tassi di interesse

Comprare e costruire casa: l’accesso al credito frena il mercato

 Sebbene la crisi del mercato immobiliare e del settore delle costruzioni abbia lasciato il segno, profondamente, in Paesi come gli Stati Uniti ed il Regno Unito, anche in Italia il settore negli ultimi mesi ha risentito di difficoltà legate in prevalenza alla “stretta” sul credito.

Al riguardo, infatti, l’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha rilevato come nei primi sei mesi di quest’anno il flusso di nuovi finanziamenti da destinare al settore abitativo abbia fatto registrare una contrazione del 17,7%, mentre per il comparto non residenziale la discesa, rispetto ai primi sei mesi del 2008, è stata del 16,4% su scala nazionale.

Mutui USA, tassi ancora in diminuzione

Secondo un’analisi condotta da Freddie Mac – società la cui notorietà al di fuori degli Stati Uniti d’America è legata per lo più al burrascoso recente passato – i tassi di interesse applicati ai mutui trentennali a tasso fisso negli USA avrebbero subito un ulteriore calo durante l’ultima settimana, toccando il minimo dell’ultimo mese e mezzo.

Questo nuovo passo indietro da parte dei tassi sui mutui avrebbe, stando alle prime analisi condotte sui dati di ottobre e di novembre, spinto nuove richieste di finanziamento da parte dei potenziali acquirenti, e indotto chi è già titolare di un mutuo a rinegoziare le condizioni con il proprio istituto di credito erogante.

Ma quali sono i tassi medi applicati a un mutuo negli Stati Uniti? Freddie Mac sostiene di aver rilevato un tasso del 4,91% per i finanziamenti a 30 anni, contro il precedente 4,98% della scorsa settimana. Più bassi, ovviamente, sono i tassi per i finanziamenti con durata di 15 anni, il cui valore medio si aggira oggi al 4,36%.

Costruttori, opportunità in Arabia Saudita

Vi potrebbero essere delle ottime opportunità d’affari per le industrie di costruzione che decidessero di intraprendere investimenti nel mercato dell’Arabia Saudita.

A dichiararlo – indirettamente – è l’istituto di credito tedesco Deutsche Bank, secondo cui il Paese dovrà presto fronteggiare una significativa carenza di proprietà immobiliari presenti nell’area: in altri termini, Deutsche Bank ritiene che entro il 2015 si creerà un notevole gap tra la domanda e l’offerta, una distanza che potrebbe essere ricoperta solamente con un’accelerazione notevole dei progetti di costruzione da parte delle società del settore, e ammesso che vi sia il benestare da parte delle autorità locali.

Deutsche Bank ricorda infatti come le autorità governative della zona abbiano stimato una necessità di circa 900.000 di case entro il 2015 rispetto a quelle attualmente presenti. L’istituto di credito invece considera come pienamente insoddisfacente questo target, ritenendo più probabile che – a causa dell’incremento della popolazione locale, indotto anche da un boom occupazionale che si svilupperà nel corso dei prossimi anni – entro cinque anni serviranno almeno 1,2 milioni di nuovi appartamenti.

Nuova Zelanda, prezzi finalmente in aumento

Ci sono voluti ben 16 mesi, ma finalmente anche in Nuova Zelanda i prezzi delle proprietà immobiliari sono cresciuti. Nel mese di ottobre, infatti, stando a quanto sostiene la Quotable Value New Zealand Ltd.,  i prezzi sarebbero aumentati dello 0,2%: un segnale che dagli economisti locali è stato percepito come un sintomo di ripresa dell’intera economia, passata attraverso una delle peggiori recessioni degli ultimi decenni.

I dati della Quotable Value New Zealand Ltd. dimostrano quindi come i valori delle case neozelandesi abbiano dato un primo segnale di vitalità dal giugno del 2008; l’agenzia governativa di settore ha inoltre precisato come dal punto minimo del mese di aprile 2009 i prezzi delle proprietà ad uso abitativo abbiano subito un incremento del 3,4%.

A favorire la ripresa, secondo quanto riportano alcuni quotidiani economico finanziari locali, sarebbe stato il concorso tra un livello record dei tassi di interesse di riferimento – mai così bassi – insieme alla crescente domanda, favorita, questa, anche dall’aumento dell’immigrazione.