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Stati Uniti, mutui in crescita a metà ottobre

Secondo quanto rivela uno studio condotto dalla Mortgage Bankers’ Association, l’associazione di riferimento dei banchieri degli Stati Uniti, nel Paese nordamericano le erogazioni di finanziamenti immobiliari sarebbero cresciute di 3,2 punti percentuali nella settimana terminata il 22 ottobre, con un buon andamento dei mutui per acquisti e dei mutui per rifinanziamento.

In particolare, i rifinanziamenti, che nei tempi peggiori della crisi avevano comunque contribuito a mantenere un minimo livello di operatività, hanno subito un incremento di 3 punti percentuali. I mutui per acquisto si dimostrano invece più dinamici, con uno sviluppo pari a 3,9 punti percentuali.

Le considerazioni di ripresa del settore da parte dell’associazione si scontrano tuttavia con le ultime stime relative all’andamento del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe infatti rimanere al di sopra del 9% per tutta la parte finale del 2010 e per il prossimo anno, controbilanciando negativamente il beneficio legato al basso livello dei tassi di interesse.

Stati Uniti, prezzi case in crescita sotto le previsioni

Secondo quanto riporta l’indice S&P / Case-Shiller, il valore commerciale delle proprietà immobiliari è cresciuto di 1,7 punti percentuali su base annua durante il mese di agosto 2010, per il più lieve incremento dei prezzi delle case dal mese di febbraio, e contro previsioni degli analisti di Bloomberg News pari a 2,1 punti percentuali.

Il calo della crescita dei prezzi dalla primavera ad oggi è attribuibile in gran parte al termine dell’incentivo governativo di 8 mila dollari che il governo predispose per sviluppare le transazioni di natura immobiliare, favorendo i potenziali acquirenti di una prima casa.

Un’altra determinante fondamentale è relativa al volume dei pignoramenti, che continua a crescere con il passare dei mesi, inquinando l’offerta commerciale con incrementati volumi di vendita, che hanno prodotto forti pressioni al ribasso nei prezzi delle case sul mercato secondario.

Stati Uniti, vendite di case usate in crescita del 10%

La recente analisi della NAR (National Association of Realtors) segnala che le vendite di proprietà immobiliari ad uso abitativo non nuovo sarebbero cresciute con un buon ritmo durante il mese di settembre, grazie a costi di indebitamento meno onerosi, che stanno aiutando l’industria immobiliare a stabilizzarsi dopo mesi di turbolenze.

Gli acquisti di case “usate” sono infatti cresciuti di 10 punti percentuali, per un volume annualizzato pari a 4,53 milioni di unità contro i 4,12 milioni di unità riscontrati dalla stessa associazione nel mese di agosto e contro i 4,3 milioni di unità degli analisti di Bloomberg, dal quale traiamo questa informazione.

Ad aiutare la crescita del dato è stato, come detto, il ribassato costo dei mutui, con dei tassi di interesse che hanno toccato i minimi storici, e che stanno aiutando le banche a concludere discreti livelli di operazioni di rifinanziamento.

Stati Uniti, ennesimo incremento dei pignoramenti

Secondo quanto dichiarano le rilevazioni compiute da RealtyTrac, nel corso del mese di settembre oltre 100 mila abitazioni sarebbero state oggetto di procedure di sequestro, per un numero record davvero preoccupante che potrebbe tuttavia rappresentare un picco storico.

Stando alle principali considerazioni degli analisti, infatti, l’elevato volume di proprietà finite con l’esser oggetto di un preambolo di pignoramento (102.134 unità) dovrebbe rappresentare la cima della montagna, con l’entità che sarà probabilmente destinata a diminuire nel corso dei prossimi mesi.

RealtyTrac, in proposito, ricorda che il volume riscontrato nel corso del nono mese dell’anno è il record storico dal 2005, anno in cui avviò il monitoraggio in questione, ed è di gran lunga superiore alle 95.364 unità oggetto di sequestro rilevate nel corso del mese di agosto.

Stati Uniti, affitti di uffici in calo nel terzo trimestre

Negli Stati Uniti le locazioni di uffici sono diminuite durante il corso del terzo trimestre, giungendo a un ritmo negativo comunque minimo rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente. Un segnale, probabilmente, di avvicinata stabilizzazione di questo segmento del mercato, nonostante non manchino di certo gli uffici “sfitti”.

I canoni di locazione attualmente in vigore sono ad ogni modo calati in media di 3,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mostrandosi tuttavia pressoché invariati rispetto alla seconda parte dello stesso 2010.

Inoltre, le principali osservazioni sostengono che durante il quarto trimestre i canoni di locazione dovrebbero subire una leggera ripresa, in concomitanza con un rilancio economico che dovrebbe farsi più corposo rispetto ai trimestri passati, deterioramento del mercato del lavoro permettendo.

Stati Uniti, mutui in calo per la quinta settimana consecutiva

Il numero di finanziamenti immobiliari erogati negli Stati Uniti nel corso dell’ultima settimana cui è possibile riferire un monitoraggio è calato ancora, e per la quinta settimana consecutiva, trascinato al ribasso da una prestazione deludente delle richieste di rifinanziamenti, nonostante il buon livello dei tassi di interessi.

Stando a quanto diffonde la Mortgage Bankers Association, l’indice di riferimento per la misurazione è diminuito di 0,2 punti percentuali durante la settimana terminata il 1 ottobre, con un volume di richieste di rifinanziamento che ha oramai toccato il minimo storico delle ultime settimane.

Confortante, invece, l’andamento delle richieste dei mutui per acquisto, che giungono a una soglia mai riscontrata dal mese di aprile, quando il termine per la richiesta del beneficio fiscale di 8 mila dollari previsto per gli acquirenti di una prima casa era pressochè prossimo all’esaurimento.

Stati Uniti, affitti in crescita per le case vacanze

Il numero delle case vacanze per le quali è stato possibile riscontrare la presenza di un contratto di locazione è aumentato nel corso del terzo trimestre del 2010, per la prima volta da tre anni a questa parte, e confermando pertanto le previsioni di crescita – pur fragili – di questo segmento del mercato real estate USA.

Il tasso di case vacanze prive di un locatario è infatti calato dai precedenti 7,9 punti percentuali (relativi al terzo trimestre del 2009) agli attuali 7,2 punti percentuali. L’attuale porporzione è inoltre significativamente inferiore rispetto ai 7,8 punti percentuali del secondo trimestre dello stesso anno.

Il tasso più basso è stato comunque riscontrato alla fine del 2008, quando le case vacanze prive di un’occupante in affitto erano pari al 6,7% del totale. Ad ogni modo, quanto conseguito nella terza parte dell’anno rappresenta il primo calo su base annua dal quarto trimestre del 2008 ad oggi.

Stati Uniti, cresce del 4,3% il volume dei compromessi di acquisto di case usate

Il numero di preliminari di acquisto di case già esistenti sul mercato immobiliare statunitense è cresciuto ancora, per il secondo mese consecutivo, evidenziando i primi segnali di stabilizzazione del real estate a stelle e strisce.

I dati forniti dalla NAR riferiscono infatti che il numero di compromessi per l’acquisto di case usate è salito di 4,3 punti percentuali ad agosto, su base annua, per una proporzione di crescita che va oltre le previsioni, mantenendosi tuttavia inferiore di 18,4 punti percentuali rispetto ad un confronto su base mensile.

Le firme sui preliminari sono cresciute in tre delle quattro marco-regioni in cui è suddiviso il mercato immobiliare degli Stati Uniti d’America, con uno sviluppo particolarmente importante nel Sud, dove l’incremento è stato di 6,7 punti percentuali, contro il + 6,4% dell’Ovest e il 2,1% nel Midwest. In controtendenza, in flessione di 2,9 punti percentuali, i preliminari di vendita nel Nord-Est.

Manhattan, vendite di case + 19% nel terzo trimestre

Gli appartamenti venduti a Manhattan nel corso del terzo trimestre del 2010 sono aumentati del 19% rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2009, con il secondo livello più elevato di compravendite dal 2008, e grazie soprattutto alla stabilizzazione del mercato del lavoro e a tassi di interesse sui mutui sempre più convenienti.

Il mix di determinanti di cui sopra ha quindi permesso al mercato immobiliare di poter riscontrare 2.661 vendite, contro le 2.230 dell’anno precedente. I dati, riferiti pubblicamente dal broker Prudential Douglas Elliman Real Estate, sostengono altresì che i prezzi medi sarebbero cresciuti di 7,5 punti percentuali a 914 mila dollari.

Tra le cause, come già preannunciato, un cenno merita soprattutto l’attuale condizione del mercato occupazionale, con un tasso di disoccupazione pari al 9,4% nel corso del mese di agosto, e uno scenario invariato rispetto al mese di luglio. Elemento che fa ben sperare per la raggiunta stabilità di tale segmento dell’economia americana.

Stati Uniti, prezzi case in rallentamento anche a luglio

L’indice Standard & Poor / Case – Shiller ha pubblicato i propri valori consuntivi relativi al mese di luglio per il mercato statunitense: si tratta dei dati successivi alla scadenza del 1 luglio 2010, termine ultimo per poter sottoscrivere un contratto di acquisto di una prima casa, e richiedere il beneficio fiscale di 8 mila dollari predisposto dalla locale amministrazione governativa centrale.

L’indice – che monitora l’andamento dei prezzi nelle 20 città più importanti degli Stati Uniti – ha mostrato un evidente rallentamento rispetto ai mesi precedenti, con uno sviluppo rispetto allo stesso mese di luglio dello scorso anno, ora pari ai 3,2 punti percentuali.

Si tratta altresì dell’incremento più debole dal mese di marzo a questa parte, figlio soprattutto di un andamento insoddisfacente del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione troppo vicino ai massimi dell’ultimo quarto del secolo per poter costituire un volano per la crescita economica nazionale.

Stati Uniti, numero mutui ancora in calo negli USA – 24 set

Il numero dei mutui concessi negli Stati Uniti è calato ancora, durante la settimana terminata il 24 settembre (alla quale possiamo riferirci per dati consuntivi): l’indice MBA è infatti retrocesso di 0,8 punti percentuali, per il livello più basso degli ultimi due mesi, e per la quarta contrazione settimanale consecutiva registrata dall’istituto di monitoraggio.

A trascinare al ribasso il valore dell’indice sono stati soprattutto i rifinanziamenti, che nonostante un buon livello dei tassi di interesse – oramai su soglie prossime ai record storici – hanno subito un arresto a causa del basso valore delle proprietà immobiliari, che rendono difficoltosa tale transazione di sostituzione del mutuo.

A ciò occorre aggiungere un tasso di disoccupazione che sta tornando sui livelli massimi degli ultimi 26 anni, e che sta producendo persistenti conseguenze negative sullo scenario occupazionale con – tra gli altri – riflessi sul volume dei pignoramenti e sui prezzi delle case.

Stati Uniti, secondo record negativo per le vendite di nuove case

Gli acquisti di nuove proprietà immobiliari ad uso abitativo, nel corso del mese di agosto, hanno prodotto un volume annualizzato di transazioni pari a 288 mila unità, rendendo il mese in questione il secondo periodo più negativo nella storia delle compravendite di nuove case, dal 1963.

Sulle determinanti che stanno maggiormente influenzando, in termini negativi, l’attuale scenario, vi sono pochi dubbi. Secondo Eric Green, un’economista alla TD Secutiries di New York, “la disoccupazione è troppo elevata e la fiducia del mercato è bassa”, rendendo così vane le aspettative di una ripresa nel breve termine di tale segmento dell’immobiliare statunitense.

In calo anche il prezzo medio al quale vengono concluse le trattative: il valore commerciale è infatti diminuito di 1,2 punti percentuali rispetto al mese di agosto 2009, per una cifra vicina ai 204.700 dollari, pari al più basso livello da quasi sette anni a questa parte (dicembre 2003).

Stati Uniti, analisti pessimisti sul volume di compravendita case

Gli analisti statunitensi sostengono in massa che il volume di vendita delle case non nuove durante il mese di agosto sarebbe aumentato di lieve entità, rimanendo su livelli minimi dell’ultimo decennio, e rinviando ancora a tempo indeterminato le determinanti di una potenziale ripresa nel breve termine.

Il volume relativo alla compravendita di case non nuove (annualizzato) dovrebbe infatti esser giunto a quota 4,1 milioni di unità. Il dato è evidentemente in crescita rispetto a quello del mese di luglio (3,83 milioni di unità), ma sarebbe comunque il secondo peggior risultato da dieci anni a questa parte.

A penalizzare gli auspici di uno sviluppo significativo delle trattative e delle compravendite sarebbe soprattutto un livello del tasso di disoccupazione troppo ancorato alla doppia cifra: gli economisti sostengono infatti che il tasso di disoccupazione rimarrà al di là dei 9 punti percentuali per l’intero prossimo anno.

Stati Uniti, mutui in calo per la terza settimana

Le erogazioni di finanziamenti immobiliari negli Stati Uniti hanno subito un nuovo declino durante la scorsa settimana, portando la flessione delle concessioni di mutui da parte degli istituti di credito locali a una striscia negativa che dura da tre settimane.

La Mortgage Bankers Association ha infatti sostenuto che l’indice di riferimento per tale attività ha subito una contrazione di 1,4 punti percentuali nella settimana terminata il 17 settembre (l’ultima per la quale è possibile riportare una statistica consolidata), per il livello più basso dell’ultimo mese e mezzo, e penalizzato da un passo indietro del 3,3% dei mutui per acquisto, e dello 0,9% dei rifinanziamenti.

Secondo gli analisti, le determinanti principali che hanno condizionato il perseguimento di questo risultato vanno ricercati principalmente in un tasso di disoccupazione ancora ai massimi degli ultimi ventisei anni, e alla mancanza di incentivi da parte dello Stato, che possano rianimare il mercato immobiliare nordamericano.