sull’andamento delle vendite – RT

RealtyTrac ha pubblicato alcune interessanti considerazioni sul possibile incremento delle compravendite immobiliari negli Stati Uniti d’America, forte anche dei dati relativi al buon andamento dei preliminari di vendita, in forte incremento nello scorso mese di ottobre.

Per RealtyTrac gli ultimi due mesi dell’anno potrebbero mostrare dei dati sorprendentemente positivi. Alla base di tutto ciò vi sarebbe la convenienza congiunta relativa al basso livello dei tassi di interesse sui mutui, e al basso livello dei prezzi delle case nel mercato immobiliare.

Rispetto a tre anni fa, ricorda il portale, i prezzi delle case sono in media più convenienti di circa 40 mila dollari, margine che nel corso del prossimo decennio dovrebbe essere riassorbito dalla ripresa delle transazioni e dei valori commerciali del mercato.

Stati Uniti, preliminari di vendita in forte crescita ad ottobre

La National Association of Realtors ha recentemente pubblicato i dati relativi all’andamento dei preliminari di vendita per il mese di ottobre, segnalando una forte crescita dei valori rispetto a quanto la stessa associazione ebbe modo di rilevare nel corso del mese precedente.

La NAR rileva infatti che nel mese di ottobre sarebbero stati siglati preliminari di vendita in quantitativo superiore del 10,4% rispetto al mese di settembre, con buone prospettive anche per quanto concerne gli ultimi due mesi che andranno a chiudere l’attuale anno.

Il dato ha certamente creato molta soddisfazione tra gli operatori di settore che – visto e considerato che i preliminari di vendita sono quasi sempre un’anticamera della formalizzazione delle compravendite – si attendono ora un incremento piuttosto sostanzioso delle vendite finali delle case americane.

Stati Uniti, stime del calo dei valori commerciali abitativi

Il portale immobiliare Zillow ha pubblicato una stima piuttosto accurata sul valore dell’intero mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America per ciò che concerne il solo segmento abitativo, riscontrando l’evidenza di dati ancor più negativi di quelli che caratterizzarono il 2009.

Secondo il sito web, infatti, nel corso del 2010 il deprezzamento dei valori commerciali delle proprietà abitative sarà pari a 1,7 trilioni di dollari, oltre la soglia di 1,05 trilioni di dollari caratterizzanti il 2009, e superiore alle attese dell’inizio dell’anno.

A causa del deprezzamento riscontrato nell’attuale esercizio, il calo del valore complessivo del mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America ha toccato quota 9 trilioni di dollari, con data di partenza della flessione “ufficialmente” posta nel mese di giugno del 2006.

Stati Uniti, tassi sui mutui a 30 anni al 4,61%

Freddie Mac ha appena pubblicato gli ultimi dati relativi all’andamento dei tassi applicati sui mutui a tasso fisso con scadenza 30 anni, sostenendo che il valore medio si aggirerebbe intorno al 4,61%, con un valore – in altri termini – mai toccato negli ultimi cinque mesi.

Il dato di inizio dicembre sarebbe inoltre significativamente superiore a quanto riscontrato nell’ultima parte del mese di novembre, quando il dato dei tassi di interesse sui mutui a 30 anni era inferiore al 4,50%. Discorso similare per i tassi sui mutui a 15 anni, al 3,96% contro il precedente 3,81%.

I tassi di interesse sui mutui sembrano quindi aver intrapreso un trend al rialzo dai tratti ancora parzialmente imprevedibile, con la conseguenza di spingere un numero crescente di persone a richiedere i finanziamenti per acquisto casa prima che le condizioni di onerosità crescano ancora.

Stati Uniti, erogazioni mutui in calo la scorsa settimana

Il numero delle erogazioni di finanziamenti immobiliari effettuati dagli istituti di credito degli Stati Uniti d’America nel corso dell’ultima settimana ha subito una flessione molto significativa, trascinata al ribasso soprattutto dal crollo dei rifinanziamenti.

Secondo i dati della Mortgage Bankers’ Association, infatti, le erogazioni avrebbero subito una diminuzione di ben 16,5 punti percentuali nell’ultima settimana di novembre, con una proporzione dei rifinanziamenti (cioè dei mutui in sostituzione di precedenti finanziamenti) in calo di 21,6 punti percentuali, e acquisti in crescita di 1,1 punti percentuali.

Alla base del crollo dei rifinanziamenti vi è ovviamente l’inasprimento dell’onerosità delle operazioni di mutuo immobiliare: i tassi di interesse fissi a 30 anni sono infatti cresciuti su livelli record da agosto 2010 ad oggi, e il peggio in materia potrebbe non essere ancora arrivato.

Stati Uniti, tassi sui mutui in crescita per la seconda settimana consecutiva

I tassi di interesse applicati in media ai mutui erogati dagli istituti di credito statunitensi sono cresciuti per la seconda settimana consecutiva, rimanendo pertanto su un livello prossimo ai massimi degli ultimi tre mesi, e con conseguente incremento dell’onerosità per gli acquirenti di una proprietà immobiliare.

Il tasso medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni, infatti, è cresciuto a quota 4,40 punti percentuali nella settimana conclusa il 24 novembre 2010, l’ultimo periodo al quale è possibile ricondurre una rilevazione “autorevole”, compiuta nella fattispecie dalla Freddie Mac, la società specializzata nell’erogazione di un mutuo.

Il tasso applicato sui mutui a trent’anni è, come detto, prossimo al livello record da metà agosto. In crescita anche i tassi di interesse sui mutui con scadenze inferiori: quelli con durata pari a 15 anni sono cresciuti, pur lievemente, dai 3,76 punti percentuali della scorsa settimana agli attuali 3,77 punti percentuali.

Stati Uniti, prezzi in calo del 3,2% nel terzo trimestre

La Federal Housing Finance Agency ha sostenuto, in un report pubblicato pochi giorni fa, che il livello dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo negli Stati Uniti è calato di 3,2 punti percentuali nel corso del terzo trimestre, come principale effetto del calo della domanda provocato dalla scomparsa dei benefici fiscali.

Tra le macro-aree maggiormente penalizzate dall’andamento negativo dei prezzi vi è la regione di Atlanta, che guida la classifica delle 25 regioni metropolitane monitorate dall’Agenzia, con una flessione dei valori commerciali pari a 10 punti percentuali su base annua.

Di contro, l’area che si sta contraddistinguendo per un incremento piuttosto deciso dei prezzi è quella di San Diego, dove l’aumento medio dei valori commerciali è pari a 4,6 punti percentuali.

Stati Uniti, vendite di nuove case in calo ad ottobre

Le vendite di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo degli Stati Uniti hanno subito un sorprendente e inatteso calo durante il mese di ottobre, dimostrando – così sostengono i principali analisti locali – che il basso livello dei tassi di interesse è incapace di sostenere un discreto andamento del settore.

Il Dipartimento del Commercio di Washington ha infatti affermato che gli acquisti di nuove case sarebbero calati di 8,1 punti percentuali durante il mese di ottobre, per un volume annualizzato pari a 283 mila unità, e pertanto inferiore ai 312 mila unità frutto della media delle principali società di osservazione.

Il livello è comunque superiore al minimo storico realizzato nel corso del mese di agosto, quando il volume annualizzato di nuove proprietà immobiliari oggetto di compravendita negli Stati Uniti scese a quota 275 mila unità, il quantitativo stimato minimo da quando il Dipartimento ha avviato il monitoraggio, nel 1963.

Stati Uniti, fortissimo calo dei mutui a novembre

Il numero dei finanziamenti immobiliari concessi dalle banche statunitensi durante l’ultima settimana ha subito un fortissimo calo, segnando il record annuale. Alla base di questa cattiva performance è, principalmente, il dato relativo all’incremento dei costi sui mutui, che hanno provocato una significativa contrazione dei rifinanziamenti.

La Mortgage Bankers Association rivela di conseguenza che il volume di mutui concessi in territorio statunitense è calato di 14 punti percentuali nella settimana terminata il 12 novembre, l’ultima per la quale è possibile riferire un monitoraggio ufficiale e puntuale.

La causa di questo passo indietro, come già anticipato poche righe fa, è attribuibile quasi esclusivamente al comparto dei rifinanziamenti, che in conseguenza della crescita dei tassi sono diminuiti di 17 punti percentuali su base settimanale, il record da aprile, contro cali dei mutui per acquisto pari a 5 punti percentuali.

Stati Uniti, freno oltre le stime dell’attività dei cantieri

Stando ai dati diffusi dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, le attività dei cantieri americani avrebbero subito un rallentamento superiore a quello previsto dalle stime dei principali osservatori indipendenti che hanno avuto modo di esprimersi negli scorsi giorni.

Per quanto concerne i volumi annualizzati, le case in costruzione sarebbero pari a 519 mila, che rappresenta il livello più basso dal mese di aprile del 2009, in calo di 12 punti percentuali rispetto al mese di settembre, e meno delle stime che hanno anticipato, qualche giorno fa, la pubblicazione dal dato ufficiale.

Il dato che ha penalizzato maggiormente l’andamento della variabile è stato quello delle unità multifamiliari, storicamente l’elemento più volatile, che si è contratto del 44%; più contenuto il calo delle costruzioni unifamiliari, calato di 1,1 punti percentuali rispetto al periodo di confronto precedente.

Stati Uniti, crescita delle erogazioni dei mutui a inizio novembre

La Mortgage Bankers Association ha affermato che il numero delle concessioni di finanziamenti immobiliari durante la prima settimana di novembre sarebbe cresciuta per la terza settimana consecutiva, spinta al rialzo da un buono sviluppo dei mutui per acquisto di una casa.

Stando ai dati MBA, infatti, il volume dei finanziamenti è cresciuto di 5,8 punti percentuali, con un incremento dei mutui per rifinanziamento di vecchi debiti pari a 6 punti percentuali, e una crescita dei mutui per acquisto casa pari a 5,5 punti percentuali.

I rifinanziamenti, come noto, continuano a crescere grazie agli allettanti tassi di interesse proposti dalle banche, che permangono su livelli di convenienza record, in attesa che i tassi di riferimento riprendano a crescere.

Stati Uniti, vendite di nuove case in ripresa a settembre

Le vendite di nuove proprietà immobiliari sono cresciute ancora, nel mese di settembre, prolungando il buon trend già conseguito nel corso del mese di agosto.

Gli acquisti sono infatti aumentati di 6,6 punti percentuali per un volume annualizzato pari a 307 mila unità, superando pertanto le stime dei principali osservatori di ciò che accade nel mercato immobiliare statunitense, e staccandosi ulteriormente dal volume di 282 mila unità annualizzate (minimo storico record) toccato a maggio.

Il dato, denotano ad ogni modo gli analisti, evidenzia un’elevata prudenza nel comportamento degli acquirenti statunitensi, evidentemente scoraggiati dal tasso di disoccupazione troppo alto, e da un andamento del mercato del lavoro affatto incoraggiante.