Lungi da noi volervi invitare a infrangere le normative fiscali. Dovere di cronaca ci impone tuttavia di evidenziare una serie di interrogativi che alcuni osservatori, e alcune parti politiche e sociali, stanno lanciando in merito al “rompicapo” IMU. Tra aliquote in corso di “aggiustamento” da parte del governo e dei Comuni, acconti di un mezzo o di un terzo e altre particolarità specifiche, il contesto che ruota intorno alla nuova imposta municipale unica sembra esser tutt’altro che definito.
Ma cosa fare, allora? Qualcuno, come il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, cerca di chiarire le idee ai propri cittadini fornendo opuscoli informativi. Altri, come qualche amministratore della Lega Nord, invitano i propri cittadini a non pagare l’imposta poiché “ingiusta”, e perchè il decreto Salva Italia prevede che le tasse provenienti da accertamento e da riscossione siano interamente conseguite dai Comuni e non, come avviene con l’IMU, per il 50% dallo Stato, e per il 50% dalle municipalità.
Effettivamente, anche se non siamo d’accordo con proposte di evasione più o meno sostanzialmente esplicite, il panorama e il calendario IMU è veramente complesso. Si inizierà il 18 giugno con il pagamento della prima rata, pari a un mezzo o a un terzo dell’imposta municipale unica calcolata sulla base delle aliquote ordinarie.
Poi, entro il 30 giugno, occorrerà attendere la chiusura dei bilanci preventivi da parte dei Comuni, che potranno così recepire eventuali aumenti in autonomia (fino allo 0,30% in più per le seconde case, e fino allo 0,20% in più per quanto concerne le prime case. Ancora, il 17 settembre scadrà la seconda rata per i contribuenti che hanno deciso di rateizzare l’IMU prima casa in tre tranche.
In autunno occorrerà inoltre verificare il decreto del governo che potrà non solamente ridurre o aumentare i margini di autonomia concessi ai Comuni, quanto anche provvedere a modificare le aliquote base. Infine, entro il 16 dicembre, procedere al pagamento del conguaglio, per il quale, ipotizzare un importo, è praticamente impossibile.
